Passaporto vaccinale
Facile prevedere cosa accadrà con il #passaporto #vaccinale: avremo untori vaccinati liberi di andare in giro per il mondo mettendo in contatto diverse varianti dei virus che creeranno così altre varianti.
Forse non accadrà, ma siamo certi di poterlo escludere?
Le televisioni ed i media ripetono in continuazione frasi fatte che non hanno dato alcun risultato, basti pensare che è passato un anno da quando siamo entrati in lock down per due settimane.
E’ chiaro quindi che le televisioni non possono dire la verità, e se la dicono devono modificarla in maniera che sia accettabile dagli spettatori, meglio ancora se diventa una specie di dipendenza che li tiene attaccati alla tv come se fosse una telenovella a puntate.
A guardar bene, la pandemia è stata trasmessa con gli stessi criteri di un seriale che ogni giorno ti fa credere che domani sia finito ed invece alla fine della puntata succede quacosa che ti porterà a vedere la puntata prossima. Inizialmente sono andati in onda gli spot (che ci dicevano cosa accadeva in cina), poi se ne è parlato sempre più per arrivare alla PRIMA: L’intervento di Conte. Una volta attratti gli spettatori, si è passati all’evento principale: il lock down, con il suo bello slogan #andratuttobene. Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di puntate che raccontavano di eventi uguali ma sempre nuovia far di contorno ad un miraggio che, ogni volta che si sta per raggiungere, scompare e viene sostituito da un altro miraggio. Primo miraggio: il lock down farà sparire i contagi, ma cosi non è stato; secondo miraggio: la scoperta del vaccino risolverà tutto; poi la disponibilità delle dosi di vaccino per tutti; La somministrazione dei vaccini….. e via cosi. Ed ogni volta la frase magica: “la luce in fondo al tunnel .
I vaccini a mRNA sono realizzati utilizzando processi chimici molto più veloci rispetto ai vaccini tradizionali, ottenuti facendo crescere virus attenuati in uova di gallina. La produzione inizia con una sequenza digitale di unità elementari genetiche per la proteina spike del nuovo coronavirus, che l’agente patogeno usa per entrare e infettare le cellule. Linee di assemblaggio robotiche trasformano quella sequenza prima in un modello a DNA e poi nella sostanza del vaccino a mRNA. Per proteggere l’mRNA, che è altamente instabile, i produttori di vaccini lo inseriscono in una nanoparticella lipidica oleosa che facilita anche l’assorbimento da parte delle cellule umane. Le cellule inoculate produrranno e presenteranno così la spike virale sulla loro superficie in modo che il sistema immunitario impari a riconoscere e combattere il virus in un secondo momento.
Secondo un rapporto di novembre del Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti, c’è carenza di molto di ciò che è necessario per produrre questi vaccini. Durante i colloqui con gli esponenti del GAO, il personale dell’impianto di produzione ha riferito difficoltà a reperire i reagenti e alcune sostanze chimiche, così come fiale di vetro, siringhe e altro materiale. Hanno anche citato la carenza di strutture fill and finish, in cui le dosi di vaccino vengono caricate in contenitori sterili, nonché di lavoratori con le competenze specialistiche necessarie per eseguire i processi di produzione dell’mRNA. Questa scarsità di risorse, ha concluso il GAO, potrebbe portare a ritardi nella produzione.