Lezioni di democrazia

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È dura dover prendere LEZIONI DI DEMOCRAZIA DALLA ROMANIA, eppure è cosi.sistema-elettorale-1-democrazia-perfetta

Fra due settimane in Romania ci sara un referemdum che chiederà alla popolazione se è d’accordo o meno sui matrimoni omosessuali. Quei matrimoni da noi denominati unioni civili (lasciando subdolamente intendere che le altre unioni sono incivili) IMPOSTI in Italia dal governo Renzi con una legge molto contestata e con una maggioranza trasversale evidentemente contraria.

Secondo Renzi la democrazia è del tipo: si fa come dico io e se non siete d’accordo organizzatevi per fare un referendum abrogativo.

Il tempo ha fatto pagare a Renzo la sua arroganza ed è stato assecondato nella sua originaria intenzione di rottamare il PD…… Tutto ilOD, lui compreso!!

Ma non aveva alternative: gli ordini delle nazioni unite non si discutono e Renzo si è dimostrato un bravo soldatino che però ha pagato caro.

In Romania la situazione è diversa, ma molto più democratica e nonostante le pressioni siano le stesse che si sono attivate contemporaneamente anche in Italia e nel mondo intero, in questo paese non hanno ottenuto il loro scopo pur avendo messo in campo le loro migliori tecniche di persuasione. Inizialmente, il progetto di legge venne bocciato per l’attiva movimentazione da parte della chiesa ortodossa (altro che Bergoglio) che raccolse le firme dei fedeli nelle chiese e presentò in parlamento milioni di firme contrarie facendo ritirare il progetto di legge.

Ma le organizzazioni straniere hanno continuato la loro azione ed in un momento di debolezza dell’attuale governo PSD lo ha probabilmente ricattato garantendo la poltrona in cambio della legge sui matrimoni gay. È facile immaginare che al PM – la signora Dancila – non sia servito sostenere l’impopolarità della legge e le sia stato ribattuto di fare la legge e proclamare un referendum per conclamare che il governo ha ragione. Tanto i risultati sarebbero stati a favore grazie alla propaganda ed al quesito formulato in maniera che gli elettori non avessero ben chiaro per chi dovessero votare e lasciandosi così guidare dai media o decidendo di non andare alle urne e far così mancare il quorum (tra l’altro è stata anche modificata la legge sul referendum).

Ecco quindi che la propaganda si è messa in moto e addirittura su WIKIPEDIA – che i più ingenui credono fatta dagli utenti – sono nate pagine dedicate al referendum, in ogni lingua. Come se i romeni non conoscessero il romeno!! E su quelle pagine già e riportata in maniera trionfale la sagoma della Romania interamente colorata arcobaleno, come se avessero già vinto e con l’evidente intento di orientare i dubbiosi e gli incerti.

Lasciando da parte le tecniche di propaganda, bisogna riconoscere che mentre Renzo, a colpi di fiducia, fa approvare il diktat delle nazioni unite senza aver interpellato la popolazione, in Romania il partito di governo dà al popolo la possibilità di dichiarare il proprio dissenso e – alla fin fine – il governo si lava le mani da responsabilità, scaricandole sul popolo o sulle nazioni unite, dimostrandosi più astuto di Renzi. In ogni caso l’immagine della democrazia è salvata e sopratutto di una democrazia che rispetta il popolo, ascoltandolo. In Italia invece, abbiamo la dittatura della maggioranza che ben travalica il programma presentato e per il quale sono stati votati, e cio accade senza richiedere ulteriore parere agli elettori.

Chissà, forse ogni tanto bisogna che ci sia un Ceauşescu per poi poter tornare alla democrazia, quella vera.

 

Lezioni di democraziaultima modifica: 2018-09-24T15:25:13+02:00da fab_kl
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