L’IMPORTANZA GEOPOLITICA DEI VACCINI SULLA MAPPA DEL RISIKO

vaccin

Gran parte del dibattito sui vaccini si limita a: vaccino si, vaccino no. La distrazione di massa ha agito perfettamente e non ha permesso emergere a livello di coscienza considerazioni ovvie in caso di scambi commerciali (quello che mi hai venduto non è quello che promettevi) e commesse di stato (tanto chi vuoi che controlla). Il problema non è se il vaccino fa male o non fa male, se è stato testato o meno. Il problema è se il vaccino ti è stato somministrato veramente.


Nell’intera storia dell’umanità mai si è verificato che una società commerciale (il cui scopo è il profitto) combattesse guerre di conquista contro altre nazioni o sterminasse intere popolazioni. Speriamo che ciò non accadrà mai.

Il nostro concetto di guerra è legato alle nazioni o ai popoli, magari spinti dalla religione o dal profitto ma sempre con la bandiera di uno Stato o paese. Non siamo abituati a concepire una società multinazionale come combattente di una guerra.

Nel 2021, però, vi sono tutte le condizioni per cui una o più società potrebbero ottenere gli stessi risultati di una guerra di conquista, ottenendoli senza combattere.

Nessuno, nemmeno il complottista più integralista, sembra aver considerato un’ipotesi fantascientifica solo in apparenza, ma in realtà facilmente realizzabile e dai risultati mostruosi, quale potrebbe essere quella di fornire a determinati “antipatici” paesi o etnie o religioni un #vaccino FALLATO, cioè un vaccino con efficacia limitata o del tutto privo di efficacia nel creare immunità.

Cosa succederebbe nel caso di somministrazione di massa di un vaccino fallato?
Probabilmente le persone dopo essersi vaccinate con il numero di somministrazioni previste, inizierebbero a festeggiare compiendo tutte quelle azioni da tempo vietate dalla pandemia. È facile immaginare come molti usciranno in strada a bruciare le mascherine o affollando i locali abbracciandosi, baciandosi e facendo tante altre cose che la pandemia aveva fatto dimenticare.

Quelle persone, però, non sapevano che il vaccino somministratogli faceva parte di una commessa destinata proprio al loro paese (nemico dell’azienda produttrice) e realizzata appositamente (ma la versione ufficiale dirà “per sbaglio”) in maniera da avere una efficacia ridotta o del tutto nulla e per questo destinata a quello Stato antipatico o a quella etnia da sempre malsopportata.
Ecco quindi che al termine dell’incubazione, nel giro di 10/15 giorni, il virus esplode rivelando tutti i contagi effettuati nel mentre le persone credevano di essere immunizzate dal vaccino e sono state abbandonate le misure preventive.

La quasi totalità delle persone di un paese morirebbe nel giro di pochi giorni: un risultato simile a quello dell’atomica di Hiroshima!

L’importanza del fornitore e di verificare ogni singola commessa.

vaccin La popolazione di una città città intera, di una regione o addirittura di una nazione, potrebbero scomparire quasi totalmente, e divenire così preda di avvoltoi finanziari e commerciali che spolperebbero tutte le loro ricchezze rimaste ormai senza padrone. Una potenza tale da mettere fuori uso per mancanza di manovratori anche i migliori ARSENALI NUCLEARI. Uno scenario di #fantascienza concretamente e facilmente realizzabile, ANCHE INVOLONTARIAMENTE e questo dovrebbe farci riflettere a fondo.

Le nostre menti non sono state abituate a ragionare nella direzione in cui le multinazionali siano capaci di atrocità simili a quelle commesse dai governanti che compiono guerre o dittatori di vario genere. L’ideale costruito nelle nostre menti, annacquate di #consumismo è quello dove le società commerciali pensano solo a guadagnare e più sono corrette e più vendono. Questo concetto ben si presta ad essere artificialmente deviato verso una presunta comunione di intenti tra venditori e  #consumatori, molti di questi ultimi sarebbero pronti a pensare che lo sterminio di popolazioni risulterebbe dannoso anche per le multinazionali stesse e quindi scatta il direzionamento empatico che identifica ai governi o ai dittatori come i responsabili di stragi e stermini, mentre difficilmente si arriva a pensare che le società commerciali siano capaci di commettere simili crimini.

I nostri governanti, però, dovrebbero pensarlo. Sopratutto nel momento in cui decidono di fare somministrare un farmaco all’intera popolazione dovrebbero tenere ben presente il potere sovrastatale che con quell’azione stanno consegnando nelle mani di una multinazionale dedita al profitto e per la quale la scienza è solo una forma di guadagno. Cosa farà la multinazionale nel caso si presenti un’opportunità di guadagno maggiormente vantaggiosa?

I nostri governanti, invece, non hanno ipotizzato minimamente una simile eventualità comportandosi come massaie al mercato e precipitandosi – sgomitando, e ben assillati dal guadagnare o almeno non perdere consensi – ad acquistare il primo farmaco dichiarato miracoloso, anche se la miracolosità risulta dichiaratamente legata ad una catena del freddo a temperature difficilissime. E cosa succede se si interrompe la catena del freddo? Poco importa, l’importante era la parola magica: #vaccino

Non solo. Addirittura quando, come quasi tutti i venditori, non rispettano le promesse, i nostri governanti pensano di fare causa alle multinazionali per non aver rispettato i contratti, senza pensare che se accusati potrebbero rispettarli formalmente ma con l’escamotage di inviare boccette piene di acqua fresca o di simil-vaccini o vaccini usciti difettosi dalla fabbrica, secondo un comportamento che avviene spesso quando si tratta di commesse di Stato fornite dai privati, basta ricordare quanto accaduto con le siringhe o le mascherine.
Nessuno sembra prendere in considerazione la possibilità che i fornitori diano le loro merci migliori ai loro clienti migliori e quelle di scarto ai loro peggiori clienti come ben sanno le massaie al mercato e come avviene giornalmente nel commercio. Probabilmente perché nel pensiero consumistico ormai dominante, siamo abituati a scambiare per #scienza le multinazionali dimenticando che il loro l’obiettivo unico è il dividendo da dare agli azionisti senza il quale l’amministratore delegato viene licenziato.

Senza questo concetto deviato risulterebbe più facile pensare a quanto sia importante conoscere a fondo non solo il farmaco che sarà somministrato all’intera popolazione, ma anche conoscere chi lo fornirà e addirittura chi lo somministrerà.
Per fare un esempio concreto: chi fornirà il vaccino ai #Palestinesi? Forse #Israele?

È chiaro che chi fornisce il vaccino, grazie al fatto che non è possibile verificare su se stessi se la vaccinazione effettuata sia funzionante o meno, può fare – involontariamente o meno -scomparire la popolazione di intere città, regioni, nazioni o gruppi etnici o religiosi.
Un potere – indipendentemente dal fatto che sia esercitato o meno – al di sopra di quello degli Stati e addirittura al di sopra delle #NazioniUnite.
Se una certa multinazionale, ha conti in sospeso per nei confronti di una nazione – magari per contenziosi in corso o risarcimenti mai pagati – basterebbe inviare loro i vaccini fasulli e poi dire “mi dispiace” o “li avete somministrati male” per ottenere un risultato negativo per l’umanità ma positivo per i dividendi della società.
Ed il metodo della somministrazione per categorie di persone, rende ancora più efficace questa fantascientifica arma di distruzione di massa. Siamo sicuri che al mondo non ci siano persone che vorrebbero eliminare intere categorie come ad esempio gli ecclesiastici o le forze dell’ordine o gli insegnanti o i detenuti …… Chi fornisce il vaccino, potrebbe preparare una partita appositamente meno efficace da destinare alle categorie “antipatiche” e che grazie ad una ben precisa spedizione (tutte ben controllate e scortate dalla polizia) andrebbe a bersaglio con poche possibilità d’errore e, prima ancora che i vaccinati se ne accorgano sarebbe sparita l’intera categoria , lasciando i sopravvissuti a cercare di avviare cause giuridiche internazionali senza fine.

Oppure potrebbero essere cancellate le popolazioni di paesi “canaglia” come l’Iran o la Siria o anche le popolazioni di paesi africani ricchi di giacimenti di ogni tipo, per poi impossessarsene.
Le possibilità sono infinite.
Quello che deve farci pensare è che nessuno – tanto meno società organizzate mondialmente per ottenere profitti miliardari – deve godere di fiducia cieca ed illimitata. Per questo motivo non si può accettare, senza la minima verifica (che purtroppo non è facilmente realizzabile) che sia iniettato nell’intera popolazione un farmaco senza alcun controllo che la fornitura risponda ai requisiti, esattamente come avviene in ogni commessa commerciale.
Ed anche se non riusciamo a pensare che le multinazionali siano orientate solo al profitto, proviamo a pensare se queste venissero ricattate da rampanti uomini della politica o da aspiranti dittatori. Nell’immaginario collettivo sarebbe più facile pensare che se il vaccino lo riceviamo da Putin o dalla Cina, ci sia ben poco da fidarci e che quasi certamente sarebbe somministrato solo a chi filo-comunista mentre agli altri sarebbe iniettata acqua fresca.
Questo deve farci capire – oltre al fatto che siamo modellati dalla propaganda americana – che la difficoltà tutt’altro che da sottovalutare consiste nel verificare che il farmaco risponda ai requisiti di efficacia, ma come fare senza mezzi a disposizione?

E come faranno le persone vaccinate a sapere se il vaccino sia efficace o rientrano in quel 10% di dichiarata mancata efficacia?

Il vaccino non è la soluzione, la soluzione è la terapia. Oppure affidiamoci a ….che Dio ce la mandi buona.#ioaspettoquellobono

L’IMPORTANZA GEOPOLITICA DEI VACCINI SULLA MAPPA DEL RISIKOultima modifica: 2021-02-26T07:04:56+01:00da fab_kl
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