Democrazia e ConsumismoA 100 anni dal FASCISMO e' arrivato lo SFASCISMO. Il potere unificante della religione è stato sostituito dal principio disgregante consumistico
Pier Paolo Pasolini diceva: “Il potere ha avuto bisogno di un tipo diverso di suddito, che fosse prima di tutto un consumatore”, proviamo a liberarci dalle catene della dipendenza consumistica scegliendo di essere dei CONSUM-ATTORI.
Come?
Molti adepti della religione consumistica, stenteranno a credere che ci siano prodotti programmati per rompersi eppure è cosi e questo avviene SOPRATUTTO per le grandi marche che godono di sicuri clienti mentre le marche poco note non investono in tale programmazione in quanto non sono certi che ricompreranno lo stesso prodotto.
È consumistico pensare che spendendo di più il prodotto è durevole: spendendo di più si sta molto più accorti al prodotto e per questo motivo la durata è maggiore: SE LA DURATA NON È PROGRAMMATA, QUESTA DIPENDE DA NOI.
Oltre all’obsolescenza programmata vi è l’ obsolescenza psicologica. In questo caso, la “scadenza” di uno smartphone, di un televisore, di una fotocamera non è soltanto fisica, ma è legata ad un aspetto psicologico del consumatore, che in tal senso viene influenzato dai messaggi pubblicitari, dalle nuove funzioni, fino ai modelli sempre più nuovi e desiderabili che escono sul mercato del consumo.
Ci inducono a pretendere sempre di più dai nostri dispositivi elettronici, 15 anni fa con il cellulare potevamo soltanto chiamare e inviare sms, ora c’è molto di più, internet, le foto, la musica, quindi insieme al dispositivo cambia anche l’utente e il suo profilo d’uso di uno strumento tecnologico, così da alzare le aspettative che lo riguardano.