Il fascismo consumista

tratto da: la città futura Tra il XIX e il XX secolo lo sviluppo monistico del capitale incontrò un ostacolo, quello della dottrina marxista-leninista, che iniziava a dispiegare i propri effetti grazie alla progressiva presa di coscienza delle masse sfruttate ad opera degli intellettuali organici e che produsse, come reazione, nei decenni seguenti, in paesi a capitalismo maturo, in cui maggiori erano i rischi di tenuta del sistema, i fascismi storici. Tuttavia il fascismo storico, in particolare in Italia, non fu mai pienamente ideologizzato, dacché la sua ideologia di fondo appartiene al capitale, che ha potuto compiutamente realizzare i propri obiettivi solo dopo il crollo del blocco di potere socialista, avendo dunque il campo libero, mediante la diffusione della filosofia dei consumi, dell’individualismo e dell’edonismo di massa. Pier Paolo Pasolini, grazie agli studi gramsciani, seppe riconoscere la natura del vero fascismo, quando spesso sottolineava il fatto che quest’ultimo non è quello del ventennio, ma quello dell’edonismo e del consumismo, tanto da dire “se la parola fascismo significa la prepotenza del potere, la «società dei consumi» ha bene realizzato il fascismo” (Fascista, in Scritti Corsari). Pasolini identificò e descrisse il consumismo come fase matura della conquista fascista da parte del capitalismo. L’emersione – negli anni in cui Pasolini scriveva – di gruppi neo-fascisti e la strategia della tensione furono in massima parte una reazione impaurita del capitale nei confronti delle masse popolari che aderivano all’ideologia socialista e minavano la diffusione del pensiero liberista e il conseguente radicamento del consumismo. Pasolini, che […]

scontri etnici

Era facilmente prevedibile che in Italia si arriverà agli scontri tra gruppi etnici. Coloro che prendono le parti dei #migranti clandestini, sappiano che non saranno risparmiati da coloro cui prendono le parti, esattamente come successo al centro #sociale #MACAO di Milano dove i migranti accolti dallo #Stato italiano ed alloggiati nel palazzo adiacente, hanno deciso di invadere il centro sociale e cacciare gli occupanti abusivi come la polizia non era mai riuscita a fare. Questo è solo l’inizio: anche i #migranti vedono la televisione ed appena capiranno bene l’italiano e comprenderanno che in #Italia il crimine non è perseguito, credete forse che andranno a #lavorare? E quale mestiere sapranno fare i migranti #africani, visto che contrariamente all’immigrazione dell’est Europa, non sanno fare ne l’#idraulico ne il #muratore, #carrozziere….anzi: quando mettono la benzina la versano anche di fuori…. [https://www.macaomilano.org/]

L’inquisizione Arcobaleno
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Un tempo si potevano prendere in giro i gay, come fece nel 1978 Ugo Tognazzi nel film «il Vizietto». Stupisce che ancora non abbiano censurato la Compagnia Goliardica Baistrocchi (coi ragazzi travestiti da ballerine di can-can) per lesa omosessualità o incitamento all’odio. Memorabile una polemica televisiva di Vittorio Feltri, che fece drizzare i capelli alla conduttrice: dopo aver guardato con crescente disgusto le immagini di un Gay Pride, richiesto di un commento disse che non essendo inglese lui non li chiamava “gay”, e non essendo medico non li chiamava “omossessuali”. Ma essendo italiano li chiamava con una serie infinita di termini dialettali, che elencò con supremo sprezzo del pericolo e del politicamente corretto. Sono decenni che subiamo la propaganda gay (lobby potentissima nel mondo dei media). Si è passati dal pregiudizio più ottuso al permissivismo più assurdo. La prima cosa che tutti sono obbligati a fare – come nel caso dei vaccini o dell’islam – è proclamare di non essere assolutamente contro i gay, perché sarebbe un gravissimo peccato mortale (bestemmiare in diretta Tv invece no). L’orientamento e la vita sessuale di ognuno dovrebbero rimanere un fatto privato fra le mura di casa; ma nel caso dei gay & lgbt più estremisti (per fortuna non tutti) c’è un’ostentazione esibizionista e di cattivo gusto che non trova giustificazioni sopratutto perchè non reciproca, nel senso che ad un uomo etero non sarebbe possibile (se lo volesse fare) mostrare ipropri genitali in pubblico allo stesso modo. Il DDL Zan è il classico esempio […]

Diritto all’aborto e possibilità di abortire

Diritto all’#aborto e possibilità di #abortire sono due cose ben diverse. Il diritto al lavoro, il diritto al salario, diritto alle ferie, diritto ad un giusto processo, diritto all’istruzione, il diritto alla vita ed alla salute…… I diritti sono una cosa leggermente diversa dalla possibilità: sloganeggiare il diritto all’aborto porta a fare pensare nelle menti meno procaci che si stia parlando di una cosa che non deve mancare a nessuno, come se tutte le donne dovessero ingravidarsi e quindi abortire per rispettare il diritto. La carica emotiva della frase diritto all’aborto è totalmente fuorviante per le menti deboli e spesso porta le giovani a pensare che la.gravidanza è solo un effetto collaterale del rapporto sessuale rovesciando un concetto alla base dell’umanità stessa. Le donne devono lottare per avere, nel caso lo volessero, la possibiltà di abortire: è una cosa del tutto diversa. È un concetto che attecchisce su: a mali estremi estremi rimedi. Tutti hanno diritto di correre in auto verso il pronto soccorso in caso d’urgenza, ma questo non può invocare il diritto alla velocità. Anche per l’aborto non si può parlare di diritto ma di possibilità, e non è la stessa cosa anche perché, solitamente i diritti contrappongono della doveri. Quali sono i doveri delle donne? A giudicare dalle donne di sinistra le donne non hanno alcun dovere. Viene da chiedersi: Se gli uomini hanno il dovere di rispettare le donne perché le donne non hanno il dovere di rispettare gli uomini nella loro mascolinità? Se gli uomini […]

Stare senza caffè

La maggior parte delle persone e convinta che il #caffè non gli fa niente. Se però chiedi loro di stare un mese senza bere caffè, non possono e non vogliono riuscirci. Il #caffe è la #benzina del #consumismo : quell’elemento necessario affinchè il complicato ed evoluto motore a scoppio possa funzionare. Ma quanto #inquina? Possiamo anche togliere il piombo dalla benzina e la caffeina dal caffè, ma se poi viene travasata nella coca cola è ancora peggio. https://democrazia.myblog.it/la-caffeina-alla-base-di-tutto/

Prostituzione procreativa

Prostituzione procreativa. VIETATO IL COMMERCIO DI BAMBINI. È così difficile fare una legge che lo dica chiaramente? La cosa più disarmante è che non siano le donne a chiedere queste cose, dimostrando così la loro totale immaturità alla maternita ed anche la buona predisposizione alla prostituzione procreativa come quella corporale. A guardar bene, le donne italiane non esitano a sfruttare le loro simili provenienti da paesi più poveri. E le sfruttano non solo per risparmiarsi la fatica ,come ad esempio le donne delle pulizie, ma anche in quelle attività che coinvolgono i sentimenti come nel caso di baby Sitter per i figli, di badanti per i genitori, gravidanze e se guardiamo bene addirittura come amanti…… I maschi non hanno raggiunto simili livelli di bassezza. In conclusione le donne italiane sanno solo sbraitare il loro vittimismo contro gli uomini, per tutto il resto ci sono le straniere. https://democrazia.myblog.it/le-famiglie-le-famiglie-2/

fomentare all’omicidio del marito

E’ sconcertante, ma per niente sorprendente, vedere come viene esaltato il film dove una donna (Gucci) FA #UCCIDERE IL MARITO e la quantità di giustificazioni che, nel film e nelle presentazioni, vengono addotte per giustificare l’omicidio del marito dovuto a non aver saputo accettare il divorzio. E’ indicativo che il ruolo dell’assassina (che mai viene presentata tale) sia addirittura interpretato da Lady Gaga, simbolo di miliardi di ragazzine nel mondo. “Una lettera d’amore all’Italia e un messaggio di profondo rispetto per la vostra cultura”: così Lady Gaga vede ‘House of Gucci’, il film (dal libro di Sara #GAY Forden, un nome una garanzia) in cui interpreta P. Reggiani, che commissionò l’omicidio del marito Maurizio Gucci e che nonostante la condanna, è già in libertà dal 2013 ma nessuno si scandalizza per questo. Molti #castratipsichici dovrebbero chiedersi quante saranno le ragazzine e le donne che emuleranno il #maschicidio del film e nel farlo si sentiranno approvate dai loro idoli e quindi si sentiranno nel giusto? A guardare bene, è già ben diffuso il #pregiudizio nei confronti delle donne che scatenano la loro violenza verso gli uomini. Sono in molti a giustificare la #violenza femminile con il fatto che ci siano stati casi di uomini che hanno esercitato violenza verso #donne. Una specie di rappresaglia sociale: chiunque appartenga a quel genere (maschio bianco etero) è responsabile in solido come se fosse colpevole dei crimini e quindi meritevole di punizione. E’ lo stesso concetto che porta a giustificare ladri e criminali perchè si […]

Piccole donne crescono

Piccole #donne crescono…. Ormai in ogni donna italiana si trovano gocce di una mentalità infoiata dall’invidia del pene che, esaltata dal vittimismo indotto, culmina con il desiderio di castrazione di ogni maschio Qualcuno dovrebbe spiegare loro che la mentalità è una cosa e l’istinto è un’altra. La mentalità è proprio quel comportamento indotto o acquisito che le donne attuali rivendicano senza aver bene identificato quale sia. Cosa succederebbe se i maschi si presentassero a scuola con i loro membri coperti solo da minuscoli slip che lasciano intravedere tutto, analogamente a come si presentano le donne?? Non è forse #bullismo quello di voler imporre il proprio modo di pensare e di comportarsi, fregandosene di ciò che provoca negli altri. Anche nel caso delle ragazze cui è stato vietato il top a scuola, ci saranno i soliti maschi #castratipsichici che si schiereranno dalla parte delle donne nella speranza di ricevere consensi o vedere un paio di tette, e per questo sosterranno che la #libertà si misura in base ai centimetri di pelle scoperta. Le nuove generazioni non si presentano per niente bene. D’altra parte sono “ammaestrati” da personale scolastico per il 98% #femminile ed in gran parte #vittimista, convinte che il mondo debba girare nel senso in cui: le donne provocano a livelli sempre più altri e gli uomini devono resistere alle #provocazioni e se non resistono essere #castrati. A mano a mano che gli uomini imparano a resistere alle provocazioni, l’asticella viene alzata e vengono sdoganate provocazioni sempre più forti. Quanto […]

Stipendio in base alla valutazione

Aumenti di stipendio ai cocchi della #maestra che prendono sempre buoni voti….. Immaginiamo quante #minigonne in più si vedranno negli uffici pur di avere una #valutazione da aumento di stipendio. Ci sono voluti decenni per eliminare disparità di trattamento ed eccole che rientrano dalla finestra camuffate da #meritocrazia. GRAZIE ai DRAGHIZZATI, siamo arrivati a legalizzare il LECCHINAGGIO e premiarlo con aumenti di stipendio, indipendentemente dal lavoro che viene svolto ed i sindacati cosa fanno: BATTONO LE MANI !!!!! ALTRO CHE IL LAVORO A #COTTIMO !!!!! Se i #sindacati non indicono scioperi generali per questo per cosa sciopereranno? e poi dovrei spaventarmi se viene assaltata la sede della “GGL” ….. a saperlo prima …… Adesso che i dirigenti avranno in mano questo nuovo strumento per ottenere minigonne piu corte e servizietti extra, L’ANONIMATO DELLA VALUTAZIONE (ovviamente per motivi di privacy) assume un ruolo fondamentale per poter gestire a proprio piacimento gli aumenti di stipendio dei propri sottomessi. Nelle migliori delle ipotesi assisteremo a ricatti sessuali ma non è difficile immaginare che ci potrebbero addirittura essere “valutazioni vendute” per quattro soldi esattamente come accade per gli esami universitari. Non oso immaginare quanto la #MAFIA avrà la possibilità di radicarsi all’interno delle istituzioni grazie a provvedimenti che permettono di favorire sfacciatamente ed economicamente gli amici degli amici e possiamo già dire ADDIO alla neutralità dell’impiegato statale: Quello che conterà sarà solo fare contento il proprio valutatore in tutto e per tutto. A QUANDO LE FERIE SARANNO CONCESSE SOLO IN BASE ALLE VALUTAZIONI CAPO […]

Los niños y el consumo
GRASSO

En América Latina hay más de 125 millones de niños que, desde el punto de vista del mercado revisten gran potencialidad de consumo. El mercado y la publicidad colocan al niño en un lugar pasivo, de aceptación de modelos de identidad y lenguaje, formas de valoración e intereses preconcebidos y muchas veces dañinos. El consumismo es la otra cara de la desnutrición y la falta de oportunidades que afecta a tantos niños y niñas de nuestra región. Entendemos al consumismo como la adquisición innecesaria de bienes materiales, u objetos superfluos, alentada por un deseo nunca del todo satisfecho, una búsqueda de status y prestigio dentro de un grupo social, una necesidad de pertenencia. En estas situaciones, el consumo parece producir una sensación de felicidad que rápidamente demuestra su fragilidad. Este modelo lo transmitimos los adultos a los niños muchas veces sin darnos cuenta. Creemos que los padres y docentes debemos estar advertidos de la importancia de reconocer este fenómeno con el fin de proponer a los niños una buena educación en el consumo, a través de un trabajo critico y constructivo al interior de las escuelas infantiles que sirva para enriquecer la formación de los niños y niñas con propuestas alternativas a las viabilizadas por los medios de comunicación. La infancia necesita de educadores que no cedan a la mercantilización de la cultura y que formen niños que no sean consumidores a-críticos, sino ciudadanos ricos en saberes y experiencias, capaces de pensar y elegir con libertad. Los adultos debemos estar atentos, […]