AUMENTO DELLE PENE PER I REATI IN AUMENTO

Aggiornamento annuale di sanzioni penali e amministrative in base all’aumento o al decremento delle violazioni.

Raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge inviata da un privato cittadino (N.841) e sulla quale la commissione “Giustizia” della Camera dei Deputati dovra’ esprimersi.
La proposta di legge prevede l’emanazione di una norma mediante la quale sia introdotta la revisione a scadenze temporali fisse (annuali/biennali) delle sanzioni amministrative e penali relativamente ad ogni singolo reato, affinche’ le relative pene , siano ricalcolate in aumento o in decremento (a partire dall’anno successivo) proporzionalmente all’aumento o al decremento del numero dei reati cui sono relative.

In altre parole: ogni anno si procedera’ a calcolare le statistiche dei reati commessi in Italia e per i reati in aumento saranno aumentate le rispettive pene in misura pari all’aumento registrato per quel determinato reato e, per contro, saranno diminuite per i reati in diminuzione.

Per fare un esempio concreto : se nel 2014 i furti sono aumentati del 10%, dal 2015 la pena per il furto sara’ aumentata del 10%.

In questa maniera, oltre a sottrarre alla politica la decisione di attribuire la pena,  si verrebbe cosi’ a ripristinare l’effetto deterrente che una pena esercita in maniera preventiva al compimento del reato, accogliendo cosi la logica secondo la quale “prevenire e’ meglio che curare“.

Le dottrine in vigore da diversi anni – indotte e sostenute dalle Nazioni Unite ed Unione Europea –  attribuiscono alla pena una valenza limitata al reinserimento sociale dell’individuo, facendo quindi sentire i suoi effetti solo SUCCESSIVAMENTE al compimento del reato (che devono comunque essere mantenuti) e solo nei confronti di chi ha commesso il reato. Gli effetti di queste dottrine sono visibili in tutti i paesi che le hanno applicate: nessuno di essi ha visto diminuire la criminalita’, mentre tutti hanno rilevato un aumento generalizzato.

Le voci che spesso si alzano pregiudiziosamente contro provvedimenti di aumento delle pene, solitamente utilizzano statistiche su misura (sempre fornite da Universita’ USA, unn paese dove la criminalita’ e le baby gang sono diffusissime) per dimostrare la mancanza di effetti di tali provvedimenti e l’inefficacia dell’aumento delle sanzioni. Per chi ha un minimo di conoscenza del mondo, e’ facile dimostrare la falsita del ragionamento e dei dati che lo sostengono: Basta andare in quei paesi dove, a causa della dittatura o della religione, sono in vigore leggi durissime anche per reati minori quali il furto, e si potra’ constatare come il crimine e’ meno presente. Basta andare in un paese arabo e verificare come il prospettare la pena del taglio della mano determina una societa’ dove non esistono porte blindate, allarmi o inferriate alle finestre che invece, da noi, trasformano in vite da reclusi le vite dei cittadini occidentali.
Ovviamente il caso e’ estremo ed e’ solo un esempio da non auspicare, il cui unico scopo e’ quello di eliminare ogni dubbio sulla funzionalita’ dell’effetto deterrente della pena.

E’ importante evidenziare come l’aumento o la diminuzione della pena o della sanzione (in termini di tempo o di denaro) NON dovra’ in alcun modo modificare quell’aspetto della pena le cui prerogative devono continuare ad essere l’orientamento al reinserimento sociale dell’individuo ed il rispetto dei diritti umani.

Inoltre non modifichera’ le pene che si stanno scontando.

Il nuovo provvedimento normativo – che avrebbe applicazione in un ambito che va dal codice della strada al codice penale – dovrebbe essere strutturato in maniera che, a scadenze di tempo predefinite, venga rilevato il numero dei reati commessi in Italia (per ogni reato previsto dal nostro ordinamento), siano messi in relazione con gli stessi reati commessi nell’anno precedente, quindi in base all’aumento o al decremento del numero dei casi che il reato ha registrato, venga calcolato il relativo tasso di variazione.

Il tasso di variazione del reato – che potra’ essere positivo o negativo – sara’ utilizzato per ricalcolare la relativa pena, che entrera’ in vigore dall’anno successivo, risultando cosi’ piu’ o meno severe a seconda che il reato sia stato registrato in aumento o meno.

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VANTAGGI PER I CITTADINI 

L’introduzione di un meccanismo normativo strutturato nel modo sopra riportato, rappresenterebbe una epocale inversione di tendenza che fornirebbe alla pena un effetto maggiormente deterrente, a tutela non solo di chi commette un crimine ma anche di chi e’ potenzialmente orientato a commetterlo, e contrasterebbe in maniera piu’ efficace il sorgere della devianza cosi come l’introduzione nel mondo della criminalita dei neo-criminali.

Non solo.

MENO POTERE ALLA POLITICA. Il ricalcolo automatico legato alle statistiche sottrarrebbe alla politica la possibilita’ di valutare la gravita’ di un reato e sottrarrebe ai giudici la responsabilita’ di stabilire se un reato sia ancora da perseguire o meno (ad esempio: il turpiloquio e’ un reato attualmente perseguibile o no?)

Ma l’effetto piu’ importante e’ un altro: Attualmente, quanto piu’ un crimine viene commesso tanto piu lo stesso crimine diventa parte dei “costumi” e viene sempre meno percepito come reato, determinando un inflazionamento dei reati, che si concretizza nell’innalzamento continuo della linea che separa il lecito dall’illecito.

MENO EMULAZIONE. Il nuovo provvedimento di aumento della pena in base all’aumento del reato contribuirebbe sensibilmente ad ammorbidire l’effetto “emulazione”, che si verifica in soggetti marginali, proprio nel momento in cui sono diffusi dati di crescita di un determinato reato (es. Tutti fanno le rapine, domani le faro’ anch’io). A contrasto di cio’ , la divulgazione dell’aumento delle pene aiuterebbe – per via del forte effetto deterrente – a contrastare l’ effetto “emulazione”.

MENO TURISMO A DELIQUERE. Aumentare la pena di un reato che aumenta avrebbe anche la conseguenza di contrastare fortemente il cosiddetto “turismo per delinquere“, dovuto alla diseguaglianza delle pene tra i diversi paesi europei. Questo recente fenomeno e’ basato sul fatto che – grazie alla facilita’ di spostamento ed alla libera circolazione delle persone all’interno dell’UE – i malviventi si spostano per brevi periodi o addirittura si trasferiscono in quei paesi dove le pene per i reati che intendono compiere, risultano meno severe (es. se in Romania la pena per il furot e’ di 5 anni di reclusione ed in Italia e’ di 6 mesi, dove andranno a rubare i romeni?).

MENO LEGGI SPECIALI. Da non sottovalutare come l’introduzione di tale meccanismo di revisione, avrebbe la conseguenza di ridurre fortemente la necessita’ di ricorrere all’emanazione di “leggi speciali” le quali sono emanate spesso sull’onda emotiva di casi particolari, ridimensionando cosi’ l’importanza dell’effetto mediatico e demagogico che spesso influenza considerevolmente la promulgazione di una legge “speciale”.

MENO SPESE PER LO STATO. Dal punto di vista economico merita evidenziare: Quanto risparmierebbe lo Stato se diminuissero i detenuti nelle carceri e se diminuissero le forze di polizia? Certamente ci sarebbeo meno versamenti IVA da parte di chi vende allarmi, porte e inferriatte ma cio’ non sarebbe un danno per lo Stato perche’ certamente i cittadini spenderebbero quei soldi per altre cose, magari destinandoli a oggetti di lusso con aliquote IVA superiori e quindi un ulteriore vantaggio per l’erario ed il debito pubblico.

MENO PERCEZIONE DEL CRIMINE. Ne uscirebbe avvalorata anche la percezione che hanno i cittadini riguardo la quntita’ di crimini commessi, attualmente non aderente alla realta’ grazie alla risonanza esasperata dai media ai fatti di cronaca e renderebbe migliore la vita dei cittadini.

La commissione “Giustizia” della Camera dei Deputati dovra’ valutare ed esprimersi su una proposta di legge inviata da un privato cittadino che richiede l’emanazione di una norma  mediante la quale sia introdotta la revisione a scadenze temporali fisse (annuali/biennali) delle sanzioni amministrative e penali affinche’ le pene da applicare (nell’anno successivo),  siano ricalcolate in aumento o in decremento in base all’aumento o al decremento del numero dei rispettivi reati denunciati nel corso del periodo precedente.
In parole povere, le pene previste per ogni articolo del codice penale saranno aggiornate ed aumentate per i reati statisticamente in aumento (esempio: se nel 2014 i furti sono aumentati del 10%, dal 2015 la pena per il furto sara’ aumentata del 10%) e diminuite per i reati diminuiti.

Per firmare la petizione a supporto della mozione presentata cliccare sul link > http://bit.ly/codicepenale

AUMENTO DELLE PENE PER I REATI IN AUMENTOultima modifica: 2015-02-16T21:02:37+01:00da fab_kl
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