immunità giornalistica e satirica

Il diritto che garantisce la libertà dell’informazione, fortemente promosso e ribadito in tutti i paesi occidentali, è un gran “belpensiero” i cui risvolti nel lungo periodo sono però devastanti, e sono visibili nella nostra quotidianità (comici e gestori dell’informazione sono rispettivamente la prospettiva politica futura e quella gli ultimi 20 anni di governo) e probabilmente con effetti peggiori di quelli che avrebbe una censura.

In Italia uno dei più potenti gestori dell’informazione è stato al governo per un ventennio e, l’unica forza nuova che potrebbe sostituirlo risulta fare capo a colui che da molti anni fa la professione di comico cabarettista, televisivo e nei teatri (guardando bene anche la cosidetta sinistra è tenuta in piedi dai satiri, altrimenti…..)

Questo non è casuale ma viene dal fatto che chi gode dell’immunità (per liberta dell’informazione o diritto di satira) può permettersi di fare promozione denigrando calunniando offendendo attravero giornali e tv oppure nel corso di spettacoli (ripresi e trasmessi) senza timore di dover sottostare alle leggi del codice penale come invece tutti gli altri normali cittadini. Questo non è un vantaggio indifferente sopratutto se si somma ai vantaggi di poter diffondere la propria “novella” attraverso canali agli altri non permessi.

In pratica succede questo: se un qualunque cittadino dice che il sig. XXX ruba, il cittadino sarà oggetto di procedimento penale per diffamazione o addirittura per calunnia (se riguarda atti non passati in giudicato). Se lo dice un comico nel corso del suo spettacolo, il comico non potrà essere accusato. Ecco quindi che il comico diventa colui che “ha il coraggio” di dire le cose. Analogamente i responsabili dell’informazione possono creare campagne mediatiche nei confronti di persone (la cosiddetta macchina del fango) o di situazioni (le armi chimiche di Saddam in Iraq) convincendo l’opinione pubblica di una realtà che di fatto non esiste.

Ecco quindi che se il diritto di satira crea immunità ed il diritto d’informazione crea immunità, la bilancia è ancor più sbilanciata verso due fatttori gia fortemente influenzanti l’opinione pubblica. Ed è lecito aspettarsi che se il satiro può violare la legge, lo farà denigrando ed offendendo impunemente secondo una strategia ben precisa.

Allo stesso modo se l’informazione è immune dalla giustizia permettera la distorsione della realtà e la creazione di un mondo artificiale attraverso messaggi giornalieri che andranno avanti per anni e non permetteranno piu di riconoscere il falso dal vero ed il bene dal male disorientando per primi coloro che si credono informati e che arriveranno alla conclusione unica di non avere alcun punto di riferimento.

Non solo: il diritto di parlar male – genericamente o verso qualcuno – televisivamente crea anche un emulazione nei confronti dell’ascoltatore che si sente autorizzato a ripetere comportamenti e concetti ascoltati in tv o sui giornali. Ed ecco così che i pifferai magici portano al loro seguito persone che hanno licenza di ripetere quello che hanno sentito senza essere perseguibili e stando ben attenti a non uscire dai “binari” perchè altrimenti diventerebbero perseguibili.

E’ evidente che il cittadino NON è tutelato dall’avere a disposizione tale “libertà di stampa” o di satira. forse il cittadino sarebbe tutelato se qualcuno supervisionasse l’informazione (sopratutto quella che ci proviene dagli altri paesi) o la satira (nessuno piangerebbe per 4 risate in meno), forse sarebbe il male minore….. lasciando perdere chi dice che la censura è sinonimo di dittatura (invece così…..)

Secondo i principi del “belpensiero” la libertà d’informazione è alla base della democrazia. L’attualità ci fa vedere come tale concetto sia effettivamente alla base DEI PROBLEMI della democrazia, e quanto detto fin qui è ancor più amplificato dal regime di informazione ridondante in cui viviamo e che fa diventare vero solo ciò che è ripetuto più volte o raggiunge più persone. Forse sarebbe il caso di rivedere tale concetto in una maniera tale che si evitasse che – spariti gli onorevoli – gli unici a poter godere (ed avvantaggiarsi dell’immunità) siano buffoni e quacquaracqua’.

immunità giornalistica e satiricaultima modifica: 2013-04-22T06:14:00+02:00da fab_kl
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