Lotta di genere
vibra

Da tempo, chiunque riuscisse a guardare più lontano del proprio naso, aveva previsto che si arriverà alla guerra civile tra donne e uomini molti dei quali, vittime di castrazione psicologica (attuata con il solito metodo dell’induzione del senso di colpa e già in atto da tempo) si schiereranno come paladini femminili nel vano tentativo di trovare qualcuna disposta ad accoppiarsi con loro. È sempre più evidente come la società italiana sia distolta dalla #lottadiclasse e direzionata verso una lotta di genere in maniera da annacquare le richieste del proletariato. D’altra parte fin dall’inizio le #donne sono state (forse) inconsapevolmente utilizzate dal capitale e dall’industria per bloccare le rivendicazioni sindacali e la nota canzone “Chi non lavora non fa l’amore” sta li a dimostrarlo. Chissà perchè le femministe non sono li a chiedere la censura di quella canzone dove la donna riflette un sistema nel quale la moglie si concede carnalmente solo alla vista dello stipendio, secondo una visione che restringe di molto le differenze tra matrimonio e prostituzione. Chissa poi perchè non è stato fatto il seguito di tale canzone, quando l’operaio grazie all’aver scioperato ha portato a casa uno stipendio maggiorato. Cosa avrà fatto a quel punto quella moglie che risponde all’ideale proposto da Celentano (il grande capitale)? È veramente indicativo che l’annacquamento del #proletariato provenga proprio da quelle sinistre i cui seguaci si sono dimostrati facilmente manipolabili da media e dalla propaganda spacciata per arte (musica, cinema, pittura, libri) che fa loro deglutire qualsiasi cosa venga proposta in […]