Outbrain e Taboola i nuovi creatori di opinioni

Da un po di tempo sto facendo considerazioni su un particolare ormai presente su tutti gli organi d’informazione online. Anche se ormai siamo abituati alla pubblicita’ ed alle inserzioni varie che riempiono i siti internet, probabilmente in questo caso non e’ il caso di essere superficiali ed etichettare come pubblicita’ a scopo di lucro questa nuova pratica diffusissima.
Mi riferisco al fatto di inserire al termine di un articolo di un giornale (o simili) di un riquadro dove vengono richiamate delle notizie “forse potrebbe interessarti…” oppure “guarda anche…” che vengono proposte in maniera tale da far pensare che siano notizie dello stesso giornale, con lo scopo di non far abbandonare il sito al lettore e di fornirgli ulteriori notizie sull’argomento trattato. Sembrerebbe insomma una delle tante pubblicita’ che ormai affollano in modalita’ sempre nuove e sempre piu invasive le pagine web di ogni tipo.

Se non etichettiamo a priori la cosa come pubblicita’, ma osserviamo bene, facendo alcune verifiche iniziano ad emergere fatti concreti che lasciano spazio a dubbi sempre piu’ grandi. Innanzitutto si nota come questo riquadro non viene gestito dall’editore del giornale o dal sito web ma viene esplicitamente riportato che e’ “offerto” da una ditta privata. Si potrebbe immaginare che la ditta sia la solita societa’ parallella che si occupa della raccolta pubblicitaria ma non e’ cosi. Non e’ cosi perche’ la ditta e’ la stessa anche su altri giornali. Andando ad analizzare gli organi d’informazione e’ facile rilevare come tutti questi spazi siano gestiti da DUE DITTE in una situazione di duopolio a livello mondiale. Si proprio a livello mondiale, perche’ le stesse ditte sono presenti anche in altri organi d’informazione di altri paesi anche i piu’ sperduti. Queste due ditte, come chiunque potra facilmente verificare si chiamano Taboola e Outbrain.

Mi sembra strano che delle societa’ lontane dall’Italia sappiano quali sono le notizie d’interesse per ogni cittadino italiano ed anche per quelli di tutti i paesi del mondo. Le informazioni al riguardo sono facilmente rintracciabili perche’ spudoratamente alla luce del sole. Basta infatti affidarsi a wikipedia o andare sul sito della outbrain inc. (la societa’ holding) per trovare una singolare coincidenza: entrambe sono ditte Israeliane, con sede in Israele(??) una facente capo a Yaron Galai (che ha recentemente spostato il suo quartier genereale a NY) e l’altra al fondatore Adam Singolda i cui pensieri spesso sono rappresentati da motti del tipo: “chi legge notizie non sa cosa sta cercando” o anche “non sei tu a dover trovare le notizie ma sono le notizie a trovare te”…..

A questo punto viene spontaneo chiedersi come mai da Israele sono cosi bravi a dirci quali sono le altre notizie che potrebbero interessarci, come mai solo loro ci conoscono cosi bene? ma la domanda e’ sbagliata perche’ parte dal presupposto che REALMENTE ci indichino notizie che ci interessano. In realta e’ molto piu credibile che ci propinino notizie che vogliono che noi leggiamo ed anche nell’ordine che hanno deciso. Esattamente come avviene per i “consigli per gli acquisti” i quali gia’ sottintendono e danno per scontato che acquisteremo e per tale motivo non ci consigliano mai di non acquistare – che potrebbe essere la cosa di cui realmente abbiamo bisogno – ma ci lavano il cervello con la creazione di bisogni altrimenti non esistenti. I consigli per gli acquisti hanno uno scopo facilmente individuabile nel far acquistare determinati prodotti e portare soldi al produttore degli stessi. Resta un po difficile invece scovare il motivo per cui due societa’ israeliane siano cosi interessate a farmi trovare le notizie importanti per me. Altrettanto difficile individuare con certezza il motivo per cui gli editori di TUTTI i giornali ospitano questa “selezione di notizie” fatta dai medesimi selettori? e’ cosi difficile organizzare dei link a notizie simili? Una motivazione potrebbe essere rappresentata dal fatto che i giornali ricevono pagamenti cosiddetti pay-per-click vale a dire proporzionali alle cliccate che riceve un articolo proposto nel riquadro. Ma questo fa divenire ancora piu’ oscuro il motivo per cui due ditte nel mondo PAGANO per far leggere cio’ che loro vogliono, e non stiamo parlando di cifre irrisorie……

Cosa puo’ esserci dietro? a pensar male si fa peccato ma l’unica cosa che sembrerebbe lecito pensare e’ che questi annunci non siano esattamente “pubblicita’ commerciale” anche se utilizzano tecniche e strumenti messi bene a punto dal marketing i cui risultati sono testati scientificamente. La domanda successiva e’: “a cosa potrebbero servire?” Seguendo questa strada viene da pensare che lo scopo sia quello di incanalare le persone verso determinate notizie che devono essere pero’ raggiunte dopo percorsi preparatori ben definiti in maniera che le reazioni siano quelle che portano alle conclusioni volute. Pazzesco? Forse si,  ma per chi e’ abituato a credere alla pubblicita’ la propaganda subdola e’ praticamente irrilevabile e per questo efficacissima.

Proviamo a pensare ai risultati di un sondaggio ed alla differenza tra gli stessi a seconda che gli interpellati siano state fornite determinate notizie o meno, nel periodo immediatamente prima del sondaggio. I risultati sarebbero sicuramente diversi cosi come la sequenza di domande in un test puo’ far arrivare a conclusioni pilotate. Il meccanismo cerebrale che ne e’ alla base e’ lo stesso che e’ alla base degli spot pubblicitari e che riesce a crearci bisogni di prodotti inutili che fino a un minuto prima non sapevamo nemmeno esistessero.

Ed il primo di questi meccanismi e’ quello di farci credere e di convincerci che noi non siamo influenzabili dalla pubblicita’. In questo modo abbassiamo le nostre difese e predisponiamo il “terreno per la semina”. Allo stesso modo siamo la propaganda piu efficace e’ quella che ci fa credere che noi e le nostre opinioni non siano manipolabili dall’informazione. In tal modo la predisposizione e’ maggiormente fiduciosa verso chi ci dice una cosa del genere anche perche’ immaginiamo che l’interlocutore abbia un’alta considerazione di noi. Da quel momento l’organo d’informazione avra’ le porte aperte.

La somministrazione di informazione personalizzata e’ il massimo dell’efficienza raggiungibile per la cosiddetta “fabbrica del consenso” come la definiscono molti. Somministrare articoli in base alle conoscenze, alla personalita’, alle credenze, alla lingua e’ molto piu’ facile convincere una persona o modificare la sua opinione somministrando uno o una serie di articoli che lo portino a far pensare quello che si vuole. Una forma di fabbricazione scientifica di consensi molto piu avanzata di quella utilizzata fino ad oggi (attraverso tv, giornali, cinema, musica e libri) della quale nemmeno ci accorgiamo.Ad esempio il fatto che il personaggio cattivo di un film o di un libro non sia mai ebreo dovrebbe farci pensare molto invece ne3ssuno se ne e’ mai accorto. Sugli ebrei – prendo solo l’esempio piu’ eclatante per far capire meglio – vengono solo pubblicati libri o film dove loro sono i buoni e vengono perseguitati. Esattamente – ma in maniera molto piu integralista – di come avvenuto con i cow boys e gli indiani, con il vietnam, con i comunisti e con i musulmani.  Confrontare le tecniche utilizzate fino ad oggi, i cui risultati sono indubbiamente efficaci, con la nuova tecnica messa a punto da Outbrain e Taboola rende imprevedibili gli sviluppi che si avranno e le sue potenzialita’. Il salto di qualita’ sara’ simile a quello avvenuto passando dai volantini pubblicitari alla pubblicita’ di google, incredibilmente piu potente perche incredibilmente piu mirata. Sara’ capitato a tutti infatti di accorgersi che gli annunci pubblicitari sulle pagine che andiamo a visitare ci visualizzano annunci pubblicitari strettamente relazionati a cio’ che abbiamo fatto recentemente su quel computer (ti ripropone il biglietto aereo che avevi cercato qualche tempo fa, la casa che stavi cercando….) Google infatti ha messo a punto un sistema che ad una velocita’ supersonica analizza i dati salvati sul tuo computer dalle precedenti navigazioni per selezionare l’annuncio pubblicitario che puo’ avere effetto su di te (e ricevere il pagamento per il click eventualmente fatto). Cosi google e’ diventato un impero.

Nel caso di Outbrain e Taboola, questi piccoli riquadri di notizie analizzano in tempo reale (esattamente come la pubblicita’ personalizzata di google) i dati raccolti e conservati sul nostro computer e compilano un profilo psicologico del lettore che gli permette esattamente di conoscere la personalita, i gusti, gli hobby e capire quali siano le maniere piu convincenti per pilotare il consenso dell’ignaro lettore verso un’opinione stabilita in partenza. Fantascienza? puo darsi ….. ma se non fosse?

 fabtravelA

Outbrain e Taboola i nuovi creatori di opinioniultima modifica: 2016-02-11T19:59:29+01:00da fab_kl
Post Categories: #Belpensiero Buonista, #Democrazia Baggata, #Direzionamenti, #Mezzi d'informazione
Comments
  • Enrico Spelta scrive:

    Da operatore del settore come webmaster mi sembra che l’articolo sollevi sospetti ingiustificati. Lo scopo di questi annunci è ben preciso e il meccanismo pure.
    Nell’area a loro destinata vengono pubblicati riquadri che sono pubblicità vere e proprie (identificabile come tale), misti a riquadri che sono invece link interni allo stesso sito in cui ti trovi, cercando in questo modo di suggerire pagine che abbiano contenuti più o meno corrispondenti a quella che stai leggendo e con un meccanismo che propone link diversi di volta in volta.

    • fab_kl scrive:

      Spesso la capacità e le cognizioni informatiche non contemplano analoghe competenze psicologiche con il risultato di sorprendersi quando i media parlano di come Facebook sia capace di direzionare perfino i nostri voti elettorali. La stessa cosa accadrà per l’informazione quando sarà reso pubblico come sottoporre certe notizie alimenta o fa sorgere un’idea e il suo consenso.
      SOTTOVALUTARE le possibilità informatiche è il prmo degli errori.