Per la prima volta da quando l’uomo è sulla terra sono i genitori a fare quello che dicono i figli e non il contrario. Le conseguenze non possono essere che disastrose
La rincorsa all’essere giovani e’ un concetto di derivazione consumistica nel quale il concetto di “nuovo” e’ sostituito dal concetto di “giovane” ed ha la stessa carica emotiva che attrae e conquista maggiormente il genere femminile ma anche il genere maschile particolarmente coloro che sono alla ricerca di consensi e vittime di complessi d’inferiorità e sensi di colpa.
Oggi, i giovani pretendono di avere gratis ciò per cui i loro padri (i vecchi) hanno lottato e pagato sangue. Questo secondo un principio diffusosi negli anni 70/80 che potremmo definire “della paghetta” vale a dire quel principio in base al quale i figlio ha diritto non solo ad essere vestito, sfamato e fatto abitare ma deve avere una somma fissa che gli viene dal cielo senza fare niente o quasi.
“Non vuoi niente. Non credi in niente. Il futuro è il tempo che ti rimane prima di finire un videogioco. Non credi nella vita dopo la morte e hai poca fiducia nella vita in generale. L’unica cosa che sai per certo è che non vuoi le stesse cose dei tuoi genitori.”
Douglas Coupland – dal libro: Dio odia il Giappone
all’affermazione di questo principio hanno fortemente contribuito il maggior potere delle donne e i diritti umani, che insieme hanno creato un terreno dove ha ben attecchito; un terreno fatto di giovani (perche’ ne traggono vantaggio immediato) di donne (per il loro istinto materno) entrambi fomentati dai cosiddetti propagatori dei diritti umani, dalle nuove dottrine pedagogiche (sovvenzionate dalle ong per i diritti umani) IL TUTTO A FAVORE DEL CONSUMISMO.
Sarà proprio la democrazia e la fame di consensi che farà soffiare sul fuoco del giovanilismo spingendo sempre più fino ad arrivare al conflitto vero e proprio e lasciare l’idea di conflitto generazionale ai libri di storia.
I viaggiatori della sera è un film del 1979 scritto, diretto e interpretato da Ugo Tognazzi, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Simonetta. Nel 1980, per fronteggiare il problema del sovrappopolamento, una recente legge ha stabilito che ogni cittadino, al raggiungimento del 50º anno di età deve, sotto la sorveglianza del cosiddetto Esercito della Salute Pubblica (ESP), trasferirsi in un villaggio-resort, per trascorrervi quella che è definita una vacanza.
Orso e Niky, coniugi e coetanei, pur controvoglia, devono raggiungere il villaggio a cui sono stati assegnati, accompagnati nel viaggio dai figli, che invece, perfettamente aderenti al nuovo sistema politico, ritengono assolutamente giusta la nuova legge.