Una donna che brandisce un vibratore è come un uomo che sbandiera una bambola di gomma.
C’è da chiedersi, in un paese mammone come l’Italia quanto hanno influito le donne nell’aumento smisurato dei gay il cui numero è cresciuto parallelamente alla crescita di potere delle donne?
Oggi, giornata contro la violenza sulle donne, si celebra in realtà la giornata contro il maschio e particolarmente quello eterosessuale.
Sono in molti ormai a vergognarsi di essere maschi e pronti ad inchinarsi alla presunta superiorità della donna flagellandosi per crimini che non hanno commesso.
A questa castrazione psichica ha contribuito moltissimo la propaganda mediatica sempre pronta a cavalcare invenzioni come il femminicidio ma anche le pedagogie redatte da pseudo scienziati in cerca di facili consensi.
Ecco quindi che fin dall’infanzia – grazie alla mancanza di insegnanti maschi, altro che quote rosa – i maschietti vengono direzionati verso la ginnastica artistica piuttosto che verso ginnastica o sport che permettano loro di sfogare il naturale istinto di tutti gli animali a “giocare alla lotta” come ben sa chi ha cuccioli di cane o gatto.
Il risultato maggiormente evidente è che sono scomparse le palestre di BOXE, uno sport che fin dai tempi dei romani a pochi anni fa muoveva milioni di persone e che oggi nessun bambino conosce.
Ma impedire.lo sfogo muscolare di un bambino o ridirezionarlo verso il nuoto, il tennis o altri sport senza contatto quali altri effetti potrebbe avere nella personalità e nel carattere che si stanno formando? Cosa succede se il testosterone o gli ormoni in generale non viene permesso di sfogarsi nella maniera per cui sono stati creati?
Purtroppo nessuno potrà approfondire studi e ricerche in questa direzione perché leggi antiomofobia legano le mani agli scienziati ed anche se venissero effettuate i risultati non potrebbero essere pubblicati e diffusi.
Restiamo quindi a celebrare la giornata contro la violenza sulla donna , che dovrebbe essere celebrata la giornata della GIUSTIZIA DISEGUALE che vorrebbe che l’uccisione di un maschio fosse meno importante dell’uccisione di una donna e quindi l’omicida di un maschio sia meno punito dell’omicida di una donna.
Subdolamente si introduce in questo modo il concetto che uccidere un maschio è quasi lecito se non giusto.