come è degradato l’8marzo

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La manifestazione di #Roma nel popolare quartiere #Montesacro rende ormai evidente come l’#8marzo in Italia sia diventato la “festa delle bigotte che condannano le bigotte per non essere bigotte come loro”.
Cosa significa portare in processione la statua di una #vagina gigante?
Perchè in Italia quelle donne che in passato condannavano le limitazioni della religione, oggi si comportano esattamente come quei preti e quelle monache, portando a spalla in processione non la madonna, ma una gigante #vagina !!
Forse non è successo solo nel popolare quartiere di #Montesacro a Roma ma anche in altre parti d’Italia e c’è da scommettere che in futuro certe manifestazioni si verificheranno sempre più spesso.
Chi portava la vagina gigante in processione, non erano maniaci sessuali che idolatravano il loro unico scopo di vita, ma erano donne desiderose che tutti si inchinassero di fronte all’esibizione di quello che loro identificano come divinità e simbolo di potere. Tra l’altro, queste donne pretendono sudditanza universale alla vagina per motivi che prescindono dall’essere in grado di creare la vita (motivo per il quale la donna è inarrivabilmente superiore agli uomini). Per queste donne la vagina è l’idolo e non le ovaie o il pancione o l’allattamento. La vagina vista con un solo scopo e di conseguenza la riduzione della donna ad organo genitale.
Ve li immaginereste i maschi a portare in processione immensi genitali? Non sarebbero considerati malati mentali?
Ma le donne non sono considerate maniache sessuali, perchè? Nonostante la manifestazione possa essere interpretata unicamente come esasperata volontà sessuale e disponibilità generalizzata (che infondo è quello che gli uomini hanno sempre cercato di inculcare loro, ed evidentemente i risultati sono stati raggiunti) pochissimi si permettono di criticare manifestazioni come queste. Perchè? Nonsarà che proprio questo è quelo che vogliono i maschi?
Ritenere la donna rappresentata dalla vagina è indicativo di una interpretazione dei diritti della donna legati unicamente sfoggiare le parti più intime nella speranza di essere utilizzate come oggetto di piacere. Diritti della donna che prevedonoanche di non infastdire l’uomo con richieste di paternita nel cso in cui dal piacere arrivasse una gravidanza, ecco quindi la pillolina del giorno dopo pronta ad essere inclusa tra i diritti delle donne. I maschi ringraziano.
Queste donne – che ormai in italia sono la stragrande maggioranza – ritengono che questo tipo di emancipazione sia la loro aspirazione massima verso la quale indirizzare anche le loro figlie! Al tempo stesso queste donne sono convinte che gli uomini contrastino questa loro smania di libertà sessuale elevata a diritto umano, e non riescono minimamente a capire che sono proprio gli uomini a spingere le donne in questa direzione e queste senza saperlo fanno esattamente ciò che i maschi vogliono: trasformare la donna in oggetto di piacere a costo zero e zero rischi.
I maschi hanno da sempre sognato una società composta da donne che andassero in giro sempre nude e il massimo del desiderio onirico e che fossero anche belle o si sottoponessero a trattamenti massacranti pur di poter migliorare le caratteristiche fisiche che attraevano e soddisfacevano gli uomini. Sono lontani ormai i tempi dove le donne venivano trattate con i guanti ed imponevano il loro “io sono così”, oggi le donne si sottopongono fin da piccole e con le madri consenzienti, ad interventi chirurgici rischiosi e dolorosi, faticosissime palestre, ore ed ore di estenuanti trattamenti da estetista e parrucchiere, diete anoressiche, costosi vestiti e profumi per comprare i quali vanno a lavorare giornalmente sacrificando i propri stipendi. E questo stile di vita prono alle volontà maschili viene definito “emancipato”: un capolavoro dei maschi italiani, quei maschi diventati famosi come “latin lover” che fino agli anni 70 per conquistare le donne, sono stati costretti a mettere in atto corteggiamenti lunghi e dispendiosi, cedere a ricatti di ogni tipo o addirittura arrivare a dover sposare la donna per far si che si concedesse. Quei latin lover che attraevano straniere in italia desiderose di ottenere trattamenti romantici che nel loro paese erano sconosciuti e rimanevano incredule nel vedere gli uomini totalmente ai loro piedi. Ma siamo matti?
Come era possibile che il mondo funzionasse a quel modo e quegli uomini venissero definiti retrogradi e quelle donne bigotte?
Ma il genio maschile non è consistito solo nell’aver convinto le donne italiane a fare quello che gli uomini vogliono, ma è stato ancora ancora più geniale: il vero genio è stato il convincere queste donne “che lo fanno per loro stesse” senza far emergere alle coscienze che femminili che stanno facendo proprio quello che il maschio ha sempre desiderato. Questo è stato attuato, riuscendo a convincerle radicalmente che essere donna significa essere vagine attraenti.
D’altra parte – nonostante non sia mai ricordato dai media – l’emancipazione della donna è sempre stata ben legata alla moda e quindi al consumismo, lasciando il forte dubbio che anche l’emancipazione sia solo una conseguenza dell’affermazione sociale del consumismo. Dai vestiti sempre più corti e scollati, ai balli sempre più ammiccanti ed espliciti. La moda, pur di far presa sulle donne si è mascherata da progresso e fin dal ’68 ha trasformato la minigonna in un simbolo di progresso direzionando cosi la libertà non verso il pensiero o i comportamenti ma solamente nella direzione che vede la libertà misurata unicamente dalla quantità di pelle che le donne lasciano scoperta.
Da quel momento è stata una gara: una volta avviato il meccanismo questo è stato introiettato dalle donne che ritenendosi sempre più libere mostravano sempre più oscenamente parti intime e genitali, incapaci anche del più banale ragionamento secondo il quale gli uomini – per via del fatto che da secoli vestono senza scoprirsi sempre più – non sarebbero liberi. Raramente le donne italiane hanno risposto agli uomini – creatori e gestori della moda – che le spingevano allo scoprirsi parlando di liberta ed emancipazione “allora perchè non vai in giro scoperto anche tu in maniera da essere piu libero?”
I maschi, che convincono le donne ad essere libere, sono da sempre vestiti con pantaloni e maniche lunghe senza grandi cambiamenti nel corso dei secoli: sono forse meno liberi o meno emancipati? L’unico cambiamento è stato il cappello, passato di moda eliminando nel maschio la paura di mettere in vista la propria calvizie, (secondo un gesto veramente emancipato), anzi innalzandola a indice di bellezza e virilità (e le donne hanno abboccato anche a questo).
Possibile che gran parte delle donne italiane non sono nemmeno riuscite a capire che quella moda che le convince ad esibire verso chiunque le parti cosiddette intime, era una moda disegnata e propagandata DA MASCHI e che in quel modo le stavano convincendo a privarsi di ogni velo pur di attirare sguardi spesso sconosciuti facendo leva su un istinto arcaico che porta a voler piacere non ad un solo maschio ma a quanti più maschi possibile.
Erano molti gli uomini che negli anni 70 credevano che la maggioranza delle donne non avrebbero mai abboccato ad un evidente tentativo di coercizione sia pur attuato con il metodo della carota (travestita da minigonna). Molti ritenevano che le donne non sarebbero mai arrivate a vantarsi di “…non essere una signora”.
Ebbene si sbagliavano: era solo questione di tempo e le donne sarebbero incredibilmente arrivate a fare di tutto per diventare strumenti di piacere maschile senza nemmeno pretendere (come accadeva nei secoli passati) di essere mantenute dal maschio ma andando addirittura a lavorare per raggiungere un’indipendenza economica da destinare in gran parte a tutte quelle cose che potranno attirare gli sguardi e le voglie maschili che dopo 5 minuti rispediranno la conquista del momento a lavorare.
Sono finiti i tempi delle cenerentole che grazie alla loro naturale bellezza diventavano principesse a vita e dei principi azzurri che baciavano donne morte…….
come è degradato l’8marzoultima modifica: 2021-03-08T13:08:27+01:00da fab_kl
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