Cercare di lavorare meno è peccato?

Siamo abituati a pensare che chi lavora tanto sia una persona di sani principi e da ammirare. Si dice infatti “è un gran lavoratore” per indicare una persona di qualità, con grandi pregi, un bravo padre di famiglia. Ma… Una delle differenze tra destra e sinistra è che una è per i diritti e l’altra per i doveri. Dal mio punto di vista privilegiato mi chiedo cosa sia per me il lavoro: un diritto individuale o un dovere sociale? L’unica cosa di cui sono certo è che il lavoro è encomiabile e, più è brutto più dovrebbe essere lodato. il lavoro è un mezzo per soddisfare i bisogni sopratutto i primari ma non solo. Una volta soddisfatti i bisogni, il lavoro può essere un’assicurazione per il futuro e per la vecchiaia. Soddisfatto questo scopo le motivazioni devono essere altre e di ampissimo raggio ben oltre il proprio individualismo ma quanti hanno la volontà e le capacità? Il lavoro dovrebbe essere il diritto ad assicurarsi la vecchiaia e poi il dovere di farsi da parte. L’aspirazione della società dovrebbe essere quella di diminuire il periodo lavorativo. Ma questo non avviene ed è un’altro discorso. Il lavoro per una gran fetta della società non sarebbe necessario ma lo reclama fortemente. Perché? Per arrivismo o per bisogni sempre maggiori da soddisfare. L’esasperazione dell’importanza del lavoro, quindi, confluisce nel consumismo e forse addirittura lo origina. E questo potrebbe essere dannoso per la società sempre più avida di risorse ed energia e produttrice di immondizia … Leggi tutto Cercare di lavorare meno è peccato?