Black Friday

consumismobr

Piano piano si è insinuata nelle nostre vite un’altra ricorrenza proveniente da non si sa dove e per commemorare non si sa cosa: IL BLACK FRIDAY, una vera e propria festa del consumismo.

Una vocina, tanto sottile quanto irresistibile e imperiosa, si annida e riecheggia tra le pieghe dell’inconscio insoddisfatto del consumatore, attraendolo seduttivamente all’ultima offerta imperdibile. “Must have!” è l’imperativo che risuona tonante fra le scritte dei negozi per insidiarsi nell’animo disarmato di chi si aggira curiosamente fra gli scaffali. Un imperativo che sembra non lasciare altra via di fuga se non cedere al desiderio del prossimo acquisto, quello assolutamente irrinunciabile, quello a cui affidiamo il compito di soddisfarci, almeno per un po’.

Il black friday fa felici miliardi di fedeli seguaci del consumismo, che grazie ad essa possono soddisfare le loro frustazioni ed acquistare prodotti a prezzi (che credono) ridotti, un po’ come il periodo dei saldi (simile alla quaresima) quaresimale. In realtà la festa è creata ad arte per permettere lo svuotamento totale dei magazzini in materia da poter meglio approvvigionare per le prossime vacanze di Natale con prodotti ultimo grido che altrimenti non avrebbero saputo dove mettere. Permettendo inoltre ai commercianti di avere maggior liquidità ed influenzare i grossisti sempre disposti a ridurre il prezzo in caso di pagamento in contanti così come sono disposti a ridurre il prezzo man mano che il numero di prodotti aumenta.

Acquistare all’ingrosso a prezzi ridotti permette di vendere a prezzi ridotti e quindi vendere di più; vendere di più permette di ordinare di più ed avere prezzi ancorpiù ridotti, e così via.
Ecco quindi che i commercianti – volenti o nolenti – sono obbligati a festeggiare il black friday per non rimanere esclusi dal “giro” senza possibilità di recupero: una volta che si è fuori, si potrà rientrare solo con grossi investimenti e sacrifici che permetteranno di stare nuovamente alla pari con gli altri commercianti che ordinano grandi quantitativi e pagano in contanti. Questo meccanismo è quello che permette la nascita e la sopravvivenza di queste ricorrenze artificiali/commerciali.

Pochi giorni dopo halloween, eccoci a celebrare un’altra festa che non faceva parte della nostra società ma che, subdolamente senza che ce ne accorgessimo, nel giro di pochi anni è arrivata a modificare le nostre vite facendo leva sul nostro egoismo e sulla voglia di sentirsi grandi affaristi avendo acquistato a prezzo ridotto (poco importa la reale utilità o necessità di ciò che si è comprato) senza che nessuno si renda conto che, se adesso vendono oggetti scontati dell’80% significa che prima li vendevano con guadagni esagerati. Tutti i seguaci sono convinti che i negozianti vendono sottoprezzo….. rimettendoci soldi pur di festeggiare il black friday mentre nella realtà non sanno che i commercianti al dettaglio rivendono con circa il 200% di ricarico (dando la colpa alle tasse da pagare che poi però non paga nessuno).

Mi chiedo: Ma non stanno diventando troppe queste “feste” ? Sembra che si stia verificando nuovamente lo stesso andamento delle “GIORNATA DI QUESTO E QUELLO” che ha visto iniziare in silenzio per poi crescere e diventare nel giro di pochi anni veri e propri “MUST” celebrati non solo da commercianti ma anche da istituzioni e enti politici. Se in principio si trattava di cose serie con lo scopo di attirare l’attenzione su tematiche specifiche e sensibilizzare le persone, ora si festeggia di tutto. Non c’è giorno in cui non se ne trovi una. Anzi, ci sono persino giornate che si accavallano e si pestano i piedi a vicenda, passando “dal sacro al profano”. Per esempio: il 28 Maggio è la Giornata mondiale contro la sclerosi multipla, ma anche la Giornata mondiale dell’hamburger.

Il record però spetta al 21 Marzo, equinozio di primavera e forse per questo data più ambita, in cui si celebrano:

  1. la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale,
  2. la Giornata mondiale della pace interiore,
  3. la Giornata mondiale della poesia e
  4. la Giornata mondiale della Sindrome di Down.

Il nostro calendario sta evidentemente cambiando (per una versione aggiornata con tutte le celebrazioni vedere qui) ed al posto dei santi protettori appaiono le “giornate di…. ” . Ma forse anche i Santi erano stati nominati protettori di qualcosa o di qualcuno proprio per sensibilizzare la gente verso quella tematica. Voglio dire: perchè istituire una giornata della poesia quando S. Giovanni della Croce già è eletto a protettore dei poeti? La risposta potrebbe essere quella che si tratta di un tentivo di sradicare le feste religiose per sradicare la religione da tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Sostituire le festività religiose con festività laiche potrebbe anche essere una cosa buona semprechè questo non faccia parte di un disegno molto molto più grande che preveda la sostituzione della religione con un’altra religione, molto più subdola e quindi sottovalutata: quella del CONSUMISMO.

Stiamo ben attenti a non fuggire dall’integralismo religioso e cadere nella padella dell’integralismo laico: GLI INTEGRALISMI SONO SEMPRE DA EVITARE.

Black Fridayultima modifica: 2017-11-23T15:15:25+01:00da fab_kl
Post Categories: #CONSUMISMO NUOVA RELIGIONE, #Direzionamenti