Lo SPREAD….Aiuto!!!
cropped-15109620_1312081025521424_2933544383009880356_n.jpg

LO SPREAD….. LO SPREAD….. da un po’ di tempo giornali e TV non fanno altro che ripertere che è salito lo spread, spaventanto in questo modo molti dei risparmiatori che, nel dubbio, preferiscono vendere facendo ulteriormente scadere il valore dei titoli italiani. Proviamo a chiederci cosa succederebbe se i mass media presentassero la notizia in questo modo: AUMENTA IL RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO!! Il fatto sarebbe lo stesso, ma l’impatto sulla popolazione di sottoscrittori sarebbe totalmente diverso e molti invece di vendere, comprerebbero “… tanto figurati se l’Italia va fallita…”. In questo modo i buoni del tesori si livellerebbero con quelli che rendono meno riequilibrandosi in maniera del tutto naturale secondo le leggi del mercato. Purtroppo, quello che avviene nella realtà è di mettere tutto in cattiva luce e questo innesca un perverso circolo vizioso. Mi chiedo allora: sarà un a caso che giornali e tv hanno tra i loro azionisti di maggioranza banche e società finanziarie che potrebbero trarre profitto da speculazioni di un certo tipo? E se l’alta finanza padrona dei mezzi di informazione orchestrasse saltuariamente campagne per direzionare i governi dei paesi recalcitranti? Perchè non  dovrei dubitare, mentre vedo che il trattamento riservato alle banche è di tutt’altro tipo? Astraendosi momentaneamente ed osservando che la pubblicità degli istituti di credito è in gran parte basata sul migliore rendimento rispetto quello offerto da conti correnti presso altri istituti. Perchè non rendere noto lo SPREAD dei conti correnti? Perchè se una banca concede un interesse maggiore sui suoi […]

Il comunismo messo a reddito: la sharing economy
SharingEconomy

Sta prendendo sempre maggiormente piede questo nuovo modo di fare commercio dove le cose si affittano invece di acquistarle. Per ovviare alla connotazione negativa del termine affittare – che di solito fa pensare a chi non ha i soldi per acquistare – si usa come al solito un termine inglese che fa molto giovanile e acculturato. Questa “nuova economia”  della condivisione o del noleggio viene chiamata Sharing economy. Il piu forte contributo alla cosiddetta sharing economy proviene dalla deresponsabilizzazione delle nuove generazioni che fa prediligere l’affitto rispetto all’acquisto. Questa nuova economia – che gode i favori del nuovo, in maniera tipicamente consumistica vale a dire senza valutare se sia valida o meno, ma migliore solo perche’ piu nuova – approfitta della deresponsabilizzazione implicita e caratteristica di tutte le nuove pedagogie individualiste applicate negli ultimi 30 anni (quelle secondo le quali nessuno e’ mai pienamente colpevole) e che mirano a far crescere i giovani senza quell’insostenibile (secondo loro) peso della responsabilita’,

Legislativo, Esecutivo e di controllo: Twitter, Facebook e Google
15-google-facebook-twitter.w1200.h630

Ormai la lotta e’ tra Facebook, Google e Twitter ognuno indispensabile all’altro. C’e’ chi si occupa di diffondere idee e persuadere le persone, grazie ai dati rilevati dall’altro e che grazie a tali dati puo’ scegliere quali siano le regole (o le leggi) da diffondere, o le mosse da effettuare. Basta pensare a quanto sia facile (e importante) conoscere il numero esatto e dove sono posizionati i black block che vogliono manifestare contro il G8 e che manderanno foto e saluti su facebook…… La stessa cosa vale per i soldati russi in Crimea o chissa cosa altro. Non e’ dificile immaginare il mondo del futuro dove i poteri legisativo, esecutivo e di controllo saranno affidati rispettivamente a Tweetter, Google e Facebook  i quali certamente non lasceranno ad altri la possibilita’ di creare moneta elettronica e che in caso di mancato rispetto delle “regole della comunity”potranno anche chiuderti il conto in banca impedendoti cosi di pagare l’affitto, il mutuo, le bollette e il supermercato: METTENDOTI IN MEZZO A UNA STRADA letteralmente e senza possibilita’ che qualcuno possa aiutarti. Altro che 1984…….. una dittatura assoluta ed inimmaginabile, ma non cosi’ lontana. Immaginatevi un mondo in cui tutti hanno rinunciato alla propria libertà,

Cosa aspettarsi dal 2018

Ecco le principali tendenze di marketing che dovrebbero dare forma al 2018. I consumatori entrano nell’anno nuovo con più ottimismo e responsabilità. Quest’anno richiede cambiamenti organizzativi sismici e l’adozione di nuove tecnologie mobile: il 5G è dietro l’angolo. Mindset marketing: coppia di dati demografici e psicografici per un impatto più potente. Augmented reality: la realtà aumentata non solo per i giochi, ma diventa uno strumento di consumo funzionale. Influencer marketing: continua l’investimento in talenti social e emergono gli influencer. Scopo e politica: un panorama culturale politicizzato

Storia dei messaggi subliminali (prima parte)

Dalla lettura di questo scritto risulta evidente che l’Autore è favorevole all’uso del subliminale per scopi positivi (sviluppo della personalità, lotta al fumo o all’alcol, ecc…), ed è convinto della sua efficacia. Abbiamo pensato di tradurre e mettere a disposizione del lettore italiano questo scritto per la documentazione che fornisce sull’argomento, senza necessariamente condividere l’opinione benevola dell’Autore a riguardo delle varie registrazioni subliminali messe in commercio sul web. Che cos‘è il subliminale? Un po‘ di storia Il termine «subliminale» sarà utilizzato in questo studio per descrivere determinate impressioni sensoriali che agiscono sul sistema nervoso umano, pur essendo represse dalla coscienza. In altre parole, certe informazioni che giungono direttamente all’inconscio senza passare dallo spirito cosciente. Fu Democrito che nel 400  a. C. parlò per primo di questo fenomeno: «Ci sono molte cose percepibili che non percepiamo consapevolmente». Platone (428-347) ne parlò anche in uno dei suoi testi: il Timeo. Aristotele (384-322), nel suo Parva Naturalia, scrisse: «Gli impulsi che ci giungono durante la giornata, se non sono abbastanza grandi e potenti, passano inosservati a causa di altri impulsi di interesse più ragguardevole. Ma quando si dorme, è l’inverso che si produce. Gli impulsi più piccoli si trasformano in grandi effetti. Ci si rende facilmente conto di ciò osservando ciò che accade durante il sonno. Gli uomini sognano tuoni e lampi mentre  giungono loro semplici chiarori o deboli eco. Essi credono di mangiare del miele e dei fiori quando una goccia zuccherata si infila tra le loro labbra» Democrito Platone Aristotele Nel […]

Come rendere accettabile una cosa inaccettabile

Un argomento che meriterebbe certamente di essere trattato in maniera ben più ampia. Per il momento accontentiamoci di questo primo approccio. La maggioranza dei nostri contemporanei pensa che i cambiamenti sociali in atto siano la naturale e ineluttabile conseguenza del «Progresso» che, come ripetono a pappagallo, non si può fermare. Tuttavia, lo studio delle meccaniche che presiedono alla manipolazione delle masse non è più fantascienza da un pezzo. Partendo da precedenti esperienze di certi studiosi (pensiamo all’opera di personaggi inquietanti come Edward Bernays…), che erano passati dallo studio delle tecniche persuasive per la vendita all’utilizzo delle stesse tecniche in campo sociale, Overton si è limitato a codificare ciò che era già stato acquisito qualche decennio prima nei laboratori della mente (che sono sul libro paga della solita élite…). Se la teoria di Overton è fondata – e a noi pare che lo sia – è chiaro che seguendo le sei fasi indicate dalla sua «finestra» è virtualmente possibile – col tempo necessario, con la complicità dei mass media e della politica – fare accettare alle masse l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi mostruosità, persino di pratiche che al momento l’opinione pubblica ritiene ancora inaccettabili come la pedofilia, l’incesto, la droga libera, ecc… É solo questione di tempo. E chi si oserà opporsi a questi cambiamenti verrà additato dai media come un pericoloso «pedofobo», un «incestuofobo» o un «drogofobo» da evitare come la peste… Naturalmente, va sottolineato che questo processo di trasbordo ideologico inavvertito può essere attuato unicamente in una […]

Mass media e guerra psicologica

«Io conosco il segreto per far sì che l’americano medio creda a cosa voglio fargli credere. Lasciatemi il controllo della televisione […]. Mandate in onda qualunque cosa alla TV e quella diventerà la realtà. Se il mondo fuori dal set televisivo contraddice le immagini in TV, la gente inizierà a tentare di cambiare il mondo per farlo collimare con le immagini televisive». Hal Becker, esperto in comunicazione consulente di gestione del  Futures Group, in un’intervista del 1981 2. In questi ultimi decenni, gli americani sono rimasti sempre più «impigliati» in una rete di mass media che ora include il computer, i videogiochi d’azzardo e internet, una maglia avvolgente il cui potere è così penetrante da essere quasi ovvio. Come ha detto un comico, «siamo un popolo realmente consapevole, ma solo a livello mediatico. Conosco un ragazzo che è stato investito da un macchina per strada. Non voleva andare all’ospedale. Invece, si è trascinato fino al bar più vicino per vedere il notiziario della sera. Quando si è accorto che nel locale non c’era la TV ha detto: “Cosa deve fare una persona per poter vedere il telegiornale Deve farsi ammazzare”»? Nei circoli più elevati della monarchia britannica e del suo club di isole, questo grande potere non è dato per scontato. Al contrario, esso è attentamente manipolato e diretto, come ha detto Hal Becker da un punto d’osservazione privilegiato, per creare e forgiare l’opinione pubblica. In un rapporto del 1991, pubblicato dal malthusiano Club di Roma, intitolato The First Global […]

Storia dei messaggi subliminali (2/2)

Fin dagli anni Cinquanta, illusioni ottiche o figure di qualsiasi genere sono state subdolamente inserite nei mass media al fine di manipolare segretamente le menti. Queste immagini sottili, dette «subliminali», sono estremamente provocatorie, e includono mostri terrificanti o da incubo, così come molte forme di erotismo. Inoltre, immagini con significati subliminali, colti solamente a livello inconscio, hanno segretamente risvegliato le nostre paure più intime e le nostre fantasie più recondite. Questo articolo, oltre a presentare diversi esempi di messaggi subliminali di natura visiva più che convincenti, discute seriamente i principî psicologici che sono alla base della loro efficacia. L’Autore, l’avvocato californiano August Bullock, presenta l’evidenza della pubblicità subliminale come se si rivolgesse ad una giuria. Anche lettori più scettici non rimarranno certamente delusi dalla scientificità di questa brillante esposizione. Fin dagli anni Cinquanta, illusioni ottiche o figure di qualsiasi genere sono state subdolamente inserite nei mass media al fine di manipolare segretamente le menti. Queste immagini sottili, dette «subliminali», sono estremamente provocatorie, e includono mostri terrificanti o da incubo, così come molte forme di erotismo. Inoltre, immagini con significati subliminali, colti solamente a livello inconscio, hanno segretamente risvegliato le nostre paure più intime e le nostre fantasie più recondite. Questo articolo, oltre a presentare diversi esempi di messaggi subliminali di natura visiva più che convincenti, discute seriamente i principî psicologici che sono alla base della loro efficacia. L’Autore, l’avvocato californiano August Bullock, presenta l’evidenza della pubblicità subliminale come se si rivolgesse ad una giuria. Anche lettori più scettici non rimarranno […]

Chi controlla i media

UN GRAN BELL’ARTICOLO DA CONSERVARE …… tratto da www.centrosangiorgio.com Pur essendo stata scattata nel 2010, questa istantanea dei mass media è ancora di grande attualità. Tenga inoltre ben presente il lettore che pur facendo riferimento alla realtà statunitense, buona parte delle trasmissioni, dei film, dei serial televisivi e delle notizie diffusi in America vengono quasi tutti riproposti al pubblico italiano. «Hollywood è guidata dagli ebrei».– Così l’attore Marlon Brando (1924-2004) durante il Larry King Live, andato in onda il 5 aprile 1996.  «Lo faccio a causa dello strapotere ebraico nel mondo dei media […]. Loro (gli ebrei) sono sempre in cima a qualsiasi commento, sono la lobby più potente che agisca a Washington. Israele ha fottuto la politica estera americana per anni». – Così il regista Oliver Stone, durante un’intervista rilasciata al London Sunday Times nel luglio del 2010. Stone è ebreo dalla parte paterna.  «Il potere e l’influenza economica degli ebrei sono concentrati in modo spropositato a Hollywood, nella televisione e nell‘industria mediatica». – Così Stephen Steinlights, ex direttore del National Affairs of the American Jews Committeee, in «The Jewish Stake in America’s Changing Demography: Reconsidering a Misguided Immigration Policy», Center For Immigration Studies, novembre 2001. Steinlights è ebreo.  «Nei settori chiave dei media, specialmente negli studi cinematografici di Hollywood, gli ebrei sono così numericamente dominanti che definire questi affari sotto controllo ebreo è poco più che un’osservazione statistica […].Hollywood alla fine del ventesimo secolo è ancora un’industria con una pronunciata coloritura etnica. Praticamente tutti i capi delle produzioni cinematografiche sono ebrei.Scrittori, produttori, e anche i meno evoluti direttori sono in larga maggioranza ebrei. Un recente studio ha mostrato come superino il 59% tra i produttori […]

Soros e Gentiloni

Un interessantissimo articolo su Rinascita dell’incontro tra il braccio finanziario della CIA ed il sostituto primo ministro italiano. Per una miglior comprensione si suggerisce l’articolo del Wall street Journal che riporta la lettera firmata da Soros con la quale dichiara di investire 500 milioni nei profughi e rifugiati in europa . Soros & Gentiloni, il Predatore e l’Arlecchino E’ evidente lo sconcerto e la reticenza che – dalle inchieste giudiziarie sulle ONG, le “benefiche” Organizzazioni Non Governative dedite al trasferimento di masse di schiavi africani e del Terzo Mondo in Italia e sulle triangolazioni dei profitti sul business della cosiddetta “accoglienza”, tra lo Stato, con il CARA di Crotone, la ‘Ndrangheta e la pia cattolica “Misericordia” – in materia di immigrazione clandestina e pratiche negriere, dal trasporto all’accoglienza, vengono osservate da tutti i media italiani. Salvo qualche timida e forzata informazione sui vergognosi casi ormai emersi e giunti a conoscenza anche delle menti più ottenebrate dalla propaganda “umanitaria” – comunque subito annacquata da una controffensiva variegata (una roboante campagna di pubblicità gratuita e anche a pagamento, a reti televisive e stampa unificate, in favore delle “benemerite” ONG “che salvano vite umane” una immediata visita a Roma del “mecenate e filantropo” per antonomasia, quel Georges Soros tanto caro ai predatori italioti della sovranità nazionale, da Andreatta-Prodi a D’Alema e giù giù fino a Gentiloni) – tutto l’apparato “dirittoumanista”, diretto dal papa Francesco, si è eretto a gran voce a favore delle povere vittime delle inchieste. Che, si badi bene, non sono […]

Ma ti sembra che se fa male lo venderebbero?
corriere-della-sera-leo-ortolani

Negli anni 50/70 vi fu il boom delle sigarette e del tabacco che diventò uno status symbol ed un fenomeno di massa e per le donne addirittura un fenomeno di emancipazione (??). Al fenomeno contribuirono sicuramente i soldati americani che nel dopoguerra cosparsero le popolazioni concquistate di cioccolata e #sigarette (chissà perchè proprio questi due prodotti, sarà casuale?) e la pubblicità positiva continuò attraverso i grandi attori di hollywood , sponsorizzazione di eventi sportivi e sopratutto esaltazione scientifica dei benefici dell’uso del tabacco (calmante, contro l’ipertensione, rilassante, dimagrente…..) ed accurata censura delle ricerche che mettevano in relazione il tabacco con il cancro ai polmoni, allo stomaco, alla gola, alla bocca…. Ci sono voluti più di 50 anni per far apparire un minimo di divieto ma ancora oggi non è vietato vendere le sigarette nonostante lo stato vi faccia scrivere sopra che UCCIDONO, in virtu di uno pseudo liberismo sociale dove l’individuo sarebbe libero di uccidersi anche se l’ordinamento giuridico italiano vieta il suicidio e la Se non ci siamo mai soffermati a pensare a questo, potremmo essere portati a credere che sia un fatto eccezionale ma in reltà non vengono vendute e non sarebbero mai pubblicizzate sostanze o prodotti che sono dannosi per la popolazione. Ma siamo veramente sicuri sicuri?   Lo sport che fa bene a tutto cercando di capire se oltre che al fisico lo sport faccia bene anche alla mente i soliti ricercatori americani  (come se gli altri paesi non facessero ricerca) tra cui Todd McElroy hanno […]

Il quinto potere SFASCISTA

Da un po di tempo mi ripeto una domanda cercando di trovare una risposta convincente. La domanda riguarda i mezzi d’informazione ed i loro introiti. Molti non sono minimamente a conoscenza dei ricavi pubblicitari che determina uno spot di 30 secondi e molti sono restii ad accettare che uno spot di 30 secondi puo’ anche superare i 100.000 euro, anche se e’ facilmente verificabile sul sito di Publitalia. Ed ovviamente il prezzo degli spot varia a seconda del programma in onda in quel momento, al quale sono legate determinate previsioni di audience. A questo punto chiunque sarebbe portato a pensare che le TV cercheranno di avere programmi di alta qualita’ che possano attrarre un maggior numero di telespettatori e sopratutto cercare di non sprecare tempo prezioso che potrebbe essere destinato a produrre grandissimi introiti. E qui, per chi sa osservare attentamente la realta’ sorge il dubbio. Infatti questo presupposto nella realta’ trova applicazionema non in maniera cosi dominante. Se osserviamo la realta’ vediamo che la totalita’ dei canali dedica ampissimi spazi ad una pluralita’ di trasmissioni (talk show, inchieste, notiziari, approfondimenti politici…) che hanno un unico punto in comune vale a dire lo sfascismo inteso come la reiterazione di pseudo notizie strumentalizzate unicamente nella direzione del “e’ tutto un magna magna”. Con una ripetizione ossessiva di cose che non funzionano, di scandali, di ingiustizie. Molti di questi programmi sono evidentemente montati ma non e’ questo il punto.

Anche nel calcio l’inglesismo trionfa grazie ad AGEVOLAZIONI uniche che ne permettono una crescita “drogata”

Il dominio politico-sociale attuato nel mondo da parte degli anglo-americani e’ basato sulla promulgazione di regolamenti sovranazionali che valgono per gli altri ma non per questi due paesi. Molto spesso la gente non si rende conto delle disparita’ di trattamento o del mancato rispetto delle regole da parte di questi paesi, in quanto gran parte della gente comune non e’ in grado di costruire un pensiero negativo orientato verso questi paesi la cui propaganda fa credere a molti che siano il massimo per quello che riguarda: democrazia, liberta’, scienza, musica, film, arte… IL CALCIO NON E’ ESENTE DA QUESTA LOBOTOMIZZAZIONE GENERALIZZATA e lo dimostra il fatto che la Gran Bretagna ha ben 4 nazionali. L’Inghilterra, la Scozia, il Galles e l’Ulster (Irlanda del nord) sono le uniche “regioni” ad avere riconosciuta una propria federazione calcistica e di conseguenza un canpionato di calcio ed una squadra nazionale ANCHE SE NON RAPPRESENTANO UNA NAZIONE e non e’ una banale divisione burocratica perche’ ciò influenza le partecipazioni alle Coppe. Per fare un’esempio, sarebbe come se in Italia vi fosse il campionato e la nazionale del settentrione, quelli del centro, quelli del meridione e quelli delle isole: UN’ASSURDITA’ TOTALE. Tale assurdita’ pero’ E’ CUSTODITA GELOSAMENTE DAI BRITANNICI in quanto aumenta a dismisura gli introiti che La Gran Bretagna riceve nel suo complesso da UEFA e FIFA che ammontano a CENTINAIA DI MILIONI DI EURO per i diritti

Imperialismo culturale

L’imperialismo culturale incentra la sua attivita’ principale e prioritaria nel processo di dissociazione della popolazione dalle sue radici culturali e dalle sue tradizioni di solidarietà, sostituendole con “necessità” create dai mezzi di comunicazione che cambiano con ogni campagna pubblicitaria. L’effetto politico consiste nell’alienare ai popoli i legami con le loro comunità e classi tradizionali, atomizzare e separare gli individui fra loro. L’imperialismo culturale acutizza la segmentazione della classe operaia ed incoraggia la popolazione lavoratrice a pensare sé stessa come parte di una gerarchia, enfatizzando le piccole differenze di stili di vita con coloro che stanno sotto di lei più che le grandi disuguaglianze che li separano da chi sta sopra. L’imperialismo culturale si può definire come invasione e dominazione sistematica della vita culturale di un paese, con l’obiettivo di ri-orientare le scale di valori, le condotte, le istituzioni e le identità dei paesi oppressi per farli coincidere con gli interessi del paese dominante che otterra’ un ritorno commerciale diretto e l’apertura delle porte alla colonizzazione economica del paese da parte delle armate finanziarie (termine generalmente sostituito con “multinazionali”). L’imperialismo culturale ha forme “tradizionali” e moderne. Nei secoli scorsi la chiesa, il sistema educativo e le autorità pubbliche, svolgevano un ruolo fondamentale, inculcando ai popoli nativi idee di sottomissione e lealtà, in nome di principi divini o assolutisti. Nel mondo contemporaneo i mezzi di comunicazione, la pubblicità, i presentatori ed i personaggi del mondo dello spettacolo e vecchi intellettuali svolgono oggi questo ruolo principale: Hollywood, CNN e Disneyland sono molti più […]

Prostituzione procreativa o utero in affitto o maternita’ surrogata… che dir si voglia
maternita_1619255

Relativamente al fenomeno della maternita’ surrogata, provando ad immaginare cosa potrebbe succedere nel giro di una trentina d’anni (30 anni fa non c’era nemmeno la posta elettronica e c’erano ancora le B.R. e Andreotti), mi viene da pensare di fare un bel film dal titolo “Le famiglie“. La prima cosa che mi viene da pensare – forse lo scenario piu probabile – è che i costi per le maternita’ diminuiranno incredibilmente come accaduto per le colf (un tempo esclusiva borghese) e orienteranno verso l’utero in affitto una più ampia fetta della società che comprenderà anche tutte coloro che non voglio rovinarsi la linea o che hanno altro da fare…… Poi potrebbero esserci dei personaggi tipo berlusca o altri forti possidenti che – visti i prezzi in ribasso – deciderebbero di “investire” parte del loro patrimonio in 1000 o forse 100.000 FIGLI da far nascere quasi contemporaneamente da madri assoldate in tutto il mondo, in maniera da assicurarsi un gran serbatoio di voti ed anche di assecondare le proprie manie di grandezza. Le Famiglie mafiose non sarebbero da meno e – dato che il numero significa potere – anche loro investirebbero molti dei loro capitali sporchi (non investibili altrimenti) riciclandoli in un esercito di maternita’ surrogate.Per contro, i finanzieri non sarebbero interessati a cio’ per non suddividere troppo il loro patrimonio ed i poveri non avranno possibilita’ economiche che permettano loro di crescere ai ritmi di politici e di mafiosi, quindi si estingueranno o diventeranno una esigua minoranza. Nel corso di […]

Outbrain e Taboola i nuovi creatori di opinioni

Da un po di tempo sto facendo considerazioni su un particolare ormai presente su tutti gli organi d’informazione online. Anche se ormai siamo abituati alla pubblicita’ ed alle inserzioni varie che riempiono i siti internet, probabilmente in questo caso non e’ il caso di essere superficiali ed etichettare come pubblicita’ a scopo di lucro questa nuova pratica diffusissima. Mi riferisco al fatto di inserire al termine di un articolo di un giornale (o simili) di un riquadro dove vengono richiamate delle notizie “forse potrebbe interessarti…” oppure “guarda anche…” che vengono proposte in maniera tale da far pensare che siano notizie dello stesso giornale, con lo scopo di non far abbandonare il sito al lettore e di fornirgli ulteriori notizie sull’argomento trattato. Sembrerebbe insomma una delle tante pubblicita’ che ormai affollano in modalita’ sempre nuove e sempre piu invasive le pagine web di ogni tipo. Se non etichettiamo a priori la cosa come pubblicita’, ma osserviamo bene, facendo alcune verifiche iniziano ad emergere fatti concreti che lasciano spazio a dubbi sempre piu’ grandi. Innanzitutto si nota come questo riquadro non viene gestito dall’editore del giornale o dal sito web ma viene esplicitamente riportato che e’ “offerto” da una ditta privata. Si potrebbe immaginare che la ditta sia la solita societa’ parallella che si occupa della raccolta pubblicitaria ma non e’ cosi. Non e’ cosi perche’ la ditta e’ la stessa anche su altri giornali. Andando ad analizzare gli organi d’informazione e’ facile rilevare come tutti questi spazi siano gestiti da DUE […]

Il problema è il capitalismo

ARTICOLO DA CONSERVARE disponibile qui Scritto da Fred Magdoff * | mrzine.monthlyreview.org Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare   20/09/2014 A. La crisi ambientale La “crisi ambientale” è in realtà una serie di fenomeni critici, tra i quali i seguenti: – il cambiamento climatico; – l’acidificazione degli oceani (relative a elevati livelli di CO2 atmosferica); – l’inquinamento di aria, acqua, suolo e organismi con sostanze nocive; – il degrado dei suoli agricoli; – la distruzione delle zone umide e delle foreste tropicali; la rapida estinzione delle specie. Queste crisi hanno sempre afflitto più i poveri che i ricchi  e probabilmente continueranno a farlo. Ciò rende ancora più importante la mobilitazione della lotta per la “giustizia” ambientale come parte integrante della lotta per la salute ambientale. B. Le “Soluzioni” proposte sono basate sia su ipotesi che su cause C. Cause “suggerite” della crisi Il famoso cartone animato di Walt Kelly “Pogo” – “Abbiamo incontrato il nemico e lui era noi” – illustra  la maggior parte delle “cause” che sono state suggerite per spiegare le orrende crisi ambientali. Alcune di queste sono riportate qui di seguito. Il messaggio veicolato del cartone animato quando viene usato nel contesto di un dibattito ambientale (ed ho potuto personalmente assistere ad un utilizzo in tal senso fatto da un educatore professionista) è che ognuno di noi come singolo o tutti gli esseri umani insieme sono responsabili di ciò che affligge l’ambiente e noi stessi. Vengono così fornite un certo numero […]

Imperialismo 2.0
993440_476258429155683_242776626_n

L’ Imperialismo 2.0 si nasconde nel liberismo. In quei paesi che hanno adottato regole liberiste, le conquiste non avvengono piu’ attraverso le guerre e muovendo gli eserciti ma muovendo i capitali (e forse e’ per questo che le guerre tradizionali scoppiano nei paesi che non hanno accettato la dittatura liberista). Fino al secolo scorso si colonizzavano paesi inviando i soldati che conquistavano le terre, si appropriavano delle loro ricchezze naturali e schiavizzavano gli abitanti facendoli lavorare per poi portarsi a casa i prodotti “delle indie”. Oggi le multinazionali – grazie alla diffusione del concetto di “attrazione di investimenti esteri” – acquistano le piantagioni o le miniere o le fabbriche, mettono a lavorare gli abitanti di quel paese (che applaudono la creazione di posti di lavoro) pagandoli molto meno di quanto avrebbero pagato i militari o di quanto sarebbe costata la guerra per la conquista, con il risultato di portare a casa i “prodotti delle indie” o i ricavi della loro vendita. Ecco quindi che, con molti meno sforzi i nuovi colonizzatori economici raggiungono gli stessi scopi dei colonizzatori militari. Per giungere a questa fase pero’ bisogna lavorare molto e in maniera coordinata. Ed il lavoro viene ben eseguito da circa 50 anni ed i risultati non sono mancati, tranne qualche incosistente paese ribelleche non permette agli stranieri di investire nel proprio paese. Quale sara’ il futuro? 50 anni fa una situazione simile era immaginabile solo da pochi, mentre per la stragrande maggioranza era fantascienza. Allo stesso modo dobbiamo immaginare il […]

Non arrivate a fine mese? imparate a gestire i vostri soldi

Anche questo mese il tam tam mediatico ci ricorda di quanto siamo poveri. Cosi come il prete che, a scadenze ben precise, ci ricordava di essere PECCATORI e per questo dovevamo pagare col sudore della fronte, oggi il nuovo predicatore mediatico ci ricorda di essere poveri e di dover pagare COL SUDORE DELLA FRONTE. Andando a vedere il rapporto istat (non gli articoli ma quello integrale scaricabile qui) mi sono reso conto di quanto sia strumentale la cosa. Infatti la poverta’ non viene calcolata in base ai beni posseduti come ognuno sarebbe portato a pensare, bensi in base alla quantita’ di soldi spesi. Il che significa che se io spendo soldi ma faccio debiti, non sono incluso nella categoria dei poveri; per contro chi ha redditi di milioni di euro ma spende meno di 1000 euro al mese viene considerato povero. Infatti nel rapporto istat, dopo una lunga e tergiversante introduzione tesa a creare il terreno e predisporre alla consensualita’ di un metodo di rilevamento basato sui consumi, si arriva a citare la somma considerata quale soglia di poverta’ ed alla fine si arriva a mensionarla: “La stima dell’incidenza della povertà relativa (la percentuale di famiglie e persone relativamente povere sul totale delle famiglie e persone residenti) viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La soglia di povertà per una famiglia di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile […]

Ladri d’alto bordo saccheggiano l’Italia

Tratto da :” http://miccolismauro.wordpress.com   Lo scopo di questo post è quello di spiegare come una banda di banchieri, riuniti in società più o meno segrete come il Bilderberg, utilizzando uno schema ripetitivo, distruggono le democrazie del mondo, per appropriarsi dei loro beni pubblici ed avere il pieno controllo dell’economia mondiale. L’arma che questa banda di banchieri utilizza per derubare il mondo non è una bomba atomica, anche se è ugualmente letale, ma un’ideologia : il Liberismo. Come potete leggere su Wikipedia, il liberismo è una dottrina economica che teorizza il disimpegno dello stato dall’economia (perciò un’economia liberista è un’economia di mercato solo temperata da interventi esterni); Il liberismo fu abbozzato durante la Rivoluzione Francese, si sviluppò ampiamente nel corso dell’Illuminismo scozzese e all’interno della scuola detta “fisiocratica”, ma trovò forse la sua formulazione più compiuta in Inghilterra nel corso del XIX secolo, spinto dalla rivoluzione industriale, dagli studi di Adam Smith.Entrato in difficoltà in seguito alla crisi del 1929 e al diffondersi delle teorie keynesiane e più in generale con il diffondersi di visioni collettiviste, il liberismo ha conosciuto una rinascita negli ultimi anni del XX secolo,intorno al 1980, (neoliberismo) in seguito all’affermazione della globalizzazione e – ancor più – con la rinascita della cosiddetta Scuola austriaca (Carl Menger, Ludwig von Mises, Bruno Leoni,Murray N. Rothbard, Friedrich von Hayek). Il liberismo afferma la tendenza del mercato (la mano invisibile) ad evolvere spontaneamente verso la struttura più efficiente possibile, che è poi il “mondo migliore” sia per il produttore che […]

Le donne sono essenziali alla democrazia
Un pò più di semplicità

Le donne, e’ risaputo, hanno una particolare sensibilita’ rispetto agli uomini. La loro capacita’ di percepire messaggi empatici si e’ sviluppata da quando il genere umano esiste sulla terra ed ha permesso il mantenimento della specie. La donna per far crescere i proprio figli doveva essere in grado di capire i loro bisogni, le loro necessita e le loro emozioni anche quando i figli erano talmente piccoli da non saper comunicare in altro modo. L’uomo, antropologicamente, aveva il compito della difesa del nucleo familiare e del procacciamento del cibo ed aveva altre cose a cui stare attento per cui (al massimo) poteva essere richiamato dal pianto. Questa capacita’ della donna, nel corso dei millenni si e’ consolidata e sviluppata andando a formare una delle differenze piu’ arcaiche tra l’uomo e la donna. E’ riconosciuto da entrambi che le donne si affidano molto di piu alle sensazioni e gli uomini alla fredda logica. Questo si fa spesso evidente nele modalita’ di prendere una decisione o di fare una scelta: le motivazioni di una scelta sono molto diverse. Questa banale considerazione risulta essere molto importante se la correliamo nell’ambito della democrazia. In democrazia anche le scelte per chi governera’, spesso (quando gli elettori non sono fervidi sostenitori di un partito) sono guidate dalle stesse motivazioni: una piu legata alle sensazioni e una legata al freddo ragionamento (spesso pregiudizioso e quindi difficilmente mutabile, al contrario delle sensazioni che possono cambiare a seconda dello stato d’animo, di una musica toccante o di un’immagine ammaliante). Se pensiamo quindi a come le sensazioni siano piu’ facilmente […]

Le vere armi di distruzione di massa

tratto da: comedonchisciotte.it “Perché io dico poveri noi? Perché voi, il pubblico, ed altri sessantadue milioni di Americani, ascoltate me in quest’istante. Perché meno del 3% di voialtri legge libri, capito? Perché meno del 15% di voi legge giornali o riviste. Perché l’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla tv. Attualmente, c’è da noi un’intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla tv. La tv è la loro Bibbia, la suprema rivelazione! La tv può creare o distruggere presidenti, papi, primi ministri. La tv è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio. E poveri noi se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati. […] Perché questa società è ora nella mani della CCA, la Communication Corporation of America […]. E quando una tra le più grandi corporazioni del mondo controlla la più efficiente macchina per una propaganda fasulla e vuota, in questo mondo senza Dio, io non so quali altre cazzate verranno spacciate per verità, qui! Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere. Quindi, se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru. Andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera! Sapete, da noi non potrete mai ottenere […]

Google e la pornografia strisciante

La Pornografia strisciante e’ in continua crescita e per continuare la sua crescita ha bisogno di metodi subdoli che catturino sempre nuovi adepti portandoli a pensare alla pornografia anche quando questi sono presi in altre attivita’ quali il proprio lavoro, le ricerche, la scuola. Gran parte delle attivita’ che utilizzano internet sono veicolate da Google in quanto – dalla massaia a cui serve una ricetta fino al professionista che ricerca una normativa, passando per lo scolaro che deve fare la ricerca si geografia – tutti passano attraverso il motore di ricerca piu’ efficiente al mondo che e’ in grado di scandagliare in un millisecondo tutti i siti internet mondiali e restituire una lista di risultati di quelle pagine che contengono la parola digitata nella barra di ricerca. Come sara’ capitato a molte persone, durante alcune di queste ricerche che, nonostante siano fatte per motivi che niente hanno a che vedere con il sesso, la lista dei risultati inseriti include siti pornografici (o simili) che non hanno una diretta attinenza con la ricerca che si vuole effettuare ma contengono nelle loro pagine i termini che sono stati ricercati. Non  e’ difficile imbattersi in signorine ammiccanti e promettenti pronte per ogni occasione. Ecco cosi’ che anche l’impiegato piu’ solerte o il bambino che deve fare una ricerca di geografia sulla Romania o di geometria sul seno, possono essere indotti a considerare l’ipotesi di fare un click su quel sito al quale studiosi di marketing hanno dedicato i loro sforzi per renderlo attraente […]

Ancora su Disney

Il Re Leone, regia di Roger Allers, Rob Minkoff In questo film per bambini è nascosto uno dei primi piani più erotici e conturbanti della storia del cinema. Lo sguardo di Nala sdraiata per terra verso Simba che le sta sopra, gli occhi semisocchiusi dal desiderio, a richiamare il momento dell’orgasmo, è un richiamo sessuale fortissimo che mai e poi mai ci si aspetterebbe da un cartone destinato all’infanzia (messaggi subliminali a parte). Qual’è la motivazione ad inserire questi messaggi in cartoni destinati ad un pubblico nel quale le pulsioni sessuali non sono ancora comparse? Pensare che sia casuale è ingenuo, forse la motivazione principale è che i cartoni animati NON sono diretti verso i bambini ma verso coloro che pagano il biglietto e portano i bambini al cinema i quali saranno molto meno restii a soddisfare le richieste dei loro piccoli indotte dalla campagna pubblicitaria del film.    

La horror TV ed i polli

  Non siamo molto diversi dai polli che – davanti ad un girarrosto – guardano i propri simili arrostire. Ormai gran parte dei film che guardiamo (e che vengono distribuiti) cosi come i nostri notiziari , sono entrambi quasi sempre ben farciti di scene atroci spesso dettagliatissime riguardanti gli esseri umani, e sono proprio quelle scene e quei film che attraggono il pubblico cioe’ noi. Senza rendercene nemmeno conto, ci propinano morti al rallentatore con esaltazione della sofferenza, del sangue, urla e quant’altro possa impressionare per attrarre spettatori ipnotizzandoli e rendendoli dipendenti da questo tipo di film, dal sangue ed dall’adrenalina che provocano la suspance e la paura. Allo stesso modo di come rende dipendente un maniaco omicida che prova lo stesso tipo di suspance adrenalinica ma la prova solo vivendo dal vivo quella sensazione. Poco importa se tra 60 milioni di persone lo 0,001% di esse fara’ un pensierino su quanto dovrebbe essere eccitante provare dal vivo una sensazioni cosi’ forte. Non importa….. che lo 0,001% ammonti a 600 persone. Non importa che film (ma anche telegiornali) trasmessi a livello mondiale contino miliardi di spettatori e che applicando la stessa percentuale si creino migliaia di potenziali maniaci. Non importa, non vogliamo mica privare il pubblico del sublime piacere di vedere un film dell’orrore anche se questo costi abitudine alla morte ed alla sofferenza e se in percentuali infinitesimali provochi la nascita di maniaci Non possiamo lasciare che il pubblico non sia aggiornato dai notiziari e quindi chissenefrega dei maniaci. […]

I 13 comandamenti del consumismo

La religione ha fornito all’uomo per millenni le chiavi di interpretazione della vita e di tutti i fatti che la compongono. Stabilisce qual’è il male e il bene, quando devi mangiare e quando no, se sei buono o se sei cattivo. Da alcuni decenni, la religione non è più l’unica ad assumersi tali ruoli anzi, più passa il tempo e più aumentano coloro che, non solo non la seguono, ma si ostinano a sbandierare il loro ateismo/laicismo – diventando in questo modo niente altro che integralisti laici ed abbracciando inconsapevolmente la nuova religione: il consumismo. Il consumismo originariamente era un modello economico e nessuno poteva immaginarne il successo e quanto gli ideali consumistici si sarebbero radicati nelle popolazioni arrivando ad essere considerato indice di sviluppo. Ormai questo concetto economico si applica a tutto inclusi i sentimenti, le istituzioni, la politica… a guardar bene ci si accorge che i centri commerciali sono i nuovi luoghi dove recarsi le domeniche nel rispetto del nuovo “ricordati di santificare le feste“. I centri commerciali rappresentano concretamente Le nuove cattedrali della nuova religione nelle quali si va per applicare/eseguire quello che i nuovi predicatori (la pubblicita’) ci consigliano di fare per una vita migliore. Gli adepti tornano quindi a casa, stressati ma con la soddisfazione interiore di aver concretizzato il motivo per cui lavorano tutta la settimana e con la coscienza a posto per aver soddisfatto una parte dei bisogni indotti la cui non soddisfazione crea sensi di colpa che vanno poi “confessati”. Esattamente la […]

COME GLI INGLESI UTILIZZANO I MEDIA PER LA GUERRA PSICOLOGICA DI MASSA

da: http://www.comedonchisciotte.org COME GLI INGLESI UTILIZZANO I MEDIA PER LA GUERRA PSICOLOGICA DI MASSA DI L.WOLFE global-elite.org “Io conosco il segreto per far credere all’americano medio tutto ciò che desidero. Datemi soltanto il controllo della televisione… mettete qualsiasi cosa in televisione ed essa diventa realtà. E se il mondo esterno alla TV contraddice le immagini, la gente inizierà a modificare il mondo per adeguarlo alle immagini della TV…” (Hal Becker, “esperto” di media e consulente del management per The Futures Group, intervista del 1981) [1] Nei 15 anni trascorsi da questo commento di Becker, gli americani sono diventati sempre più “connessi” a una rete mediatica di massa che ora comprende anche computer e videogames, nonché internet. Una rete onnipresente il cui potere è così pervasivo da essere dato quasi per scontato. Come ha detto un noto comico: “Siamo davvero un popolo la cui coscienza è mediatica. Conosco un tale che è stato investito da una macchina per la strada. Non ha voluto andare all’ospedale. Si è trascinato invece fino al bar più vicino per controllare se lo avevano messo nel telegiornale della sera. Quando ha visto che non c’era, ha esclamato: “Ma che bisogna fare, farsi ammazzare, per andare in televisione?”. Ai più alti vertici della monarchia britannica e del suo Club of Isles, questo grande potere non viene dato per scontato. Anzi, viene attentamente gestito e diretto, come Becker spiega da una più limitata prospettiva, per creare e forgiare l’opinione pubblica. In un rapporto pubblicato nel 1991 dal Club […]

La donna SMAMMATA
femen

La nuova religione del consumismo, nell’esecuzione del suo ampio programma, sta anche cercando di portare la societa’ verso l’individualismo. Il consumismo e l’individualismo hanno influenzato fortemente anche la donna cambiandone il ruolo affinche sia più utile agli obiettivi consumistici. Per renderci meglio conto di questo basta osservare come le privazioni di beni o divertimenti necessari per allevare un figlio – che una volta non erano così ben viste dai mariti – oggi sono totalmente condivise dalla gran parte delle donne giovani. Se alcuni anni fa gli uomini che non volevano figli erano piu numerosi delle donne che non volevano averne, oggi le statistiche ci dicono che sono cresciuti gli uomini che non vogliono figli ma le donne sono cresciute ancora di più. La forte diminuzione o addirittura la totale sparizione del desiderio di essere mamma – che la natura ha provveduto a radicare profondamente negli istinti più arcaici, e che ha permesso la vita umana perpetua –  è il normale effetto del decennale bombardamento effettuato dalla societa’ consumistica, che riduce tutto a vivere l’attimo e bruciare qualsiasi cosa possiedi. Un ragionamento che alla lunga – dopo decenni di martellante tambureggiare mediatico – fa un lavaggio del cervello talmente profondo da arrivare all’inconscio e ledere le parti piu arcaiche del cervello, quelle adibite al mantenimento della specie. Un figlio, oggi viene sempre presentato dai mass media come una limitazione delle possibilita’ di divertimento, un aumento dei costi di vita ed un sintomo di invecchiamento con tanto di perdita della silouette ed un aumento delle responsabilita’ […]

La nascita del CONSUMISMO

In democrazia, le popolazioni di elettori possono essere governate alla stregua dei consumatori, facendogli scegliere non ciò di cui hanno bisogno ma ciò che desiderano. Ecco perchè, se non fosse nata prima, si potrebbe descrivere la democrazia come la versione politica del consumismo. Volendo identificare un periodo e una persona come originari del consumismo, bisogna fare un salto indietro di cento anni e valutare cosa fu in grado di fare il nipote di Sigmund Freud: Edward Louis Bernays. Bernays, in soli 6 mesi, convinse un’opinione pubblica statunitense, nettamente contraria, ad entrare nella prima guerra mondiale. Grazie al buon risultato ottenuto, partecipò alla conferenza di pace di Parigi andando a sedersi con il presidente americano. Successivamente Bernays affrontò il problema delle grandi corporations americane, che dopo la fine della guerra si erano trovate ricche e potenti, ma avevano una preoccupazione che si insinuava: il sistema di produzione di massa aveva prosperato durante la guerra, e adesso milioni di beni venivano riversati dalle linee di produzione. Ciò che li spaventava era il rischio della sovraproduzione, e il fatto che si sarebbe giunti al punto in cui la gente avrebbe posseduto troppe cose e avrebbe semplicemente smesso di comprarle. Fino a quel punto la maggior parte dei prodotti erano ancora venduti alle masse sulla base di una necessità: mentre i ricchi erano abituati da tempo a beni di lusso, per milioni di lavoratori americani la maggior parte dei prodotti erano ancora pubblicizzati come necessità. Prodotti come scarpe, calze da donna, persino automobili, erano […]

La pirateria quale punto d’incontro tra comunismo e capitalismo

La pirateria (intesa come violazione dei diritti d’autore) è il migliore – forse l’unico – punto d’incontro tra COMUNISMO e CAPITALISMO all’insegna del CONSUMISMO.   Da questa ipotesi posso trarsi numerose conclusioni, la maggior parte delle quali confermano l’ipotesi stessa. Sembra capiti molto spesso che la pirateria venga vissuta come un atto di giustizia sociale e potrebbe anche essere così. Per quanto il comunismo ortodosso possa ripudiare il consumismo e la proprietà privata, difficilmente riesce a non farsi contagiare dalla voglia di avere, che si respira ormai nell’aria. Per tener fede alle sue convinzioni, e per soddisfare al tempo stesso i bisogni indotti di cose superflue, capita frequentemente che il pensiero comunista si ritrova a condividere il pensiero di colui che diventa un pirata o compra cose piratate (che forse è ancora peggio perchè manca totalmente di creatività) giustificando tale pensiero come conseguenza dei bisogni indotti dal consumismo e dalla pubblicità. La pirateria – attiva o passiva – è un pensiero diffuso, e forse lo è molto più in Italia che in altri paesi. Forse fa un po’ della nostra filosofia, quella filosofia tipicamente italiana definita come l’arte di arrangiarsi. Forse c’è proprio una molla che scatta nella gente e cheporta a giustificare i mezzi che raggiungono il fine? Cosa pensare di quei casi di persone integerrime e rispettose maniacamente delle leggi e che non riescono a trattenersi dal violare le leggi sul copyright? E se ci fosse qualcosa di più? Credo che molti sappiano che sono proprio le case madri […]

Rinnovarsi vecchiamente
latzarus-democrazia

Democrazia: Che gran bella parola e come riempie la bocca. Giustifica tutto ed ottiene immediati consensi. Nessuno osa dichiararsi contrario: Democrazia! La miglior forma di governo che, generalizzando, riteniamo valida al punto che cerchiamo in tutti i modi di imporla anche a chi non la condivide e per questo non la vuole. Ci crediamo così nel giusto al punto di utilizzare le armi. Qualunque cosa non sia democratica, deve diventarlo. La miglior forma di governo? Sicuramente, la democrazia, lo era! Dopo la seconda guerra mondiale, la fobia della dittatura ha giustificato, e continua ancora oggi a giustificare, la democrazia come la migliore tra tutte le possibili forme di governo. Praticamente nessuno ritiene che ve ne siano migliori, al punto tale che non si fa niente per metterla in discussione e cercare nuove forme di governo che siano migliori. Come dire: il progresso riguarda solo gli elettrodomestici. Eppure OGGI la democrazia è totalmente inutile. Non ha senso la democrazia, quando le idee si possono far nascere e manipolare a piacimento direttamente nelle menti dei componenti la democrazia stessa. Diventa inutile far votare ogni individuo, quando all’individuo stesso – utilizzando avanzatissime tecniche di persuasione sopratutto mediatica, sono state inculcate radicalmente le idee che generano la decisione del voto. In questo modo le elezioni sono ridotte niente altro che alla verifica di chi ha utilizzato il “marketing” migliore. Una democrazia che fa diventare ancora piu importante la capacità di controllo delle volontà altrui, autoalimentandosi. La ridondante informazione di massa, tipica di questa civiltà […]