Putin mette in riga Soros
In questi casi è meglio star zitti, tanto Putin non si spaventerà certo per Di Maio e i suoi amici #scatolettari di tonno.
In realtà lo scopo è un altro:
Lo scopo delle esternazioni (del tutto astratte) è quello di mettersi in mostra e farsi vedere da SOROS, una gara che sullo sfondo vede i finanziamenti ai più meritevoli e alle ONG collegate. Tutti vogliono mostrarsi affidabilissimi destinatari dei finanziamenti sorosiani che attraverso le ONG arrivano ai partiti in parlamento (tutti).
La diplomazia insegna che quando non hai voce in capitolo come nel nostro caso, meglio stare zitti e lasciare che siano altri a fare la voce grossa. Ma il nostro bibitaro invece dichiara che non intende parlare con i russi se non danno segno di piegarsi ai suoi voleri. Putin ha fatto sapere di essersi già sporcato le mutande.
A guardare bene, ricordando il massacro di Odessa compiuto dall’ucraina ed il mancato rispetto degli ucraini dell’accordo di Minsk, si evidenzia una presuntuosa mancanza di ogni apertura ucraina che la dice lunga sui loro comportamenti nei confronti delle minoranze.
Bisogna festeggiare la fine delle persecuzioni e delle violenze ucraine. La TV non ricorda la strage della casa della sindacati dove decine di persone filorusse furono bruciate vive da pompieri e polizia ucraina. Era ora che qualcuno decidesse di rivoltarsi contro SOROS ed il suo disegno che da decenni sta portando avanti e grazie al quale abbiano Draghi al comando di un plotone di finti partiti, finanziati da ong sorosiane (come open) e arcobalenati vari.
Non osserverò nessun minuto di silenzio per chi pretende di minacciare ma non vuole essere minacciato senza dimostrare alcuna disponibilità a trattare la pace. Gli ucraini negli ultimi decenni pensando di avere alle spalle i mafiosi dell’UE che lo proteggevano hanno fatto i presuntuosi.
Peccato che gli amici del fighetto e delle rivoluzione arancioni, si siano dimostrati incapaci alla massima potenza.