eserciti non militari

globalizzazione culturale

Si potrebbero definire gli eserciti non militari. Il loro compito è quello di trasmettere nelle popolazioni dei paesi che si intendono conquistare, una cultura che si presti ad essere inconsciamente dominata e direzionata verso un fine utile al paese instillatore di quella cultura e lasciando credere loro che il fine sia utile al paese indottrinato, esattamente come un venditore convince il cliente che il proprio prodotto gli sia utile.



Lo scopo delle guerre è quello di conquistare nazioni per appropriarsi delle loro ricchezze e sottomettendo le popolazioni obbligandole a fare ciò che è utile al bene paese dominante.

Oggi, nei paesi più facilmente dominabili – vale a dire quelli con ideali meno forti e dove la religione non ha potere ma è ridotta ad un elemento di costume – questo avviene mettendo in campo simultaneamente diverse strategie in modalità coordinate tra loro, unite nello scopo finale ed attuate attraverso la diffusione di una cultura utile ad essere dominati.
L’appropriazione delle ricchezze delle nazioni da conquistare, avviene in maniera subdola attraverso i cosiddetti “investimenti esteri” (punto cardine dell’ONU, WTO e WB) che vengono entusiasticamente accettati dai governi grazie alla convinzione instillata ai più alti livelli dei paesi da conquistare, utilizzando università e master per la diffusione di quello che potremmo definire un vero e proprio POPULISMO ECONOMICO. Grazie a questa convinzione indotta, i governi si convincono profondamente che la propria economia non possa fare a meno degli investimenti esteri ed aprono le porte ai conquistatori economico-finanziari, convinti che ciò sia un beneficio per il paese il quale, senza nemmeno accorgersene, viene cosi conquistato con il suo stesso assenso.
Prima di arrivare a convincere un popolo o un paese di lasciarsi conquistare, vi è una fase molto lunga che potremmo definire di corteggiamento, che può durare decenni e deve essere accuratamente calibrata e messa a punto strategicamente. Le guerre tradizionali prevedevano l’impiego strategico di aviazione, marina, esercito….. ognuno con le loro specificità. La messa in campo in maniera coordinata di queste forze determinava la vittoria o la sconfitta, a volte ben più della loro forza e consistenza. Anche nelle guerre attuali, le conquiste avvengono mettendo sul campo coordinatamente l’informazione, l’istruzione, la cultura, lo stile di vita….. ognuno di questi eserciti con i loro sotto-reparti (televisione, giornali, scuole e università, cinema, musica, libri…..)
Un ruolo particolare – al quale molto è dovuto – è occupato dalla diffusione per trasmissione generazionale di principi di economia del tutto falsati ma sapientemente raccontati utilizzando parole emotivamente cariche che producono accondiscendenza: un vero e proprio POPULISMO ECONOMICO.

Un esempio di emotivamente carico ma fuorviante sono le ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE cariche di significato anarchico ma in realtà ben riconosciute dai governi e quindi governative. Identificare come “non-governative” organizzazioni riconosciute e che ricevono fondi o agevolazioni dal governo (o dai governi) è quanto di più falso e fuorviante si possa arrivare a raccontare. Il termine organizzazioni non governative, porta l’ascoltatore a credere che si tratti di associazioni che contrastano i governi o ai quali non devono rispondere. Niente di più fasullo, anzi: la maggior parte deve rispondere ai governi sovranazionali come le Nazioni Unite.

Chi non sarebbe d’accordo con colui che promette di tramutare il piombo in oro?
Raccontare che più si spende e più si guadagna è la moderna pietra filosofale raccontata dalla quasi totalità delle università angloamericane e da gran parte delle università occidentali.
Una pietra filosofale ripetuta migliaia di volte al giorno dalla pubblicità della quale i film e le canzoni sono solo strumenti di attrazione. Qual’è forse lo scopo di trasmettere un bel film se non quello di ottenere molti sponsor che pagheranno gli spazi pubblicitari ben predisposti nelle pause non causali all’interno del film. Eppure la maggior parte delle persone crede che la pubblicità esista permettere di vedere i film quando in realtà i film sono creati per attrarre a vedere la pubblicità. La stessa cosa avviene per la musica e quelle che Bennato definiva “canzonette” La maggior parte delle persone crede che le radio trasmettono la musica che piace alle persone in una specie di gara a chi trova le canzoni piu belle. In realtà la ripetitività delle canzoni porta a far piacere le canzoni stesse per un periodo di tempo ben determinato, dopo il quale diventano insopportabili dall’ascoltatore ormai saturo e che reazionariamente riascolterà le migliori solo a distanza di tempo dopo essersi ben disintossicato. Questo processo cognitivo è ben conosciuto e sfruttato per manipolare generazioni di persone.
E’ facile capire come, per attecchire più facilmente, il populismo economico abbia bisogno che sia creato un ambiente ben predisposto all’accoglimento, vale a dire una cultura ben diffusa ma unidirezionata, composta o divisa in ideali che convergono verso un unico ideale sia pur provenendo da diverse direzioni.
Con il passare del tempo anche le scuole risultano influenzate dal pensiero dominante trasmesso da film e musica ormai diventati “fonti di cultura” dalle quali è totalmente cancellato il senso commerciale che li ha originati.
Ecco quindi che scendono in campo le scuole e gli insegnati, una classe di persone che spesso si è specializzata in materie NON economiche ed ha appreso i basilari principi di economia assorbendoli da quelle “fonti di cultura” facilmente disponibili ed a portata di tutti nonostante abbiano un forte impatto persuasivo, grazie a tecniche sempre piu sofisticate.
E’ cosi che il populismo economico arriva ad impadronirsi di ogni attività capace di stimolare pensieri e sensazioni, arrivando addirittura a quelle direzionate verso l’infanzia, l’adolescenza e i giovani. A guardar bene, ritroviamo anche nelle scuole quelli stessi concetti che vorrebbero “trasformare il piombo in oro” e che nella pedagogia prendono forma nelle frasi “i bambini devono essere liberi di crescere” (valido emotivamente ma non fisicamente) e gli adulti devono “ascoltare il bambino che è in loro” (come dei ritardati). Concetti di crescita che fanno ben comodo alle coscienze dei genitori liberandole dal compito di dover educare e quindi dover faticare, come anche liberano dalle responsabilità di non aver cresciuto i figli nella maniera migliore, grazie al “….lui è così… “. L’istruzione quindi avviene sempre più direttamente attraverso i media, che risultano essere gli unici autorizzati adavere un’influenza (in altre parole, educare) sui giovani, grazie alla forte sottovalutazione del potere di tv musica libri e giornali.
È così che gli eserciti non militari conquistano e sottomettono paesi e popolazioni senza sparare un solo colpo.
Nelle guerre, la marina, l’aeronautica, fanteria, spionaggio, genio….. sono formate in maniera specifica ed hanno compiti ben precisi per raggiungere l’obiettivo finale della conquista del paese.
Nelle nuove guerre i corpi d’armata sono sostituiti da economia istruzione commercio che a loro volta racchiudono scuola, musica, film, TV, giornali…..ognuno con il suo compito e tutti ben orchestrati per lo scopo finale: La conquista delle risorse economice e la prigionia delle popolazioni
eserciti non militariultima modifica: 2021-01-03T14:17:12+01:00da fab_kl
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