Colonizzazioni economiche e attrazione di investimenti

Fino alla seconda guerra mondiale, il colonialismo avveniva inviando eserciti negli altri paesi che sottomettevano le popolazioni locali e si approriavano dei territori obbligando gli abitanti a lavorare nelle piantagioni o nelle miniere. Chi si ribellava veniva ucciso pubblicamente in maniera che servisse da esempio per dissuadere altri seguaci. E’ accaduto in africa, in asia e, prima ancora, in america. Le nazioni europee si sono arricchite immensamente trafugando diamnti, riso gomma petrolio oro fino ai nostri giorni.

Fin dalla creazione delle nazioni unite gli americani – ben sapendo di non poter conquistare militarmente africa e asia – impedirono di fatto nuove colonizzazioni militari avviando così un nuovo metodo di colonizzazione che si concretizza nel convincere un paese che la cosa migliore per quel paese sia vendersi ad un altro paese.

Da quel momento infatti, per conquistare gli altri paesi basta convincerli ad essere liberisti, un po come per convincere una donna a concedersi bisogna farla divenire piu libertina. Una volta convinti i popoli, i paesi economicamente più forti attarverso le società dotate di immensi capitali, aquistano le piantagioni o le miniere e si continua ad utilizzare la manodopera locale sottopagandola, con il risultato di portano a casa le materie prime o i proventi della loro vendita.

Di fatto una colonizzazione economicofinanziaria che risulta ancor più efficiente della conquista militare dato che un paese conquistato deve essere ricostruito e bisogna spendere in assistenza ai lavoratori (case, ospedali, scuole….) mentre un paese colomizzato economicamente porta a casa il guadagno proveniente dalla produzione ottenuta sfruttando di popolazioni sottopagate, senza doversi occupare dei problemi dello stato e della popolazione.

Per essere possibile la colonizzazione economica era necessario il liberismo esasperato. Per questo motivo attraverso il WTO e la Banca Mondiale si sbracciano a proporre tale sistema da anni facendolo credere la panacea di tutti i mali. A questa luminosissima esca hanno abboccato quasi tutti, anche perchè sono messe in campo attività ad ampio spettro che lavorano nella stessa direzione. Ed ecco quindi che facolta universitarie, ministeri, camere di commercio ecc si ritrovano insieme e si convincono a vicenda della bontà di una delle campagne mediatiche piu strombazzate al mondo: quella di attrarre investimenti esteri. da anni universita, professori scuole tv giornali partiti politici ecc decantano le virtiu secondo le quali l’arrivo degli investimenti dall’estero creerebbe un indotto con posti di lavoro, commercio e ricchezza per tutti (come se le multinazionali fossero opere di beneficienza) in questo modo si fa in maniera che i governi dei paesi che abboccano mettano in atto politiche di agevolazione agli investitori pur di essere prescelti come destinazione di investimenti. In pratica come se io andassi a pregare un ricco signore di fare una fabbrica nel mio giardino di casa ed io sono appagato dal ricevere il canone d’affitto. Solo più tardi mi accorgerei che l’aria del giardino diventa irrespirabile, che il terreno è ormai impregnato di oli e scarti della produzione, che l’immondizia prodotta stanziona fuori dalla mia casa, che il via vai di mezzi industriali fa rumore giorno e notte, che nella fabbrica lavorerebbero cinesi, africani romeni e ogni tanto qualcuno di loro verrebbe anche a rubarmi a casa o a vendermi droga. Ed io pur di avere quell’investimento nel mio giardino sono stato convinto a fare lavori – a mie spese e facendo un debito – ad allargare il vialetto facendo una strada, a fare recinzione al posto della staccionata, portare acqua luce e gas ed esentare per i primi anni dal canone. Se pensate che sto esagerando vi assicuro che e’ proprio cio che succede.

L’attrazione di investimenti esteri non avrebbe molto successo se, a monte, non ci fosse stato il diffuso convincimento di un altro concetto che attualmente viene continuamente ripetuto da tutti: la crescita.

La crescita è quel risultato positivo che si e’ trasformato in un obbligo assoluto per le economie che altrimenti (dicono) si accartocciano su se stesse crollando come un castello di carte. Grazie a questo concetto è stata creata nelle societa’ la fobia della recessione che, in realta, sarebbe solamente un periodo dove le cose sono andate meno bene. Non è casuale che sia stato preso in prestito un termine che solitamente si utilizza per fenomeni molto più gravi ed è emotivamente carico in maniera negativa: per dare l’idea della paura.

 

Colonizzazioni economiche e attrazione di investimentiultima modifica: 2013-10-20T16:09:38+02:00da fab_kl
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