Ministero della propaganda (o del gender)

Come chiamerebbero oggi il “Ministero della propaganda” potentissimo nella germania Hitleriana e ripropostaoi in italia dal Ministero della Cultura Popolare adibito alla Propaganda Fascista?

La cancellazione di scrittori o compositori russi rientrerebbe nell’attività di questo ministero ma oggi se ne occupano altri chi sono?

In Italia il bibitaro Di Maio, all’interno del ministero da lui gestito, ha creato dal nulla la
DIREZIONE GENERALE DEMOCRAZIA PUBBLICA E CULTURALE
Hai più maliziosi non sarà passato inosservato che le belle parole emotivamente cariche , nel contesto non significano niente ed evidentemente sono li per coprire qualcosa.
Con la solita tecnica del camuffamento si possoo osservare le competenze dei vari uffici

  • Ufficio I – Relazioni con i mezzi di comunicazione
  • Ufficio II – Relazioni con il pubblico
  • Ufficio III – Promozione culturale e Istituti italiani di cultura
  • Ufficio IV – Promozione della lingua e dell’editoria italiane, internazionalizzazione delle università, borse di studio
  • Ufficio V – Sistema della formazione italiana nel mondo
  • Ufficio VI – Cooperazione culturale in ambito multilaterale, missioni archeologiche
  • Unità per il coordinamento della comunicazione
  • Unità di Analisi, Programmazione, statistica e documentazione storica
  • Unità per la promozione dell’Italia nelle organizzazioni internazionali

dalla quale emergono sovrapposizioni di competenze e disgregamenti di organismi un tempo funzionali ma che spezzettati potranno dare ben altri risultati.

Ma il massimo dell’oltraggio al pubblico credulone sta nel discorso di presentazione della DGDP da parte dell’Ambasciatore Terracciano dal quale emerge che questa DG sarà il soft power dell’italia nel mondo. come se noi andassimo a diffondere nel mondo la nostra cultura.
In realtà tale DG si occuperà di fare da cassa di risonanza alla propaganda sorosiana e spenderà soldi pubblici per diffondere in italia una cultura sempre meno italiana e cristiana, e che certamente ci farà scontrare con molti paesi.

È ormai un dato storico quello dell’intervento della CIA nella diffusione della Pop Art statunitense in Europa nei primi anni ‘60, come propaganda culturale da opporre al modello sovietico. Ne scrive con molta precisione Frances Stonor Saunders in “La guerra fredda culturale”, volume pubblicato nel 2004. Si tratta di un esempio ante litteram di “soft power”: il termine fu coniato nel 1990 dal professore di Harvard Joseph Nye e, negli ultimi anni, è diventato piuttosto popolare. Senza accenti così drammatici, che la diplomazia italiana stesse puntando sul soft power era già evidente dall’aumento di bilancio per il triennio 2020-2022 di cui ha goduto il MAECI, dovuto in parte anche agli interventi straordinari di promozione della lingua e della cultura italiane all’estero nell’ambito del “Fondo cultura”. Di enorme prestigio, poi, la collezione d’arte contemporanea della Farnesina, esposta all’interno della sede del MAECI, a Roma, e che conta più di 470 opere raccolte a partire dal 2000, da quando il segretario generale Umberto Vattani decise di riunire i lavori di autori di fama consolidata ed emergenti, valutati da una commissione scientifica e aventi come prerogativa l’italianità.

 

https://www.esteri.it/it/sala_stampa/archivionotizie/approfondimenti/2022/01/la-nuova-direzione-generale-per-la-diplomazia-pubblica-e-culturale-della-farnesina-la-parola-allambasciatore-terracciano/


 

Ministero della propaganda (o del gender)ultima modifica: 2022-06-21T15:15:08+02:00da fab_kl
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