La parola Allah e il fondamentalismo ateo

In Malesia, si sta correndo ai ripari per evitare che nel mondo si possa pensare che esiste una societa’ musulmana che funziona rispettando i diritti di tutti (o per lo meno in grandissima parte).

Sabato 9 gennaio la stampa mondiale e’ stata ben orchestrata nel diffondere capillarmente e nello stesso momento la notizia che DA TUTTI viene riportata “potata” e con la stessa “potatura”…. guarda caso.

La notizia che riportano tutti i giornali e’ quella degli attentati incendiari a 3 chiese in Malesia (o Malaysia per dirla all’inglese); attentati scatenati (come riportato da tutti) dalla sentenza emessa il giorno prima dal tribunale malesiano con la quale si revoca il divieto ai cristiani per l’utilizzo della parola Allah. Su tutti i giornali viene riportato come “sia vietato l’uso della parola Allah ai cristiani” tralasciando un piccolo particolare che potrebbe fuorviare gli occidentali: la sentenza originale (la cui revoca da parte del tribunale ha motivato 3 attentati con molotov in pieno stile “occidentale”) nella sua interezza dice che “e’ vietato ai cristiani di utilizzare la paola Allah RIFERITA AL DIO CRISTIANO“.

Cosa significa? significa che stanno chiedendo solamente di rispettare il nome di Allah che in tutto il mondo identifica la religione musulmana. Infatti l’Herald – rivista legata al Vaticano ma di proprieta’ di un gruppo statunitense  – ha iniziato circa un anno fa un procedimento legale per PRETENDERE di vendere migliaia di Bibbie nelle quali il Dio cristiano veniva chiamato Allah. Inizialmente venne raccomandato il ritiro poi si passo al sequestro poi la sentenza diveniva legge e vietava di chiamare Allah il dio cristiano. L’ultima istanza accoglie il ricorso revocando il divieto.

Il religiosissimo periodico, quindi, in questa storia lascia da parte la comprensione cristiana ed il “porgi l’altra guancia” pretendendo di poter creare confusione a loro piacimento adducendo come scusa che nella lingua malesiana non esiste un’altra parola per indicare Dio (di prendere in considerazione l’ipotesi di inventare un’altra ad esempio Dio, God etc non se ne parla proprio). La chiesa (anzi l’Herald, da non confondere) pretende che i propri capricci siano rispettati anche se puo’ sembrare a dir poco sacrilego raccontare che Allah ha dato a Mose i 10 comandamenti. Non importa, cio’ che importa e’ fare quello che si vuole sulla base del fatto che il proprio diritto deve essere applicato anche in un altro paese, sia pur islamico. Poco importa che possa essere anche “controproducente” dal punto di vista del proselitismo dato che anche i cristiani di Malesia possiedono internet e difficilmente troveranno riscontri al fatto che Allah sia il padre di Gesu’ Cristo come pretende di riportare l’Herald nelle sue bibbie. A voler immaginare della dietrologia profonda si potrebbe essere portati a pensare ad un tentativo di confondere le idee dei musulmani per far perdere di credibilita’ ai predicatori musulmani contrastandoli con libri che dicono altre cose e confondendo i fedeli che magari decidono di stare alla larga dalla religione. Ma questa e’ una strategia troppo immaginaria

Piu’ realistico il fatto che all’Herald importa ancora meno se la battaglia per chiamare Allah il dio cristiano portera’ ad innalzare i livelli di intolleranza (finoggi praticamente inensistenti in Malesia) a danno dei pochi cristiani presenti in un paese islamico. Anzi, chissa’ che non sia proprio questo lo scopo…. utilizzare il sacrificio di qualche fedele per strombazzare al mondo intero quanto sono cattivi i musulmani. Non sarebbe la prima volta. Ed il fatto che ci siano stati 3 attentati contemporaneamente e tutti e 3 abbiano utilizzato bombe molotov porta a pensare innanzitutto che la cosa era gia’ ben organizzata prima della sentenza ed e’ stato possibile metterla in atto rapidamente, altrimenti non ci sarebbe stato il tempo di decidere ed organizzare 3 attentati identici  in 3 zone diverse delpaese. Ma la cosa che fa nascere i piu grandi dubbi e’ proprio l’utilizzo delle molotov, ordigni inventati all’inizio del secolo in russia e generalmente non usati dalle popolazioni musulmane o arabe…. nemmeno a Gaza o in Israele.

Mettendo insieme l’azione pretestuosa dell’Herald + le modalita’ ed i tempi degli attentati + la scarsa cristianita’ dell’azione legale + l’assurdita’ del voler chiamare Allah il padre di Gesu’ Cristo + la prontezza con cui le notizie degli attentati si sono diffuse in tutto il mondo prima ancora che in Malesia + la potatura sistematica effettuata da tutti contemporaneamente…c’e’ da pensare!!! C’e’ da pensare molto!

Che sia anche AL QUAEDA anche in Malesia?? Ma no, forse e’ solo FONDAMENTALISMO LAICO: quello che giustifica fortemente le uccisioni di migliaia di persone nel nome dell’esportazione della democrazia negli altri paesi, mentre condanna fortemente le uccisioni di chi difende la propria religione a casa propria.

La parola Allah e il fondamentalismo ateoultima modifica: 2010-01-10T04:06:00+01:00da fab_kl
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