La lotta di classe trasformata in lotta di genere

1 maggiomy

NON LASCIAMOCI SCIPPARE IL #1MAGGIO COME HANNO SCIPPATO L’ARCOBALENO AI PACIFISTI


Quali sono le origini del 1° maggio in Italia?

Facciamo un grande passo indietro, al 1 maggio 1891. Proprio in quel giorno a Roma, presso piazza Santa Croce di Gerusalemme, si verificò una delle più cruente repressioni fatte in Italia contro le manifestazioni dei lavoratori. Negli scontri con l’esercito, furono uccisi 4 operai e oltre 200 vennero arrestati.
Già un anno prima, nel 1890, sulla rivista “La Rivendicazione”, pubblicata a Forlì, un articolo iniziava così: “Il 1 maggio è come una parola magica che corre di bocca in bocca, rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo ed è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento”. Il tutto avveniva a seguito della decisione adottata il 20 luglio 1889 a Parigi, durante il congresso della Seconda Internazionale, fu operata la scelta:

“Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.

Il 22 aprile 1922, sul giornaletto illustrato per ragazzi “Cuore”, il 1 maggio venne definito”la data in cui i lavoratori di tutto il mondo affermano il proposito e la speranza di affrettare il giorno in cui gli uomini saranno fratelli e la terra suonerà del canto del lavoro lieto, e tutti i suoi beni saranno il bene di tutti, e nei campi e nelle officine, nelle scuole e nelle aule di scienza, lavoreranno uomini divisi nell’opera, ma umili nel dovere ed eguali nei diritti”. Era questa la pedagogia del socialismo sentimentale e umanitario ma anche il modo per far conoscere e diffondere l’alto valore morale della dignità e dei diritti di chi lavora.

Da allora inizia una serie di lotte dei lavoratori le cui rivendicazioni sono riassunte in un volantino di inizio secolo “Lavoratori ricordatevi il 1° maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora.

Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la Festa dei lavoratori coincideva con il 21 aprile, il Natale di Roma. Così snaturata, la ricorrenza non diceva più niente ai lavoratori, mentre il 1 maggio assumeva solo una connotazione sovversiva, diventando l’occasione per esprimere, in diverse forme, dal garofano rosso all’occhiello, dalle scritte sui muri alla diffusione di volantini sino alle bevute in osteria, l’opposizione al regime.
Fu il 1 maggio 1945 ad essere rifesteggiato dopo ben 24 anni, dato che l’ultimo era stato quello del 1921. Si trattò di un 1 maggio straordinario perché in tantissimi città e paesi, i lavoratori e le loro organizzazioni scesero in piazza, manifestando per la loro festa, la caduta della dittatura, la fine della guerra e la riconquistata libertà.

Da allora le vicende alterne hanno visto il 1 maggio divenire festa nazionale cosi come essere causa di una strage come quella del bandito giuliano a Portella della Ginestra.

A distanza di oltre 150 anni dalle prime rivendicazioni proletarie, sono sempre più convinto della mia personale visione che vede il 1 maggio gradualmente ed impercettibilmente scalzato dalle originarie rivendicazioni proletarie e redirezionato verso rivendicazioni che ben poco hanno a che fare con il lavoro ed i lavoratori, ma che ben si prestano ad annacquare la lotta di classe, secondo un fenomeno in atto da diverso tempo. Il programma prevede di arrivare alla sostituzione della lotta di classe con la lotta di genere (o lotta di sessi), attraverso l’annacquamento e la suddivisione dell’ideale proletario in tanti rigagnoli caratterizzati ognuno da sofferenze diverse, le quali vengono proposte alla massa in maniera da redirezionare il senso di colpa verso una pluralità di obiettivi ed evitare che si concentri unicamente verso lo sfruttamento dei lavoratori.

In questo modo si depotenziano le rivendicazioni dei lavoratori che gradualmente trovano sempre meno sostegno nella popolazione. Il risultato è che, grazie anche a quest’opera, ma non solo, oggi il lavoratore è ben concepito dalla stragrande maggioranza come “fortunato” perchè ha un lavoro, quando in realtà i fortunati sono quelli che non hanno bisogno di lavorare.

Nel rispetto di questo obiettivo, già da qualche anno, stiamo assistendo alla graduale appropriazione del primo maggio da parte delle femministe [https://www.ancorafischiailvento.org/2020/05/01/un-primo-maggio-femminista-in-tutto-il-mondo/] e dagli LGBT,  (inspiegabilmente) sostenuti in questo proprio dalla sinistra. Ed è proprio questa una tra le più vistose dimostrazioni del progetto di trasformare la lotta di classe in lotta dei sessi (o dei generi): Cosa c’è di meglio della lotta sessista per distrarre la popolazione e per dividere i lavoratori?

Grazie all’estrema gradualità di tale cambiamento, la maggior parte delle persone non lo percepirà ed anzi sarà portata a considerare paranoici o dietrologi o complottisti coloro che, abituati a guardare lontano, già scorgono un simile obiettivo finale. Questi saranno etichettati come maschilisti, femminicidi, omofobi, razzisti ecc ecc nel rispetto di un altro funzionale metodo ben consolidato e messo a punto per direzionare la popolazione.

A me non importa, voglio correre il rischio di essere bloccato da facebook e da tutti i social angloamericani.

Gli americani hanno avuto per decine d’anni l’ossessione (non ancora scomparsa) del comunismo: intere generazioni USA del secolo scorso sono vissute con lo spettro del comunismo da combattere ovunque nel mondo, una battaglia alla quale hanno dedicato la loro intera vita. Negli USA fin dall’inizio del 1900 veniva imposto per legge il divieto di seguire dottrine comuniste e creare partiti comunisti, in vigore ancora oggi.
In Europa, invece, il #comunismo avviato dalla rivoluzione Russa stava dilagando in tutte le nazioni sopratutto come reazione opposta al nazifascismo. La crescita del comunismo e degli ideali proletari è andata avanti finchè gli americani non hanno deciso di aiutare i fratelli anglosassoni ed  il Vaticano a combattere quello che risultava un nemico comune (anzi comunista) in quanto si prefiggeva di abbattere monarchie e religione.

Il comunismo in Italia tocca il suo picco negli anni 70/80 per poi invertire la crescita ed iniziare la sua disgregazione in una miriade di rigagnoli ognuno caratterizzato dal portare acqua ad una certa idea, spesso in contrasto con altre idee ritenute anch’esse di sinistra, secondo una consuetudine che ha sempre determinato scissioni e divisioni. Ecco quindi che abbiamo movimenti ecologisti, pacifisti, animalisti, nessuno tocchi Caino…… tutti caratterizzati da una “ideologia del nuovo” e tesi a mettere in cantina gli antichi ideali proletari. Il risultato è che -ad esempio – aumenta enormemente la quantità di persone che si preoccupano più della sofferenza animale e della vivisezione che della sofferenza e della sicurezza dei lavoratori.

Verso la fine del secolo scorso, il contrattacco finale degli anticomunisti riesce a mettere al tappeto un sistema mondiale che si proponeva di tenere testa all’impero angloamericano del capitale e dell’informazione, vincendo una battaglia durata 100 anni che nemmeno il fascismo era riuscito a contrastare.
Ma agli USA questo non basta. Sentono il bisogno di abbattere ed estirpare tutto ciò che il comunismo aveva radicato nelle menti, nelle abitudini, nel pensiero e nelle vite di milioni di persone.

Non è certo casuale che gli USA, Canada e Australia NON celebrano il 1 maggio: è la conferma del diverso valore dato al lavoro, subalterno al reddito e al capitale.

Le tecniche di persuasione messe in atto non si sono limitate all’annacquamento del 1 maggio. Le tecniche utilizzate sono state diverse e ben orchestrate, spesso riconducibili alle tecniche persuasive che utillizzano l’inflazione ed il dividi e impera. Quasi sempre troviamo come minimo comune denominatore l’utilizzo dei concetti di base della (ex) sinistra, opportunamente annacquati e manipolati in maniera tale che vanno a ritorcersi contro la sinistra stessa. Ecco così che la giustizia sociale ha preso la strada dell’ingiustizia diffusa e dell’impunità; la libertà sessuale ha preso la strada dell’ossessione sessuale e della maniacalità; la lotta alle religioni diventa integralismo laico; l’esaltazione del lavoro porta a idolatrare il capitale quale creatore di posti di lavoro  ecc ecc … Questi principi prendono piede nelle menti di un numero sempre crescente di persone grazie alla distorsione della realtà (utilizzando principalmente la tecnica della ridenominazione) che porta ormai gran parte della gente a percepire la realtà in maniera non coincidente con quanto i propri occhi vedono: vediamo quello che ci dicono di vedere, chi vede altro è un complottista!
Ed in questo, un importante ruolo è svolto dalla “formazione dei formatori”: laureati “masterizzati” come dvd fasulli e inviati nel mondo per diffondere la nuova novella da un pulpito ammantato di scienza ma che di scienza ha ben poco, anzi! Una novella che potremmo definire iper-romanticista.

E l’obiettivo finale è già a buon punto. Per rendersene conto, basta guardare quanto oggi risultino molto più potenti le organizzazioni per la difesa delle donne e LGBT rispetto le organizzazioni sindacali che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori. Oggi in pochissimi sarebbero disposti ad uno sciopero per problemi dei lavoratori, ma in molti (se non tutti) sono pronti a scendere in piazza per qualsiasi cosa riguardi le donne. E’ forse casuale? No, l’obiettivo di sostituire la lotta di classe con la lotta dei sessi è già a buon punto.

Il capitale PER PORTARE A TERMINE L’ESTIRPAZIONE DEL COMUNISMO ha utilizzato tecniche ben note al marketing ma indicibili al grande pubblico: ha organizzato una comoda alleanza con le donne, da sempre molto più attratte dal capitale e da tutto ciò che offre il consumismo, nel rispetto di leggi naturali ben conosciute e messe a punto dalle sofisticate tecniche di marketing: il consenso femminile viene attratto creando il bisogno e fornendo il prodotto che soddisfa il bisogno stesso. E’ facile individuare in moltissimi aspetti quotidiani delle azioni riconducibili alla creazione nelle donne del problema della discriminazione e del sessismo, ed è altrettanto facile vedere quanti consensi raccolgono coloro che propongono qualsiasi soluzione al problema, anche le più brutali o medievali come la castrazione chimica (poco importa che vada contro i diritti umani che vietano le pene corporali). Gran parte delle soluzioni proposte dagli attrattori di consensi femminili, guarda caso, mettono da parte le conquiste di 100 anni di lotte proletarie.

L’invadente inquinamento femminile di ogni settore della vita sociale, anche di quelli più tipicamente maschili, concretizza l’idea iniziale di creare una popolazione che risulti facilmente manipolabile attraverso slogan e spot pubblicitari. Chi supera la fobia di essere considerato maschilista (diffusissima nella sinistra) riesce a dare una spiegazione razionale al fatto che le donne siano statisticamente più influenzabili degli uomini, sia per una maggior sensibilità ed empatia sia per una conformazione arcaica ben radicata ed alla base dell’esistenza umana che orienta le donne a “dover scegliere. Per contro, negli uomini le stesse strutture sono orientate verso il “dover convincere”.
L’iper romanticismo tipico della nostra epoca ed ormai diffusissimo nella società (Riccardo cuor di leone un tempo era un coraggioso, oggi una simile definizione sarebbe usata per un amatore, animalista e probabilmente omosessuale), è utilissimo all’abbandono dell’illuminismo della ragione e ben si presta alla sostituzione della lotta di classe con la lotta di sessi: per questo motivo riceve diffusione monopolistica, ogni settore dell’arte, della cultura e dai media in generale. L’iper-romanticismo è il contrario dell’illuminismo e della ragione. La sua diffusione porterà -come in passato – ad abbandonare l’uso della ragione a favore dell’empatia e delle emozioni, ottenendo così il risultato di permettere una più efficace manipolazione delle persone attraverso le sensazioni, sensazioni che vengono indotte usando le moderne tecnologie. Non a caso questo è il metodo preferito per formare i giovani del domani.
Non è casuale che la canzone “bella ciao” sia ormai adatta per tutte le occasioni – dalla pattinatrice a greta – e sia tradotta in tutte le lingue, NON LASCIAMOCI SCIPPARE IL #1MAGGIO COME HANNO SCIPPATO L’ARCOBALENO AI PACIFISTIdi fatto svuotata del suo significato originale di “lotta contro l’invasore del proprio paese”.

A breve, quando assisteremo alla cancellazione definitiva del primo maggio come festa dei lavoratori redirezionandolo magari proprio in chiave femminista, la campagna di distruzione del comunismo e del proletariato sarà terminata. Si sarà cosi ripetuto quanto è accaduto con i pacifisti e con il loro arcobaleno usurpato e redirezionato dagli LGBT relegando nell’angolo coloro che si opponevano ad un imperialismo militare.

Sono scene già viste ma che in molti non vedono.

La lotta di classe trasformata in lotta di genereultima modifica: 2021-04-28T16:50:00+02:00da fab_kl
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