Nella sezione giovanile del sito della FIGC si propagandano metodi e idee che potremmo definire “del poverino di #mamma” tutt’altro che pedagogiche, ma ben intrise di parole ad effetto emotivo verso le quali non si può essere contrari ma che, messe insieme, creano un contesto che trasuda politically correct e riprende il famoso concetto del #6politico nella #scuola, senza insegnare ai #ragazzi la serietà e l impegno se si vogliono ottenere risultati (che potrebbero anche non venire) nel gioco come nella vita.

Sono ormai lontani i tempi dove LO SPORT È SCUOLA DI VITA. che insegnava come se si vogliono ottenere risultati e “realizzare i sogni” (come piace dire ai nuovi pedagoghi) bisogna avere serietà e costanza.

Peccato che ormai lo sport non sia più considerato maestro di vita e che sia passato di moda il concetto “fuori la politica dallo sport”

Ormai lo sport recita il ruolo e segue la stessa contraddizione del lavoro: entrambi sono considerati come obiettivo di vita ma i ragazzi sono sempre piu allontanati dall’ingresso nel mondo del lavoro e dello sport agonistico, relegandoli in sterili imitazioni giocose che, al momento di “crescere” provocheranno frustrazione ed infantilismo.

La frase “il bambino non è un piccolo adulto” è emblematico della pedagogia dell infantilismo, quella pedagogia che vorrebbe fermare il tempo il più possibile, proponendo un modello nel quale si vorrebbe che da un giorno all’altro si diventasse “adulti” senza alcun percorso di crescita.

Aspettare che la crescita avvenga con il semplice trascorrere del tempo è il miglior modo per non crescere mai: NON SI CRESCE GUARDANDO L’OROLOGIO