Proselitismo omosessuale
IPER

Ma quale rispetto delle minoranze, è #proselitismo indirizzato a #ragazzi ed #adolescenti. Non potendo avere figli sopprimono l’istinto riproduttivo attraverso il #proselitismo in maniera subdola e mai esplicita, spesso associata ad una specie di #progressismo e #futurismo che fa ben presa nei modelli mentali #consumisti. Grazie all’iper-romanticismo siamo giunti a un tale oscuramento della ragione, da pensare che siano le leggi a stabilire la verità delle cose e così gli omosessuali stanno passando da vittime a persecutori. C’è un’evidente irrazionalità nella pretesa di mettere sullo stesso piano ineguaglianze di carattere sociale, economico, razziale o religioso, e piallare la natura alla Robespierre, decretando che, da oggi in avanti, basta con questa storie di “uomini” e “donne”, “mamma” e “papà”, chiamateli come volete, se le diversità sono insite nella natura, beh, sappiate che raddrizzeremo le gambe alla natura e dichiareremo fuorilegge persone e cose che non si adeguano al potere ricreatore delle leggi positive

Preti LAICI

PRETI LAICI A guardare bene gran parte della popolazione si dichiara laica o atea (certamente poco religiosa) ed al tempo stesso si comporta (o dice di comportarsi) o pensa secondo molti dei criteri tipici dei preti cristiano-cattolici. Perché dichiararsi laici e ripudiare ogni cosa abbia un legame con la religione per poi comportarsi come #buonisti spesso esasperati come nel caso dei paladini degli animali o dell’ecologia, dei criminali? Il comportamento dei buonisti, è caratterizzato da una bontà espansa e diffusa verso tutto e verso tutti motivata secondo logiche in realtà poco concrete e sulle quali si potrebbe discutere molto, esattamente come la religione. L’unica differenza potrebbe venire dall’atteggiamento del clero verso i gay anche Cos’è il #buonismo ? A mio parere è il riempimento, usando i diritti umani, del vuoto lasciato della demonizzazione della #religione. I diritti umani sono una nuova religione che stabilisce cosa è bene e cosa è male senza alcun fondamento scientifico. Il tutto non poteva avvenire senza aver precedentemente preparato il terreno con un concetto tipico del #consumismo come quello di “nuovo è sempre meglio di vecchio”. Il buonismo è paragonabile a chi regala delle rose ad una donna con la speranza di portarla a letto. Ed in effetti con le donne funziona molto al punto da poter ipotizzare che sia tipicamente femminile, in quanto affonda le sue radici in quel senso materno che, ormai fuori moda nella società del lavoro e dei consumi, ha dovuto essere reindirizzato per non provocare frustrazione nelle donne. Tale esasperazione […]

Inventare patologie
ipocondria

L’affermarsi del consumismo passa anche attraverso l’esasperazione dell’ipocondria individuale normalmente presente in ognuno di noi, elevandola ad ipocondria di massa, in maniera da poter meglio direzionare gli individui. Quanto più nella società sarà diffuso il timore delle malattie tanto più sarà alto il numero di persone che accetteranno direzionamenti che utilizzano tale spauracchio. Grazie alla diffusa diminuzionde della capacità di essere genitori, sarà sempre più facile utilizzare malattie inesistenti per direzionare fin da piccoli i nuovi consumatori nella direzione prescelta cosi come verso la demonizzazione di prodotti gratuiti o a basso costo, accusati per questo di far male alla salute. Questo determina una grossa spinta nell’affermazione fin dall’infanzia di uno dei comandamenti principali del consumismo che impone di non acquistare al minor prezzo. Gli americani sono molto bravi nell’inventare patologie inesistenti per direzionare la popolazione nella direzione opposta. Nella nuova religione del #consumismo, in coloro che non sono fedeli credenti viene indotto il dubbio di essere malato così come al tempo dell’inquisizione si ritenevano malati o indemoniati i non perfetti cristiani. Il tipico esempio è quello del hoarding disorder (accaparratore compulsivo) che viene definito “disturbo” ma viene dipinto da psichiatri e psicologi come una vera e propria malattia: #sillogomania o #disposofobia. Secondo gli psichiatri imperialisti, ne è colpita tra il 2 e il 6% della popolazione mondiale! Ma se così fosse, ognuno di noi dovrebbe conoscere almeno una persona sepolta nella propria casa come quelle persone cui si riferiscono i tratti della malattia. Ma così non è. Accade quindi che […]

La TV e la società dei consumi
tv

La #televisione, il simbolo della società dei #consumi Fra tutte le invenzioni tecnologiche, quella che più ha condizionato e modificato la vita quotidiana dei cittadini di tutto il mondo è stata la #televisione. La televisione cambia il modo di intendere il tempo libero. Dopo la rivoluzione avviata da #radio e #cinema nel periodo tra le due guerre, la televisione cominciò a svilupparsi tecnologicamente e a diffondersi dagli USA in tutto il mondo durante gli anni Cinquanta. Portò così lo spettacolo dentro le case, creando nuove abitudini familiari, nuove forme di intrattenimento e un nuovo uso del tempo libero. Fu un fenomeno di proporzioni enormi che accelerò i ritmi della vita #sociale in maniera decisiva: i secoli si compressero in anni, gli anni in mesi, i mesi in ore. In pochi anni riuscì a trasformare radicalmente il mondo dell’informazione, avendo la possibilità di diffondere un evento nel momento stesso in cui si svolgeva (come lo sbarco sulla luna del 1969). Non solo. La tv crea il senso di appartenenza a una #comunità La #tivù riusciva per la prima volta a trasmettere la sensazione che molti spettatori partecipassero nello stesso istante ad un evento, ciò restituiva agli spettatori la sensazione collettiva di appartenere ad una #comunità. Ecco perché, sotto certi aspetti, la televisione è considerata lo specchio fedele del costume nazionale di un Paese, il frammento tra i più significativi della cultura popolare che in quel periodo presero a chiamare «di massa». Una nuova cultura e una nuova società in cui l’immagine […]

L’IMPORTANZA GEOPOLITICA DEI VACCINI SULLA MAPPA DEL RISIKO
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Gran parte del dibattito sui vaccini si limita a: vaccino si, vaccino no. La distrazione di massa ha agito perfettamente e non ha permesso emergere a livello di coscienza considerazioni ovvie in caso di scambi commerciali (quello che mi hai venduto non è quello che promettevi) e commesse di stato (tanto chi vuoi che controlla). Il problema non è se il vaccino fa male o non fa male, se è stato testato o meno. Il problema è se il vaccino ti è stato somministrato veramente. Nell’intera storia dell’umanità mai si è verificato che una società commerciale (il cui scopo è il profitto) combattesse guerre di conquista contro altre nazioni o sterminasse intere popolazioni. Speriamo che ciò non accadrà mai. Il nostro concetto di guerra è legato alle nazioni o ai popoli, magari spinti dalla religione o dal profitto ma sempre con la bandiera di uno Stato o paese. Non siamo abituati a concepire una società multinazionale come combattente di una guerra. Nel 2021, però, vi sono tutte le condizioni per cui una o più società potrebbero ottenere gli stessi risultati di una guerra di conquista, ottenendoli senza combattere. Nessuno, nemmeno il complottista più integralista, sembra aver considerato un’ipotesi fantascientifica solo in apparenza, ma in realtà facilmente realizzabile e dai risultati mostruosi, quale potrebbe essere quella di fornire a determinati “antipatici” paesi o etnie o religioni un #vaccino FALLATO, cioè un vaccino con efficacia limitata o del tutto privo di efficacia nel creare immunità. Cosa succederebbe nel caso di somministrazione di […]

Non poteva prevederlo
democrazia-digitale

I vecchi marxisti avevano strumenti efficaci per combattere il consumismo senza mettersi a far prediche: il moralismo anticonsumistico apparteneva per loro alla sovrastruttura ed essi pensavano di poter manovrare la struttura o, meglio, di poter orientarsi nel medesimo senso in cui la storia stessa avrebbe trasformato la struttura. Ma non avevano potuto prevedere lo sviluppo della pubblicità e gli altissimi livelli raggiunti dalle tecniche di manipolazione di massa, orientata ad instillare nella popolazione bisogni sempre crescenti e sempre più ritenuti essenziali.

democrazia e consumismo
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Dal dopo guerra ad oggi si è affermata questa uguaglianza: democrazia = libertà = consumi = felicità. L’occidente è un mondo caratterizzato dal benessere e dal dominio della tecnica, in cui manca però la libertà. I liberi sono paradossalmente i selvaggi. All’interno di questo mondo nuovo e perfetto, dove la maternità è stata estromessa dal corpo delle donne, la libertà è schiacciata da una sorta di tecnocapitalismo e dal consumismo”. Ovvero si è affermato il concetto di libertà individuale che permette alle singole persone “la sicurezza dei godimenti privati” (B. Costant), o godimento di un elevato standard di risorse e beni da consumare. L’amore dei beni materiali si collega, così, all’amore della libertà ed alla cura dei pubblici affari. Si è sempre detto: Gli uomini bisognosi non possono essere uomini liberi. La libertà dal bisogno è, infatti, espressamente richiamata dalla Carta delle Nazioni (1945) e dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (1948). Non consumo? Quindi non esisto. Abbiamo dato vita ad una società dei consumi dove il diritto di cittadinanza diventa la capacità di essere un buon consumatore. Se non consumo non appartengo e sono emarginato. Anche le statistiche ISTAT, ad esempio, calcolano la ricchezza ela povertà basandosi non sul possesso o la proprietà di beni ma sulla quantità di consumi. Il consumo diventa un “marcatore sociale” e un “elemento d’identità e socializzazione” (E. Scarpellini). La cosa più grave sta nel fatto che questo assume un significato politico: tutti i partiti e le parti sociali invocano la “crescita” per consentire ai cittadini di […]

Sognavamo

Sognavamo un’opinione pubblica informata, un web foriero di intelligenza collettiva, una classe politica post-ideologica che facesse scelte data-driven. Ci troviamo invece a fare i conti con nuove tribù, post-verità, odio online, politica spettacolo, effetti annuncio, stampa sensazionalistica e cose di questo genere. Abbiamo scambiato le lucciole del #consumismo per lanterne di #progresso. Il #consumismo ha allenato e allevato l’individualismo creato dalla modernità che ha lentamente ed impercettibilmente eroso anche le credenze più stabili, portandoci verso una società ultra-psicologica e narcisistica. Ha dilagato lentamente ed esportato la logica dell’usa e getta in tutti gli ambiti dell’esistenza umana, talvolta fino alle relazioni personali, grazie sopratutto alle innovazioni tecnologiche che hanno intrapreso la strada del tempo reale e dell’immagine, riducendo così lo spazio per la logica, il ragionamento e la profondità di sentimenti. Questi processi portano ad una società sempre più narcisistica, priva di orientamento storico-culturale e spazio-temporale. Una società dominata da istinti, istanti e immaginario. Il terreno ideale per l’ IPER-ROMANTICISMO. Siamo passati dall’illuminismo all’i#iper-romanticismo, e la chiave che ha avviato il #cambiamento è quella dei #sogni. Aver convinto che vivere sognando non è da FARLOCCHI ma anzi è bellissimo giusto e auspicabile, ha innescato la demolizione della ragione e della logica e si è rivelato utilissimo al #consumismo sempre pronto a creare nuovi sogni da inseguire. #anticonformista

Deforestazione

Non si potrà mai vincere la #battaglia contro la #deforestazione , facendo solo campagne di #propaganda il cui risultato – qualora ottenuto – di diminuire i tagli, farebbe aumentare il prezzo del legname rendendo ancora più appetibile tagli e #contrabbando. L’unico metodo per ottenere che i governi (e le persone) vigilino attivamente contro la #deforestazione è quello di fare diventare più economicamente appetibile la conservazione degli #alberi. A.questo risultato si potrebbe arrivare attraverso #sovvenzioni annuali elargite annualmente ai governi in proporzione alla reale superficie occupata dalle #foreste e rilevata dai satelliti. FIRMA LA PETIZIONE https://www.change.org/p/united-nations-sovvenzioni-per-le-foreste-equatoriali Partiamo da un presupposto: PERCHÉ I PAESI POVERI DEVONO RIMANERE POVERI rinunciando a deforestare PER RIPULIRE L’ARIA CHE NOI CONTINUIAMO A INQUINARE?? Non sarebbe forse giusto dare loro un compenso direttamente proporzionale al mantenimento delle foreste equatoriali? Le Nazioni Unite spendono miliardi per mantenere il patrimonio UNESCO ma le foreste equatoriali non sono anch’esse patrimonio dell’umanita? È tempo che le nazioni unite decidano di fare fatti concreti contro la deforestazione e smetterla con le CHIACCHIERE che non toccano le multinazionali. È altamente egoistico e prepotente chiedere agli indigeni di continuare a vivere nella povertà e rinunciare ai guadagni dell’agricoltura, del legname, piantagioni, ai posti di lavoro e agli altri benefici che potrebbero provenire dalla deforestazione delle loro zone. Per quale motivo questi popoli dovrebbero rinunciare al loro sviluppo, senza che i paesi che inquinano l’aria di tutto il mondo risarciscano in maniera adeguata il sacrificio di ripulire l’aria che altri hanno inquinato e che pretendono di inquinare […]

Propaganda americana di massa
propaganda

Ho chiesto ai pesci del mio acquario: “com’è l’acqua?”. Mi hanno risposto: “quale acqua?” Gli Stati Uniti sono stati per più di 100 anni la nazione più sottoposta alla propaganda e al lavaggio del cervello di tutto il mondo. Parafrasando Michael Lewis, “Una delle qualità che distingue gli Americani dagli altri popoli è la loro ingenua convinzione che ogni straniero desideri essere uno di loro, ma anche il più zelante patriota giapponese non si illude che gli altri popoli vogliano essere giapponesi.” Gli Americani non solo credono che tutti, segretamente, vogliano essere come loro, ma credono che nessuna nazione possa avere successo o persino progredire senza essere come loro e adottare l’intero sistema di valori americano. Non è possibile. Non ci sono alternative al modello americano e, se ce ne fossero, Dio non sarebbe contento. Le élite del governo e della corporatocrazia statunitense hanno inventato e imposto per 200 anni il concetto di “destino manifesto,” una proposta teologica che “trasformava l’illusione religiosa di un’ipocrisia e un razzismo senza limiti” in una teoria popolare, secondo cui Dio avrebbe affidato agli Americani il compito di governare il mondo. Reinhold Niebuhr aveva scritto che ciò che non prometteva di por fine al dolore era l’arrogante convinzione degli Americani che “la Provvidenza avesse chiamato l’America a guidare l’umanità nel suo pellegrinaggio verso la perfezione.” (1) Questi concetti di eccezionalismo e di destino manifesto hanno come fondamento una cultura politica pervasiva, infusa del concetto religioso di una sorta di alleanza con Dio. “Le guerre di aggressione, […]

Indennita di covid
democrazia-digitale

Se è vero, come è vero, che i lavori rischiosi hanno diritto ad essere retribuiti maggiormente, in questo momento nel quale recarsi a lavoro rappresenta una maggior possibilità di contagio, bisognerebbe fosse prevista una #indennità che riconosca in termini economici la differenza con chi lavora da casa. Invece no. Anzi stanno cercando di direzionare il pensiero unico stimolando i sensi di colpa nei confronti degli imprenditori che oggi non riescono a guadagnare migliaia di euro come gli scorsi anni. Al grido di “tu sei fortunato che hai un lavoro” stanno cercando di inculcare i sensi di colpa nelle persone colpevoli solo di fare il loro dovere NONOSTANTE IL COVID. E se non basta si alza il tiro a “se fallisco io restate tutti senza lavoro!” (che tanto ha funzionato con lebanche nel 2008). NON E’ COSI Le imprese traballanti spesso, SE NON SEMPRE, sono quelle che maggiormente sfruttano i propri dipendenti nel tentativo di rimanere a galla. Quante volte le ditte sono fallite dopo mesi di stipendi non pagati ??? Quante volte si lavora in scarsa sicurezza per permettere alla ditta di essere competitiva?? Quante volte le imprese hanno aiutato chi non arrivava a fine mese? Quante volte facevano credito a pensionati o disoccupati? Lo Stato non dovrà rimpinguare i mancati guadagni ma dovrà occuparsi dei lavoratori che restano senza lavoro e che per anni MENSILMENTE HANNO PAGATO CONTRIBUTI INPS E CASSE PREVIDENZIALI PROFESSIONALI, proprio in previsione di periodi vacche magre. Le uniche quote che pagavano gli imprenditori sono state […]

Gli americani – Giorgio Gaber

https://m.youtube.com/watch?v=fblWxEfclyQ&feature=youtu.be Estratto da “Storie del Signor G”, 1991 A noi ci hanno insegnato tutto gli americani. Se non c’erano gli americani a quest’ora noi, eravamo europei. Vecchi, pesanti, sempre pensierosi, con gli abiti grigi e i taxi ancora neri. Non c’é popolo che sia pieno di spunti nuovi come gli americani. E generosi, e buoni, e giusti. Non c’é popolo che sia più giusto degli americani. Anche se sono costretti a fare una guerra, per cause di forza maggiore, s’intende, non la fanno mica perché conviene a loro. No! E’ perché ci sono ancora dei posti dove non c’è né giustizia, né libertà. E loro, eccola lì, pum! Te la portano. Sono portatori, gli americani. Sono portatori sani di democrazia. Nel senso che a loro non fa male, però te l’attaccano. L’America é un arsenale di democrazia. E quello che mi ha sempre colpito degli americani è questo gran desiderio questo gran bisogno di divulgare, di esportare il loro modo di vivere, la loro cultura… no, non la cultura… le innovazioni, i fatti di costume ecco, sono portatori sani di cose nuove gli americani. Sempre nel senso che a loro non fanno male però te le attaccano. Alla fine della seconda guerra mondiale, sono arrivati qui e hanno portato: jeep, scatolette, jeans, cultura… no non la cultura… movimenti dinoccolati, allegria progresso cultura… non la cultura… la Coca-Cola il benessere la tecnologia, lo sviluppo… E di colpo, l’Europa, la vecchia cara Europa, coi suoi lampioncini fiochi, le sue tradizioni i fiumi, […]

Esagerare sempre più
meritocrazia

Viviamo nell’epoca della comunicazione digitale e della “Demagocrazia Diretta”. Molti tendono a fare proclami e utilizzare slogan altisonanti che possano aver presa immediata sul pubblico, con il solo obiettivo di ottenere il massimo consenso con il minor sforzo. Le paure e le incertezze comuni – siano esse i migranti o la recessione o il covid – sono sfruttate per la costruzione di un proprio seguito, senza che vi sia una logica risolutiva in ciò che si propone o addirittura che la soluzione sia controproducente al problema iniziale: conta solo l’effetto apparente ed i benefici a brevissimo termine. Pur essendo incline a tutti gli estremi, la massa può venir eccitata solo da stimoli eccessivi. Chi desidera influenzarla non ha bisogno di rendere logiche le proprie argomentazioni, deve dipingere a fosche tinte, esagerare e ripetere sempre la stessa cosa. Poiché riguardo al vero o al falso la massa non conosce dubbi ed è però consapevole della propria grande forza, essa è al tempo stesso intollerante e pronta a credere all’autorità.”. #democratura

Il contributo delle donne alla democrazia consumista
sogno della democrazia

Parlando del suffragio universale, oche persone riescono ad andare al di là dello scontato giudizio emotivamente carico. Vivendo in un paese musulmano si riescono a fare considerazioni che in Italia sono precluse ed in questo modo si arriva ad ipotizzare obiettivamente gli effetti sul panorama politico e sociale del suffragio universale. Provando a distaccarsi dal pregiudizio positivo e giudicando solo su cosa abbia determinato, il primo sospetto da considerare riguarda se ciò abbia portato o meno ad un rafforzamento dell’ideale consumista che da quel momento ha iniziato gradualmente ad aumentare arrivando ad inquinare fortemente la politica e le idee diffuse nella popolazione. Gli esperti di marketing sanno benissimo che gli spot devono essere orientati al pubblico femminile perché più facilmente influenzabile, e la politica si è appropriata di questo metodo in base al quale oggi la Meloni può dire cose che non sono permesse a nessun maschio senza essere accusata di fascismo o simili. Anche la pietà indotta attraverso media ed eventi fa parte di un modo per attrarre consensi femminili e per questo motivo media e film ci sommergono di disgrazie e ingiustizie ripetute migliaia di volte. Conquistare i voti degli “indecisi” così vengono chiamati i facilmente influenzabili, è determinante in un paese dove il governo si regge su un paio di voti. Così la pietosita ed il consumismo vengono eretti a pilastri della società.

NON RIPETIAMO L’ERRORE DEL 2008.
totalita

Nel 2008 le banche hanno ricevuto molti miliardi di aiuti a fondo perduto dallo Stato e ciò ha permesso alle banche stesse di non fallire e superare la crisi. Accertato questo, non sarebbe corretto e leale se oggi le #banche restituissero il favore aiutando le imprese e le persone in crisi? Troppo comodo ingurgitare aiuti di stato e, quando le cose vanno bene, richiamarsi al liberismo. Per un governo forte sarebbe facile fare pressioni sul settore finanziario ed obbligare – ad esempio – a concedere crediti in maniera più elastica e con interessi minori. D’altra parte lo spettro potrebbe anche essere quello che, se per via della crisi i risparmiatori ritireranno i loro risparmi, le banche non avranno liquidità sufficiente e per loro sarà il fallimento. C’è da chiedersi: PERCHE NESSUN POLITICO si sogna di fare proposte simili? Ed anche: perchè il debito pubblico e lo spread non fanno piu paura? I tagli alla spesa pubblica degli ultimi anni tesi a ridurre di qualche milione di euro il rapporto debito/PIL, diventano polvere se confrontati con i 90 MILIARDI di ulteriore debito che verrebbero sottoscritti con il recovery fund (in realtà next generation) e che rappresentano un aumento del 7% del debito pubblico, in un momento in cui il PIL sta decrescendo e quindi il rapporto debito/PIL esploderebbe. L’errore di base è stato quello che a suo tempo gli aiuti di stato alle banche sono stati concessi a fondo perduto e NON in conto capitale, come avrebbero dovuto essere. In conto […]

Schiavi del tempo che fugge
Corriere-Print-Nazionale

L’esaltazione del lavoro ha fatto si che esso non rappresenti più la nuova catena degli schiavi ma sia stato ben superato dalla schiavitù del tempo Schiavi di un tempo che fugge e costantemente sotto pressione, saturiamo la nostra vita di appuntamenti, scadenze e doveri nella speranza di vivere di più.   Persi dietro lavori che non ci gratificano e persone che non ci piacciono, rotoliamo lungo i binari della vita con gli occhi spenti dalla routine e dall’effimero, in un perenne stato di non presenza, di frammentata e alterata percezione di noi stessi e di quel che ci circonda.  Lobotomizzati da una società che instilla bisogni fugaci e inesistenti, cediamo le vesti di pensatori critici e consapevoli per indossare quelle di consumatori dipendenti perennemente insoddisfatti. BIBLIOGRAFIA

I bitcoin e la nuova giungla delle valute

Capita spesso di sentir parlare della blockchain e dei bitcoin. Di cosa si tratta in parole povere? Si tratta di una criptovaluta che si differenzia dalla moneta elettronica perchè la seconda rappresenta moneta concreta. La prima non rappresenta alcuna moneta ma ha più similitudini con il capitale sociale di una società di capitali. Il valore della cryptovaluta viene inizialmente dichiarato per poi fluttuare in base a domanda e offerta (presumibilmente). In concreto, altro non è che un programma informatico (oggi si preferisce usare il termine APP) complesso ma nemmeno molto, che però ha bisogno  di grandi quantità di calcolo e di energia, senza interruzione. Il programma prevede un portafoglio – vale a dire un programma configurato con un utenza – che riconosce insindacabilmente la tua quantità di moneta disponibile. Ma se il programma portafoglio si blocca o smette di funzionare? Te la prendi in quel posto, ma andiamo con ordine. Genericamente si sente parlare di Bitcoin, e nell’immaginario collettivo si crede che sia l’unica cryptovaluta creata e funzionante. In realtà non è cosi. Ognuno è libero di fare la propria moneta elettronica e di scambiarla con chi vuole. La condizione è che l’altra persona riconosca il valore della moneta scambiata. Il formato digitale della cryptovaluta si basa sulla blockchain, in pratica una catena di certificazioni digitali destinata a crescere nel tempo ad ogni passaggio di mano o transazione anche parziale. Una struttura che nel caso in cui si verificasse un imprevisto  sarebbe difficile ricostruire il concatenamento. Cosi come la scrittura […]

il complotto del complotto
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Quando la costruzione dell’informazione avviene abbinando tecniche di giornalismo e di comunicazione con tecniche di psicologia, si crea inevitabilmente un’autentica arma di distruzione di massa, in grado di manipolare artificiosamente le masse senza che queste se ne rendano conto, provocando effetti devastanti sulla verità a breve termine e, nel lungo periodo, generando idee, preconcetti, stereotipi, dogmi e forme di pensiero che risulteranno difficilissime da estirpare. Una tecnica che ricorda molto la metafora della ranocchia bollita, un’azione di propaganda lenta e costante che, senza alcuna dichiarazione d’intenti, sfugge alla coscienza e non suscita reazione, opposizione o rivolta. Dal sito dell’UE [https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response/fighting-disinformation/identifying-conspiracy-theories_it] si diffondono una serie di pseudo-raccomandazioni su come riconoscere un “complotto“. E’ evidente il tentativo di limitare la realtà alla versione fornita dalle istituzioni e sminuire al tempo stesso chi prova a diffondere interpretazioni diverse, da cui il dubbio se lo scopo finale non sia quello di evitare che contenuti troppo remoti vengano a galla. Una tecnica che va a braccetto con quella delle fake news. Divertente vedere come le “istruzioni per riconoscere un complotto inesistente” siano applicabili proprio al documento dell’UE e quindi debbano essere riconosciute come fuorvianti. Ma ancor più divertente è pensare a come, sulla base delle indicazioni UE saranno interpretate e gestite LE RELIGIONI equiparate a complotti e quindi di fatto a cartomanti, astrologi, medium, piazzisti e venditori ambulanti….. Saranno bollate come fake news tutte le notizie relative alla resurrezione e quant’altro perché NON SCIENTIFICAMENTE DIMOSTRATE? O forse all’ingresso dei luoghi di culto dovranno essere affissi […]

SOVRANISMO EUROPEO
biani

Ed io dovrei credere che l’unica difesa dal nazionalismo sia l’europeismo liberista? Posso credere che tutti i dotti non si accorgano che l’europeismo altro non è che un nazionalismo di più alto livello? Lo sanno bene. In realtà quello che interessa è avere una scusa per privare del potere i governi nazionali trasferendolo ad entità private o controllate da privati. Se tanto mi da tanto nel giro di un paio di decenni avremo una MONARCHIA EUROPEA da far impallidire l’ex UNIONE SOVIETICA. Il liberismo/liberalismo ormai dominante nell’occidente è evidentemente propedeutico all’instaurazione di oligarchie multinazionali, con o senza l’appoggio della religione che, prima di questa epoca, era l’unica struttura sovranazionale. La religione ha ceduto il catechismo alla scuola che lo utilizza per direzionare i monolitici alunni verso un consumismo travestito da diritti umani (decisi non si sa da chi) o del politicamente corretto a seconda delle situazioni. Ecco quindi chein alcuni casi laliberta di parola e di espressione è assolutamente prioritaria, a meno che non sia in contraddizione con quanto affermano quelle caste dominanti o utili al progetto quali i migranti – utili alla creazione del caos secondo un ben collaudato schema della destabilizzazione – omosessuali – utili a combattere la religione ed al tempo stesso impedire la riproduzione autarchica – donne – fortissime ma facilmente anipolabili come ben sanno gli esperti di marketing, che hanno permesso il grande sviluppo del consumismo. Una società liberale è una società in cui dominano la supremazia dell’individuo isolato, l’ideologia del progresso e dei diritti […]

Istruirsi non significa informarsi
Mix_jpg_Apprendere, imparare, istruirsi

In-formarsi dovrebbe lasciar ben capire il vero significato cioè prendere la forma che vogliono gli in-formatori. Purtroppo informarsi viene spesso scambiato dai lobotomizzati come sinonimo di ISTRUIRSI ma è ben diverso. Comunicare per formare informare e coordinare. Manuale teorico-pratico per manager, dirigenti sportivi ed allenatori Ed è proprio il settore dell’informazione che ha fomentato questa similitudine che ha ben attaccato nelle menti banali e desiderose di sentirsi superiori agli altri pe via del fatto di aver comprato questo o quel giornale o visto questo o quel TG. Le pecore sono mantenute tali proprio grazie all’informazione ben orchestrata a livelutilissima ad aumentare il livello di considerazione destinato agli scribacchini dell’informazione. lo mondiale che è di efficacia assoluta grazie al fatto che utilizza mezzi spropositati e conoscenze tecnologiche e psicologiche che altre scienze non hanno. Guardando i tg dell’epoca Foà, ci si rende ben conto del bassissimo livello degli argomenti messi in scaletta e della leggerezza e tediosita con cui sono trattati. Bisogna riconoscere al passato che la rai abbia avuto dirigenze più pluraliste nelle quali almeno una rete era lasciata all’opposizione. Attualmente l’informazione ma anche spettacoli e film sono unidirezionati su tutte le reti Rai. E proprio l’informazione quindi a mantenere le pecore nella forma che viene data loro iniziando dalla scuola.  

eserciti non militari
globalizzazione culturale

Si potrebbero definire gli eserciti non militari. Il loro compito è quello di trasmettere nelle popolazioni dei paesi che si intendono conquistare, una cultura che si presti ad essere inconsciamente dominata e direzionata verso un fine utile al paese instillatore di quella cultura e lasciando credere loro che il fine sia utile al paese indottrinato, esattamente come un venditore convince il cliente che il proprio prodotto gli sia utile. Lo scopo delle guerre è quello di conquistare nazioni per appropriarsi delle loro ricchezze e sottomettendo le popolazioni obbligandole a fare ciò che è utile al bene paese dominante. Oggi, nei paesi più facilmente dominabili – vale a dire quelli con ideali meno forti e dove la religione non ha potere ma è ridotta ad un elemento di costume – questo avviene mettendo in campo simultaneamente diverse strategie in modalità coordinate tra loro, unite nello scopo finale ed attuate attraverso la diffusione di una cultura utile ad essere dominati. L’appropriazione delle ricchezze delle nazioni da conquistare, avviene in maniera subdola attraverso i cosiddetti “investimenti esteri” (punto cardine dell’ONU, WTO e WB) che vengono entusiasticamente accettati dai governi grazie alla convinzione instillata ai più alti livelli dei paesi da conquistare, utilizzando università e master per la diffusione di quello che potremmo definire un vero e proprio POPULISMO ECONOMICO. Grazie a questa convinzione indotta, i governi si convincono profondamente che la propria economia non possa fare a meno degli investimenti esteri ed aprono le porte ai conquistatori economico-finanziari, convinti che ciò sia un […]

profilassi non vaccino
profil

Quando un vaccino NON garantisce l’immunità acquisita (cioè la protezione assoluta per quella malattia) si chiama #profilassi, ne è un esempio la profilassi antimalarica che non garantisce di non contrarre la malattia ma ne diminuisce la probabilità di contagio e (forse) ne attenua gli effetti. Tutti i paesi che fanno parte del WTO hanno accettato attraverso la ratifica dei trattati di condannare la pubblicità ingannevole, vale a dire quella pubblicità tesa a far percepire ai consumatori una diversa qualità del prodotto. Definire #vaccino un prodotto che in realtà è una profilassi, è un vero e proprio caso di #pubblicita ingannevole. Come si può definire vaccino se non vaccina? Il fatto che anche le istituzioni abbiano avuto parte attiva nel propagandare quella che altro non è che una #profilassi-antiCOVID spacciandola per un vaccino, non minimizza affatto la violazione delle normative contro la pubblicità ingannevole compiuta da parte delle società che hanno commercializzato i vari farmaci tendenti a diminuire le possibilità di contagio dichiarandone poteri vaccinali. Purtroppo però il WTO ha sempre dato grande importanza alle multinazionali farmaceutiche i cui rappresentanti siedono sulle più alte sedie del WTO stesso…… Una mano lava l’altra….. Eppure deve esserci qualche avvocato che intenda salire alla ribalta avviando una procedura di infrazione contro le multinazionali che abbiano propagandato una profilassi spacciandola per vaccino. Sarebbe una causa milionaria anche se il risarcimento andrebbe agli Stati e non alle vittime della pubblicità fuorviante. #ioaspettoquellobono

anticonsumismo
Una grande verità

Atteggiamento culturale che si oppone al consumismo e ai suoi eccessi. L’anticonsumismo è una ideologia sociopolitica opposta al consumismo, ovvero al continuo comprare e consumare beni materiali. L’anticonsumismo si antepone alle azioni delle imprese aziendali private che perseguono obiettivi economici e finanziari a danno del benessere pubblico, specialmente protezione ambientale e stratificazione sociale. In ambito politico, l’anticonsumismo si interseca con antiglobalizzazione e attivismo ambientale. Una variazione concettuale dell’anticonsumismo è il post-consumismo che antepone il valore del benessere individuale al successo materiale. L’anticonsumismo è nato in risposta ai problemi causati dal consumo globale a lungo termine. L’anticonsumismo è il tema principale dei libri “No Logo” (2000) di Naomi Klein e dei documentari “The Corporation” (2003) di Mark Achbar e Jennifer Abbot, e “Surplus: Terrorized into Being Consumers” (2003) di Erik Gandini; questi hanno reso popolare l’anticonsumismo e l’attivismo anticorporazione come ideologie accessibili tramite azioni civili e politiche. [Da Wikipedia] La critica del materialismo economico come comportamento disumanizzante e distruttivo della Terra, come habitat umano, viene dalla religione e dall’attivismo sociale. La critica religiosa afferma che il consumismo materialista interferisce con la connessione tra l’individuo e Dio, e così è uno stile di vita intrinsecamente immorale; così lo storico tedesco Oswald Spengler (1880-1936) affermava che “La vita in America ha una struttura esclusivamente economica, e manca di profondità”. Dalla prospettiva cattolica romana, Tommaso d’Aquino affermava che “L’avidità è un peccato contro Dio, proprio come tutti i peccati mortali, in quanto l’uomo condanna le cose eterne per il bene delle cose temporali”; in […]

l’ignoranza degli acculturati
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CONDANNARE LE COSE ETERNE PER IL BENE DELLE COSE TEMPORALI. Al Ministro #Franceschini non bastava lo scempio ambientale ed archeologico compiuto autorizzando la costruzione di una collina artificiale proprio accanto al colosseo, per contenere un centro commerciale! Franceschini, probabilmente il peggior ministro per la cultura che l’Italia abbia mai avuto, ha avuto anche la brillante idea di far ricostruire l’arena del Colosseo… “PER RENDERLO PIU’ ATTRAENTE AI TURISTI !!!! L’ignoranza di chi si atteggia a colto ed edotto non potrà mai permettere loro di capire quanto siano ignoranti. Nello specifico il ministro Franceschini ha un evidente visione AMERICANA per la cultura (è stato lui infatti a dare in gestione i musei italiani a direttori provenienti dall’estero, da paesi che non hanno alcun reperto archeologico e non sanno cosa sia l’archeologia ma sanno solo monetizzare nell’immediato). Da una simile visione risulta evidente l’influenza “consumistica” e “materialista” che rende incapaci di capire come l’unicità del colosseo sia dovuta proprio alla sua originalità e al suo essersi conservato per millenni, permettendo a chiunque di vedere un artefatto di duemila anni fa. Una visione nella quale risulta prioritario cercare di rendere il colosseo più attraente ai turisti, evidenzia la totale ignoranza riguardo il motivo per cui il colosseo è uno dei posti più attraenti al mondo: perchè risale a DUEMILA anni fa! Una ricostruzione, sia pur ipoteticamente perfetta, rende banale tutto, rende il colosseo simile a qualunque palazzo restaurato e apre le porte a chiunque voglia affermare che è stato ricostruito male e SVALUTANDONE […]

Populismo o democrazia
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Che cos’è il populismo? La risposta cambia a seconda che si rivolga la domanda a uno storico o a un politologo, mentre i politici, a seconda di quanto si sentano gratificati o insultati dall’essere chiamati “populisti”, prendono, un po’ dagli uni e un po’ dagli altri, da quelle stesse risposte quello che fa comodo a loro. Per gli storici, il populismo propriamente detto è quello nato in Russia nella seconda metà dell’Ottocento. Il narodnicestvo (da narod, “popolo” in russo) era un movimento di giovani studenti e intellettuali (i narodniki, “populisti”) che volevano “andare verso il popolo”: aprivano scuole nei villaggi di una Russia ancora feudale, cercando di diffondere tra i contadini l’istruzione e la consapevolezza di essere sfruttati. I populisti russi avevano del popolo un’idea romantica e vedevano i contadini come una grande forza rivoluzionaria che aspettava soltanto di essere svegliata per rovesciare il regime zarista. Si sbagliavano, perché la rivoluzione la fecero poi gli operai delle fabbriche, ma alcuni di loro, pensando di dare una mano alla Storia, passarono dalla teoria alla pratica e nel 1881 organizzarono l’assassinio dello zar Alessandro II. Per i politologi, il populismo è invece una categoria dai confini vaghi e sfuggenti, che cambia a seconda di epoche e contesti e sulla quale non tutti concordano. L’Enciclopedia del pensiero politico Laterza lo definisce così: “Atteggiamento politico favorevole al popolo, identificato nei ceti socio-economici più umili“. «Il populismo», spiega nel libro Francesco Saverio Festa, docente di Storia della filosofia all’Università di Salerno, «considera il popolo depositario […]

STATALI’S LIVES MATTER
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*****STATALI’S LIVES MATTER****** SCIOPERO per far capire che gli statali rischiano il contagio per mandare avanti ospedali, scuole, autobus, ordine pubblico, protezione civile e tutti i servizi essenziali e non essenziali. Ed è altamente discriminatorio che non venga riconosciuto il giusto valore a chi continua ad andare a lavorare mettendo in pericolo la propria vita e quella dei suoi familiari (perché il contagio viene portato a casa). Il governo dovrebbe essere grato a tutti gli statali che continuano a lavorare e rischiare il contagio.In un paese civile e “di sinistra” il valore del lavoro dovrebbe essere riconosciuto non solo a parole ma aumentando la retribuzione a quelle persone che invece di lavorare da casa escono e rischiano il CONTAGIO. Invece nemmeno una parola. Il conte non pensa nemmeno a rinnovare i contratti…..ha altro a cui pensare, le priorità sono altre: forse i miliardi per i ristori, forse i migranti, forse gli LGBT, forse gli animali, forse il MES o il recovery found da spartire con i soliti compagni di merende….. Tutti vedranno RICONOSCIUTI I LORO DIRITTI, tutti godranno di sovvenzioni ed esenzioni ma non gli statali: loro non hanno alcun diritto e devono continuare a rischiare la vita per quattro soldi mentre gli altri staranno a casa e riceveranno gli aiuti. Gli statali devono essere i camerieri gratuiti al servizio di chiunque lo voglia e tacere verso chi ti accusa dicendo “ringrazia che tu hai un lavoro” come se il toro che va nell’arena dovesse ringraziare per essere andato alla […]

Boicottare Mattarella
31dicembre

“Che ne dite se il 31 dicembre spegnessimo tutti la TV mentre parla Mattarella?”. Certo sarebbe un bello smacco se i dati Auditel segnassero un crollo degli ascolti ben superiore al 50% a dimostrazione della pessima popolarità del Presidente della Repubblica. Con quale dignità continuerebbe a fare il presidente? Tanto cambierà niente, ma se non altro avremo risparmiato elettricità e le solite frasi banali e qualunquiste prese dal manuale di madre Teresa di Calcutta e dal calendario di frate Indovino.

regressione a livelli istintuali
genitori-vs-figli

Siamo la prima generazione dove i padri fanno quello che dicono i figli e non il contrario. L’esperimento non sembra aver dato ottimi frutti e la salita al governo degli inesperti unita all’esaltazione a virtù dell’incapacita è inequivocabilmente collegata a tale rovesciamento. La mancata trasmissione dell’esperienza e delle conoscenze porta allo stallo della società se non alla sua regressione a livelli istintuali tipici degli animali e non è un caso se sono aumentate a dismisura anche le persone che ritengono gli animali prioritari rispetto all’uomo. Se negli ultimi decenni la società occidentale (soprattutto per quanto riguarda la criminalità) non ha fatto gli stessi giganteschi passi avanti delle scienze e della tecnologia, evidentemente le basi sono poco solide o la direzione è sbagliata. Sociologia, Pedagogia e psicologia, dovrebbero porsi molte domande e mettere in discussione i loro #neovalori introdotti e portati avanti negli ultimi decenni. https://democrazia.myblog.it/perche-si-arrivera-alla-lotta-giovani-contro-vecchi/

RIMBORSI UGUALI PER TUTTI
Periodi difficili

RIMBORSI UGUALI PER TUTTI. La natura non ci ha fatto tutti uguali. Il compito dello Stato è quello di compensare queste disparità e non certamente quello di assicurare profitto a chi scommette sul proprio fatturato. In quest’epoca consumistica invece si è subdolamente affermata l’idea che NON SIAMO TUTTI UGUALI a tutto vantaggio di chi guadagna di più. Nessuno infatti sembra minimamente disturbato dal fatto che il Presidente del Consiglio Conte elargisca a fondo perduto ingenti somme ai colossi della ristorazione (e derivati) e minimi aiuti ai piccoli ristoratori a gestine familiare, secondo una logica che mira a premiare coloro che gestiscono senza riserve di alcun tipo grossi fatturati e quindi lauti profitti. Quelle società commerciali che spesso hanno forti commercialisti in grado di far pagare meno tassse possibili grazie a conoscenze approfondite in materia di tributi e agevolazioni, quelle società che possono permettersi la sede la sede e gli approvigionamenti dall’estero, quelle società che ogni tanto chiudono per riaprire con unaltro nome…… tutte queste societa – essendo i rimborsi calcolati sul fatturato complessivo (e non ad esempio sulle imposte versate gli anni precedenti) – non vedranno scendere i loro profittie non saranno costretti a vendere la loro Porsche o la villa al mare. Non potranno dire lo stesso ristoratori e trattorie a gestione familiare che faticosamente e con grandi sacrifici hanno fino ad oggi tenuto aperto il loro locale grazie alla qualità e non grazie a campagne pubblicitarie.  Il compito dello stato dovrebbe essere quello di livellare le disparità sociali […]

Rivoluzione Z. Diventare adulti migliori con il femminismo

Per la Generazione Z – ovvero gli adolescenti e i neo-ventenni di oggi, nati tra il 1995 e il 2010 – il femminismo è un aggeggio arcaico come un telefonino Nokia o può ancora essere utile? Dopo il successo di “Manuale per ragazze rivoluzionarie”, in cui si rivolgeva a lettrici di tutte le età (non è mai troppo tardi per abbattere gli stereotipi e scoprirsi più felici), Giulia Blasi è stata contattata da un grande numero di teenager e poco più, che volevano chiarirsi le idee su temi che andavano dalle relazioni paritarie (o no) al rispetto, alla corretta comunicazione, all’identità di genere e via dicendo fino ad arrivare a problemi personali e intimi. Per sciogliere questi dubbi e raggiungere una forma di autocoscienza, il femminismo è tuttora uno strumento importante, efficace, illuminante. Perché il patriarcato è tutt’altro che scomparso dalla nostra società (Generazione Z, vogliamo darci l’obiettivo di eliminarlo entro il 2030 come le plastiche dai mari?). Inoltre scoprire le idee di donne che, in passato, hanno lottato per il progresso e i diritti sociali aiuta ad affrontare in maniera più serena le sfide del passaggio, per sua natura faticoso, all’età adulta. Una fase in cui genitori, parenti e insegnanti dovrebbero essere di supporto ponendosi come modelli positivi, e in cui spesso finiscono per criticare e basta, incapaci di calarsi nei panni di ragazzi che sono figli di un tempo nuovo. Giulia Blasi, una che sul piedistallo non ci è mai salita, in questo nuovo libro si rivolge ai […]

Consumismo quotidiano
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GIU LE MANI DALLE MASCHERINE
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USATA MALE, LA MASCHERINA FA MALE. Dopo aver imparato come si lavano le mani, bisogna imparare come si usano le mascherine. Sembrano essere molti coloro che le usano con leggerezza, senza pensare che le mascherine sono veicolo di contagio. Vuoi vedere che è questa la causa della mancata estirpazione del virus? La stupidità di chi ci governa unita a quella di chi sta all’opposizione, è la causa principale dei malanni di questo paese. Il COVID ce lo sta dimostrando. Mentre nel paese ci si divide su “mascherine SI mascherine NO“, mentre la gente sembra fare a gara per scoprire le cause e i luoghi di maggior contagio, tutti sembrano ciechi di fronte all’uovo di Colombo rappresentato da un solo GROSSOLANO MA BASILARE ERRORE che si vede compiere indiscriminatamente ed in continuazione: quello di sottovalutare la contagiosità della mascherina. Errore che vanifica l’effetto difensivo della mascherina e tutte le misure precauzionali messe in campo da mesi. Non utilizzare le protezioni nel modo giusto, rischia fortemente di annullarne l’effetto, anzi potrebbe addirittura essere più pericoloso! Pensiamo bene a come funziona la mascherina: Sembrerebbe scontato dirlo, ma la mascherina si comporta come un FILTRO. Questo significa che CREA UNA BARRIERA che impedisce al virus di arrivare alla nostra bocca o al naso. Quello che però tutti sembrano dimenticare è che la mascherina crea una barriera ma senza uccidere il virus: si limita a trattenerlo!! Se abbiamo avuto la sfortuna di passare vicino a qualche persona contagiosa ma abbiamo avuto la fortuna che la […]

POTERE A CHI LAVORA
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CHI HA DICHIARATO DI PIÙ RICEVERÀ DI PIÙ !!! Con la scusa di evitare che siano elargiti soldi a chi ha evaso le tasse, gli aiuti di stato più sostanziosi andranno a chi dichiarava alti fatturati e poteva girare in Porsche o Ferrari mentre i piccoli imprenditori riceveranno pochissimo e chiuderanno: della serie COME FARE GLI INTERESSI DEI GROSSI GRUPPI…(vedi Autogrill dei Benetton). PIU SOLDI A CHI LAVORA E RISCHIA IL CONTAGIO Non sta né in cielo né in terra che chi sta a casa debba prendere soldi e chi lavora e rischia il contagio sia considerato un fortunato e sia pagato come prima magari ricevendo insulti per invidia…… BASTA VIZIATI POTERE A CHI LAVORA Lo Stato e gli imprenditori devono DARE I SOLDI A CHI VA A LAVORARE RISCHIANDO IL CONTAGIO E NON A CHI STA A CASA!!! In questi giorni TV radio e giornali, parlando solo dei poveri ristoratori che non potranno fare soldi a palate come lo scorso anno (sulle spalle dei lavoratori), sono riusciti ad inculcare l’assurdo nelle menti delle persone. L’assurdo è rappresentato dal dare più soldi a chi dichiarava di più (quindi più ricco) e meno soldi a chi dichiarava di meno (quindi più povero, fino a prova contraria), ed i soldi vengono dati a chi sta a casa mentre chi va a lavorare spesso guadagna meno di coloro che lo stato rimpingua per stare a casa. Se esiste una sinistra proletaria questo è il momento di fare sentire la voce dei lavoratori VERI e […]

Bonus cultura per calendari con cani che cagano
bonus cultura

IL GOVERNO SOVVENZIONA L’ACQUISTO DI CALENDARI CON FOTO DI CANI CHE CAGANO Avreste mai pensato che i soldi delle tasse potessero essere destinati dal governo all’acquisto di CALENDARI con foto di cani che defecano? Chi crede che il governo abbia una decenza si sbaglia. Su amazon (ma anche altrove) si possono acquistare addirittura utilizzando il BONUS CULTURA O LA CARTA DEL DOCENTE. Per verificare basta andare qui Mi piacerebbe sentire PSICOLOGI e PSICHIATRI parlare del FETICISMO latente presente in quei padroni che usano i loro cani per andare in giro a far defecare ed orinare ovunque il loro cane Il feticiscmo è una perversione sessuale e non è escludibile che, magari inconsciamente, tutti coloro che provano piacere portando il cane a fare i bisogni ne traggano un appagamento simil sessuale. Questo probabilmente spiegherebbe il motivo per cui nessuno ha mai provato ad immaginare di lavorare a questo aspetto anti-igienico dei cani: quello che il cane debba defecare per strada è un dogma! Non si spiega altrimenti il controsenso di considerare il cane intelligentissimo ed al tempo stesso mentre ci sono scuole, addestratori che insegnano ai cani a fare di tutto (accompagnare ciechi, recuperare e soccorrere persone sepolte ecc…. ) mai nessuno si sia mai preoccupato di insegnare al cane ad usare il bagno e nessun architetto abbia pensato di predisporre gli appartamenti extra-lusso con uno spazio igienico per il cane.   La stragrande maggioranza dei padroni non si priverebbe mai del piacere di andare in giro per la città spargendo […]

Generazioni a confronto
viaggia

Io mi ribello contro la convinzione che siamo la prima generazione che si trova in condizioni peggiori rispetto a quella che l’ha preceduta, perché credo questo sia solo un mantra del neoliberismo che cerca di convincerci che dobbiamo a tutti i costi andare avanti, dobbiamo crescere sempre, all’infinito. Quelle pronunciate dai “paladini dei giovani” sono frasi che attecchiscono facilmente nelle menti colme di bisogni indotti dalla pubblicità e dal consumismo. Menti che non hanno nemmeno mai visto un film degli anni 70 o anni 90 o che non hanno capito come si viveva. I Raider si chiamavano pony express e lo hanno fatto tutti quelli che rimediavano un mezzo, fin da 14 anni quando oggi se ne vanno in giro con le loro macchinine. Adesso stiamo imboccando la via della decrescita: facciamolo!

Gli inesperti e il COVID
inesperto

Gli INESPERTI si riconoscono per l’improvvisazione con la quale affrontano situazioni al di fuori della normalità. Chi ha esperienza in un determinato campo sa cosa fare nel caso si verifichi un determinato evento. Noi purtroppo abbiamo INESPERTI AL POTERE che improvvisano senza alcuna linea da seguire ma in base a queste o quelle pressioni (e questo si era già visto dopo il primo anno). Purtroppo queste persone si trovano a governare un paese che affronta un’ emergenza mai vista. Ma se all’inizio l’improvvisazione poteva essere comprensibile, dopo tanti mesi si può ancora IMPROVVISARE senza avere alcun PIANO D’EMERGENZA PREDISPOSTO e già messo a punto da avviare nel caso i contagi raggiungano un determinato numero. Ed i vantaggi di chi si prepara prima sono innegabili. Molto meglio organizzarsi che improvvisare senza dare tempo alle persone di organizzarsi. La gente avrebbe tempo per organizzarsi a chi lasciare i figli se chiudono le scuole, le problematiche conseguenti potrebbero essere valutate prima ancora che vengano attuati i provvedimenti e magari ci sarebbe il tempo di modificarle per eliminare il sorgere di problemi. Da non sottovalutare anche l’aspetto deterrente che farebbe rispettare maggiormente le regole (ammesso che funzionino, ed è tutto da dimostrare). Invece politici e media paghettati – tenuti in piedi grazie a infiniti spot pubblicitari anti-covid pagati dal governo – ripetono in continuazione che gli altri paesi lodano l’Italia per il suo approccio alla pandemia. Peccato che leggendo i giornali non si trovi mai traccia di questo. Vuoi vedere che prendono sul serio […]