Populismo consumista
Un certo Edward Bernays, nipote di Freud, aveva i suoi bei dubbi anche lui sulla democrazia, basandosi sulla psicoanalisi sviluppa una teoria e una prassi per il controllo delle masse.
Questo pensiero, per farla molto breve, porterà a teorizzare il consumismo come garanzia della democrazia e la diffusione della cultura individualista che renderà impossibile una vera proposta alternativa, azzerando completamente la cultura della collettività come soggetto. Da quel momento in poi i partiti democratici e laburisti potranno anche governare ma non avranno più la capacità di imporre cambiamenti.
A distanza di anni sembra proprio una premonizione e la dimostrazione sono il numero immenso di “ideali brevi come le attuali lauree” che altro non sono che spot per la promozione del consumismo, facili da ricordare e che fanno sempre effetto sopratutto quando si ha poco tempo a disposizione (come ad esempio nei talk show televisivi)
I più diffusi e condivisi quasi plebiscitariaemente sono:
Non accontentarti mai: L’essenza dell’ambizione che porta la gente all’arrivismo più esasperato o alla creazione di insaziabili ciccioni (vittime collaterali del consumismo esasperato)
Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo: un’altro spot molto diffuso teso ad evitare che qualcuno possa conservare per domani quello che avanza oggi o conservare qualcosa di prezioso per il futuro e magari guadagnare con l’aumento di valore.