Come la società occidentale trasforma il consumismo in globalizzazione.
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L’omologazione dei bisogni indotti e la massificazione di pseudo-ideali, attitudini, interessi, modelli di relazione e percezione di senso sono la caratteristica di questo momento storico, così assurdamente svilito da una globalizzazione che è tutt’altro che una condivisione interculturale di valori basata sullo scambio fra popoli. In realtà è un processo di natura molto più economica che umana, che sembra paradossalmente unire ed allontanare il senso dell’altro. L’altro diventa sempre più simile a me: lo svedese e il macedone consumano gli stessi hamburger di gomma paraffinica, un bulgaro e un canadese desiderano magari la stessa macchina sportiva o lo stesso cellulare. Insomma, sempre più vicini e sempre più lontani, in quanto l’inquadramento in una medesima cornice di senso svuota quelle peculiari specificità che non sono più il risultato di processi sani e collaterali di incontri interetnici dovuti a flussi migratori e contaminazioni culturali, sono invece la risultante di uno schiacciante e violento processo di uniformità che prevede la svalutazione del singolo e della sua unicità, a vantaggio di un collettivismo provvisto – paradossalmente – di scollamento fra i suoi elementi. Siamo passati da un sistema basato su valori sociali, a considerare normale che il mercato regoli anche sfere che fino a 30 anni fa erano considerate beni sociali non commerciabili: sicurezza nazionale, giustizia, scuola, salute, protezione ambientale, la stessa procreazione. Perché preoccuparsi di questa mercatizzazione? Innanzi tutto perchè in una società nella quale tutto è in vendita, la vita diventa ancora più difficile per chi ha meno. Ma anche perchè dare un […]

Democrazia dei consumatori
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Il consumismo viene inteso come l’incremento di attenzione ed interesse verso l’aumento delle opportunità di consumo (cioè la continua crescita delle opportunità di consumo, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo); quando molte delle caratteristiche dell’esistenza e dello stesso benessere di uno Stato vengono misurate attraverso gli standard di consumo significa che  questa corsa all’acquisizione diventi obiettivo, orientamento-cardine dell’esistenza: ciò avviene nelle società cosiddette occidentali. Viviamo in una società che persegue l’uguaglianza consumistica di tutti i cittadini, uguaglianza in quanto tutti i membri devono godere di uguali standard e opportunità di consumo. E’ un’uguaglianza teorica, di opportunità di accesso, e non di risultati, che cerca di far sì che tutti possano avere un accesso agli standard di consumo; quindi tutti devono avere un’autonomia, una libertà di scelta. Devono essere standard universalmente noti, cioè conosciuti e desiderati dall’intera collettività: si ha l’obiettivo di perseguire forme di sociabilità, di aggregazione connesse alla personificazione dei beni materiali, con questi che assumono una loro identità in relazione alle dinamiche di marca, consentendo alle diverse opportunità di consumo di costituire base per l’aggregazione (brand community), cioè di gruppi che si vanno a consolidare attorno ad un marchio, attorno ad un prodotto. Vi sono sono poi quei beni che assicurano alla persona la piena integrazione in una collettività; cambiano a seconda dei momenti storici, ma costituiscono sempre una meta a cui tendere. Non è il possesso del singolo oggetto che mi fa sentire incluso, ma il possesso, l’accesso ad una pluralità di beni che mi […]

Aumenta il rendimento
La famosa paghetta della nonna

Aumento dello spread significa, maggior rendimento che significa maggior appetibilita quindi aumento dei sottoscrittori e discesa del rendimento fino all’auto livellazione….. Non era cosi che funzionava il mercato libero? Francamente non riesco a capire: cosa impedisce allo stato di RIACQUISTARE i titoli emessi in passato con tassi di interesse più alti? Molte società private decidono di anticipare il rimborso delle obbligazioni da loro emesse, attraverso il riacquisto e la successiva distruzione (ovviamente quando il titolo sul mercato ha valore inferiore a 100). Perchè lo Stato non lo ha mai fatto? In momenti come questo, dove il tanto strombazzato spread fa scendere il corso di BTp e altri titoli di stato SOTTO i 100, riacquistare i titoli permette di ridurre direttamente il debito pubblico. Se il motivo del mancato riacquisto è la mancanza di liquidità,

Cercare di lavorare meno è peccato?
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Siamo abituati a pensare che chi lavora tanto sia una persona di sani principi e da ammirare. Si dice infatti “è un gran lavoratore” per indicare una persona di qualità, con grandi pregi, un bravo padre di famiglia. Ma… Una delle differenze tra destra e sinistra è che una è per i diritti e l’altra per i doveri. Dal mio punto di vista privilegiato mi chiedo cosa sia per me il lavoro: un diritto individuale o un dovere sociale? L’unica cosa di cui sono certo è che il lavoro è encomiabile e, più è brutto più dovrebbe essere lodato. il lavoro è un mezzo per soddisfare i bisogni sopratutto i primari ma non solo. Una volta soddisfatti i bisogni, il lavoro può essere un’assicurazione per il futuro e per la vecchiaia. Soddisfatto questo scopo le motivazioni devono essere altre e di ampissimo raggio ben oltre il proprio individualismo ma quanti hanno la volontà e le capacità? Il lavoro dovrebbe essere il diritto ad assicurarsi la vecchiaia e poi il dovere di farsi da parte. L’aspirazione della società dovrebbe essere quella di diminuire il periodo lavorativo. Ma questo non avviene ed è un’altro discorso. Il lavoro per una gran fetta della società non sarebbe necessario ma lo reclama fortemente. Perché? Per arrivismo o per bisogni sempre maggiori da soddisfare. L’esasperazione dell’importanza del lavoro, quindi, confluisce nel consumismo e forse addirittura lo origina. E questo potrebbe essere dannoso per la società sempre più avida di risorse ed energia e produttrice di immondizia […]

40.000 bambini nelle miniere della colonia francese del Congo
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Generalmente non andrebbero riprodotti articoli nei quali i bambini sono strumentalizzati dalle Nazioni Unite per direzionare opinioni utili agli scopi di chi deve guadagnare sempre di più. Provo a fare un’eccezione, tenendo ben presente che anche questo argomento è influenzato dalla propaganda che – invece di spingere per limitare i consumi di inutili batterie – spinge ognuno verso il buonismo e fa sorgere nei CONSUMATORI LA NECESSITA’ DI LAVARSI LA COSCIENZA . Secondo le ultime stime dell’Unicef sono circa 40.000 i ragazzi e le ragazze minorenni impegnati nelle miniere del sud della Repubblica democratica del Congo. Molti di loro lavorano nelle miniere di cobalto, prezioso minerale utilizzato per la produzione di batterie ricaricabili utilizzate per i nostri cellulari, tablet, computer e altri dispositivi elettronici. I bambini – ovviamente – lavorano come gli adulti

Emancipazione
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L’emancipazione dell’uomo non può avvenire senza l’affrancamento dai bisogni indotti “un mondo caratterizzato dal benessere e dal dominio della tecnica, in cui manca però la libertà. I liberi sono paradossalmente i selvaggi. All’interno di questo mondo nuovo e perfetto, dove la maternità è stata estromessa dal corpo delle donne, la libertà è schiacciata da una sorta di tecnocapitalismo e dal consumismo”. (Aldous Huxley) L’homo oeconomicus è colui che agisce per appagare il proprio desiderio d’accumulazione, è colui che lavora per soddisfare i propri bisogni edonistici, è colui che commercia per ottenere qualcosa che non possiede in cambio di qualcosa che non utilizza. Ma più l’essere umano (produttore/consumatore sovrano) è implicato in questa assuefazione industriale, più tende a divenire egli stesso un oggetto che ha valore solo per quello che produce in campo economico, dunque una risorsa umana di cui sbarazzarsi quando non sarà più performante, non più utilizzabile. Dunque in questa condizione di totale indifferenza e di asservimento al principio di iper-produttività e di prevaricazione, si procede nello smantellamento dello Stato sociale e della vita comunitaria. Resistere a tutto ciò è possibile, urge acquisire delle forme di contro-condotta, disobbedire attraverso la cooperazione collettiva, rifiutarsi di lavorare di più e sempre più in fretta. I diritti proletari non sono negoziabili, il tempo non è merce.

I peccati capitali del CONSUMISMO
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Avere e possedere sono gli imperativi esistenziali della attuale società occidentale, ma non solo: avere e NON spendere, fa etichettare con la peggior offesa attualmente in circolazione, vale a dire TIRCHIO. L’offesa che può essere ulteriormente enfatizzata se viene associata alle spese per i bambini o altre categorie di “intoccabili” identificati dalla nuova religione consumistica che ha così identificato e individuato i NUOVI PECCATI CAPITALI vale a dire quei peccati che proprio non devono essere commessi; peccati che giornalmente dominano gli orientamenti e le scelte di una immensa moltitudine di soggetti (I bambini, il cane, il vestito da sposa….) sopratutto durante le feste che il consumismo ha creato per celebrare la nuova religione :Black friday, White night, Halloween ….. Per contro ha preso il sopravvento considerare cosa giusta quella che una volta era un peccato: l’avidità  Per i consumisti L’avidità è giusta”… a quanto pare è diventata legge. Perché – come si recita in un famoso film, ovviamente americano – è l’avidità che spinge il mio amico a comprare 3 case che non può permettersi senza dare l’anticipo; ed è l’avidità che spinge i vostri genitori a chiedere un mutuo di 250,000$ sulla casa che ne vale 200. E con quei 50 correre al centro commerciale a comprare la TV al plasma, l’ultimo cellulare, il computer e già che ci sono anche un Suv. E perché non anche la seconda casa, in effetti conviene… I 13 comandamenti del consumismo

Riciclaggio è utilissimo agli industriali
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Nell’era del consumismo globale (globalizzaziome ha una carica troppo positiva) le risorse devono essere trasformate a qualunque costo (sanitario, ambientale e sociale), le merci devono circolare (anche su ponti malmessi) e i rifiuti devono essere sparsi ovunque (a qualunque costo sanitario e ambientale) tutto al fine di guadagnare e aumentare nel tempo la crescita dei guadagni: bell’economia che viene insegnata in tutti i master rincoglionenti per docenti incapaci di immaginare che le risorse non sono illimitate e per i nostri figli resterà ben poco. Sarà mica per questo che non spingono a fare figli? Non si può mica mettere a rischio il consumismo globale e dare la precedenza a quattro mocciosi piagnucoloni. Per chi pensa ai figli ed al loro futuro è stata inventata la parola SOSTENIBILITÀ che è falsa ma suona tanto bene ed è così convincente perche nessuno sa bene cosa significa. C’è tanta gente che immagina che si possa continuare ad andare avanti così come facciamo oggi e che basterà sostituire un materiale con un altro. Il mese scorso, qualcuno ha chiesto a Starbucks e alla Costa di sostituire le tazzine di caffè di plastica con nuove tazzine fatte con amido di mais: questa richiesta è stata ritweettata 60.000 volte, prima di essere cancellata. Chi si è inventato questo appello non si è nemmeno chiesto da dove sarebbe arrivato l’amido di mais che serve per produrre le nuove tazzine, né quanta terra serve necessaria per far crescere quel mais, o quanto cibo non verrebbe creato se il […]

Lezioni di democrazia
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È dura dover prendere LEZIONI DI DEMOCRAZIA DALLA ROMANIA, eppure è cosi. Fra due settimane in Romania ci sara un referemdum che chiederà alla popolazione se è d’accordo o meno sui matrimoni omosessuali. Quei matrimoni da noi denominati unioni civili (lasciando subdolamente intendere che le altre unioni sono incivili) IMPOSTI in Italia dal governo Renzi con una legge molto contestata e con una maggioranza trasversale evidentemente contraria. Secondo Renzi la democrazia è del tipo: si fa come dico io e se non siete d’accordo organizzatevi per fare un referendum abrogativo. Il tempo ha fatto pagare a Renzo la sua arroganza ed è stato assecondato nella sua originaria intenzione di rottamare il PD…… Tutto ilOD, lui compreso!! Ma non aveva alternative: gli ordini delle nazioni unite non si discutono e Renzo si è dimostrato un bravo soldatino che però ha pagato caro. In Romania la situazione è diversa, ma molto più democratica e nonostante le pressioni siano le stesse che si sono attivate contemporaneamente anche in Italia e nel mondo intero, in questo paese non hanno ottenuto il loro scopo pur avendo messo in campo le loro migliori tecniche di persuasione. Inizialmente, il progetto di legge venne bocciato per l’attiva movimentazione da parte della chiesa ortodossa (altro che Bergoglio) che raccolse le firme dei fedeli nelle chiese e presentò in parlamento milioni di firme contrarie facendo ritirare il progetto di legge. Ma le organizzazioni straniere hanno continuato la loro azione ed in un momento di debolezza dell’attuale governo PSD lo ha […]

Assicurazione obbligatoria sugli immobili

Se, invece del PONTE DI Genova, la scarsa manutenzione avesse interessato una CENTRALE NUCLEARE dove sarebbe oggi l’Italia e parte dell’Europa? A prescindere dal fatto che una crisi radioattiva avrebbe smantellato l’Italia intera, lo stato non può riuscire per lungo tempo a farsi carico di ricostruire o risarcire case e abitazioni delle vittime di terremoti, alluvioni, di crolli, frane e di quant’altro accada per cause naturali. Come risolvere il problema? Ci sono molti paesi – ad esempio la Romania – dove i proprietari di immobili sono obbligati a stipulare un’assicurazione sull’immobile posseduto, pagando poche decine di euro anno ad un apposito istituto di Stato (del privato non ci si può fidare, scapperebbe con la cassa nel momento più opportuno). l’istituto di Stato si occuperebbe quindi di ricostruire le case degli sfollati o delle vittime e di risarcire i danni, oltretutto senza gravare sul debito pubblico e facendo in maniera che i pagamenti dei premi assicurativi venissero reinvestiti nella società con un beneficio per l’economia del paese. Ci sarebbe inoltre l’ulteriore vantaggio dovuro al fatto che il premio assicurativo da pagare sarebbe graduale al valore della casa e del suo stato di conservazione e costruzione. Quindi, per pagare un premio inferiore, molti sarebbero maggiormente disposti ad effettuare lavori di messa in sicurezza delle case che non rispettano gli standard di costruzione o sono situate in luoghi a rischio elevato.

Meritocrazia
meritocrazia

Democrazia e meritocrazia sono perfettamente compatibili? O hanno delle ampie zone di incompatibilità? Finché il popolo decide quale sia il merito da premiare, entrambe possono coesistere. Nel momento in cui il popolo non è in grado di capire il merito o questo viene travisato, si ha il populismo che spesso si autoproclama meritocratico. Oggi la meritocrazia premia chi ha il merito di non avere alcun merito e questo avviene grazie alla democrazia

Frigoriferi sempre più grandi
Lezione imparata

Le famiglie numerose sono sempre di meno, ma i frigoriferi sono sempre più grandi (per non parlare dei carrelli del supermecato). Come si spiega? Con l’aumentata quantità di cibo che ogni occidentale consuma pro capite. Difficilmente si trovano dati e statistiche sulla quantità di cibo pro capite che trangugiamo e su quanto questo sia quantitativamente superiore a quello che abitualmente i nostri avi mangiavano in passato, quando facevano anche una vita più attiva e faticosa. Questo dovrebbe far riflettere su un concetto che oggi è diventato una ferma convinzione della quasi totalità dei consumatori ben indotti a credere che fare sport e andare in palestra FA DIMAGRIRE…. Fa bruciare i grassi (secondo un ragionamento diffuso). In realtà, approfondendo il ragionamento, non si può dimenticare che faticare di più fa venire più fame e quindi porta a mangiare di più anche i giorni successivi, perché il nostro metabolismo ha anche la capacita di prevedere e quindi adattarsi in previsione (concetto alla base dell’evoluzione darwiniana). Quindi il nostro corpo, prevedendo sforzi futuri, aumenterà la trasformazione del cibo in grasso, che non e automatica ne costante ma variabile, tra le altre cose, in previsione delle necessità (ecco perche c’è chi assimila e chi no) e potervi far fronte al momento giusto quando gli sforzi previsti si presenteranno. Ecco quindi che chi ha una vita molto attiva assimila molto di più di chi ha una vita sedentaria che invece mangia ed espelle gran parte di quanto ha mangiato. Questo, ovviamente, in mancanza di patologie. […]

Grandi frigoriferi per piccole famiglie
GRASSO

Le famiglie numerose sono sempre di meno, ma i frigoriferi sono sempre più grandi. Come si spiega? Con l’aumentata quantità di cibo che ogni occidentale consuma? Difficilmente si trovano dati e statistiche sulla quantità di cibo pro-capite che trangugiamo e su quanto questo sia quantitativamente superiore a quello che abitualmente mangiavano in passato, quando facevano anche una vita più attiva e faticosa. Questo dovrebbe far riflettere su un concetto che oggi è diventato una ferma convinzione della quasi totalità dei consumatori ben indotti a credere che fare sport e andare in palestra FA DIMAGRIRE…. Fa bruciare i grassi (secondo un ragionamento diffuso).  In realtà, approfondendo il ragionamento, non si può dimenticare che faticare di più fa venire più fame e quindi porta a mangiare di più anche i giorni successivi, perché il nostro metabolismo ha anche la capacita di prevedere e quindi adattarsi in previsione (concetto alla base dell’evoluzione darwiniana).  Quindi il nostro corpo, prevedendo sforzi futuri, aumenterà la trasformazione del cibo in grasso, che non e automatica ne costante ma variabile in previsione delle necessita (ecco perche c’è chi assimila e chi no) e potervi far fronte al momento giusto quando gli sforzi previsti si presenteranno. Ecco quindi che chi ha una vita molto attiva assimila molto di più di chi ha una vita sedentaria che invece mangia ed espelle gran parte di quanto ha mangiato. Ovviamente in mancanza di patologie. Per dimagrire basta stare senza fare niente, nemmeno la spesa: se le cose non le compri, sicuramente non […]

Populismo consumista
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Un certo Edward Bernays, nipote di Freud, aveva i suoi bei dubbi anche lui sulla democrazia, basandosi sulla psicoanalisi sviluppa una teoria e una prassi per il controllo delle masse. Questo pensiero, per farla molto breve, porterà a teorizzare il consumismo come garanzia della democrazia e la diffusione della cultura individualista che renderà impossibile  una vera proposta alternativa, azzerando completamente la cultura della collettività come soggetto. Da quel momento in poi i partiti democratici e laburisti potranno anche governare ma non avranno più la capacità di imporre cambiamenti. A distanza di anni sembra proprio una premonizione e la dimostrazione sono il numero immenso di “ideali brevi come le attuali lauree” che altro non sono che spot per la promozione del consumismo, facili da ricordare e che fanno sempre effetto sopratutto quando si ha poco tempo a disposizione (come ad esempio nei talk show televisivi) I più diffusi e condivisi quasi plebiscitariaemente sono: Non accontentarti mai: L’essenza dell’ambizione che porta la gente all’arrivismo più esasperato o alla creazione di insaziabili ciccioni (vittime collaterali del consumismo esasperato) Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo:  un’altro spot molto diffuso teso ad evitare che qualcuno possa conservare per domani quello che avanza oggi o conservare qualcosa di prezioso per il futuro e magari guadagnare con l’aumento di valore.

Stati Uniti d’Europa
IMPERIALISMO-USA

È il populismo che inquina la democrazia e più aumenta la concentrazione di populismo e più la democrazia diviene tossica. Questo è il limite intrinseco della democrazia, amplificato dall’influenza del consumismo che la fa necessitare di concetti sempre nuovi ma incompatibili. Che fare? Probabilmente ci avviamo verso una guerra civile e i motivi potrebbero essere gli stessi che portarono alla guerra civile americana tra nordisti e sudisti vale a dire il ruolo degli stranieri nella società. Il problema lo hanno avuto gli americani per primi e non solo NON lo hanno risolto ma, come sempre, lo hanno trasmesso agli altri paesi grazie all‘imperialismo culturale. D’altra parte gli USA sono un misto di popoli con solo 300 anni di storia e politiche di standardizzazione umana a causa dell’afflusso da tutti i paesi e quindi della necessità di un pensiero comune che omogeneizzasse la popolazione. Gli USA hanno ragione di esistere in quanto privi di storia e tradizioni che determinano l’evoluzione di una società, ma non devono cercare di distruggere le società che hanno una storia, come ionvece tentano subdolamente di fare per togliersi da dosso la loro evidente inferiorità. Ipotizzare gli stati uniti d’Europa significa cancellare il nostro bagaglio e assoggettarsi agli americani. Per gli USA è normale non distinguere. Per gli italiani lo è un po meno ed anche per gli europei, gli arabi, gli asiatici. Perche, ad esempio, dovrei rinnegare di discendere dai romani le cui opere sono ancora davanti ai miei occhi? Perche dovrei rinunciare a quello che […]

Prestiti senza interessi
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PRESTITI SENZA INTERESSI – Può esistere una finanza senza interessi? Si esiste. Molti non sono a conoscenza del fatto che gli interessi sui prestiti erano vietati anche per i cristiani fino al 1500. Fino a quel momento erano relegati agli impuri che per questo vivevano nel ghetto. Successivamente, i prestiti ad interesse  divennero “tollerati” e piano piano nel corso dei secoli si sono impadroniti non solo del potere, ma sono diventati l’unica forma di economia conosciuta nel mondo, grazie al fatto di essersi impadroniti delle università che diffondono unicamente il metodo bancario occidentale al punto che anche i grandi esperti IGNORANO l’esistenza della finanza islamica, una finanza etica dove le banche non danno e non chiedono interessi che aumentano giorno dopo giorno [per saperne di più finanzaislamica.altervista.org] Anche se viene fatta passare per antidiluviana e vetusta la finanza islamica ancora oggi prolifera senza interessi ma nessuno ne parla e tutti trovano inspiegabile che le banche funzionino cosi. Chi prova a parlarne riceve solo il noto pregiudizio verso i musulmani. Possibile che nessuno si interessa a studiare il perche’ la finanza islamica non ha le crisi cicliche tipiche della finanza cosiddetta occidentale? Perche’ continuano a spaventarci sol debito pubblico? IL debito di per se NON E’ UN PROBLEMA se non fosse che produce interessi. L’errore alla base del sistema occidentale è che al momento di coniare/emettere moneta (chiunque la coni ed anche se viene emessa attraverso titoli di Stato) dal minuto successivo all’emissione questa inizia a produrre interessi, sia che si […]

LA VERA INTEGRAZIONE DEMOCRATICA

Il calcio come fonte di integrazione: sono in molti a sbandierare lo sport ed il calcio come simbolo d’integrazione. Come spesso avviene da parte sinistroide, una visione superficiale porta a valutare solo quei particolari che fanno comodo al sostegno delle proprie teorie, tralasciando importanti presupposti ed arrivando cosi ad una conclusione totalmente errata. Il calcio – ma anche gli altri sport – hanno un ferreo regime che permette di scegliere la nazionale di cui far parte, ma NON permette di CAMBIARE NAZIONALE vale a dire, un giocatore con doppia cittadinanza può scegliere con quale nazionale giocherà per tutta la vita, ma una volta indossata una maglia non avrà più la possibilità di cambiarla. Questa regola dovrebbe farci riflettere molto!! In pratica, questa regola porta chi ha la doppia cittadinanza a giocare nella squadra del paese PIU RICCO, facendo cosi rimanere i paesi più poveri a corto di campioni. La Francia – portata ad esempio per aver incluso molti originari di altri paesi – è l’esempio di come si sottragga ricchezza ai paesi più poveri, ed infatti basta guardare come per vincere i mondiali ha privato Algeria, Camerun, Senegal ecc di campioni che avrebbero potuto portare più in alto le loro nazionali di origine. Ecco quindi che la tanto sbandierata integrazione altro non è che un ulteriore passo verso quella globalizzazione che vedrà i paesi poveri soccombere a favore dei paesi ricchi. Ma c’è un’altra cosa che ha un’importanza estrema e meriterebbe forse di essere recepita nella vita sociale: In Italia […]

Pedagogia consumista
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Uno dei principi basilari delle nuove pedagogie applicate a partire dagli anni 80, identifica come dannosissimo il fatto di cercare che i figli assomiglino ai propri genitori. Questo bel pensiero, tipico di coloro che vogliono apparire altruisti e disinteressati, è a mio giudizio la causa del principale errore alla base della disgregazione sociale e dell’individualismo consumista. La natura infatti ha fatto in modo che GENETICAMENTE il figlio abbia tratti somatici e carattere dei genitori: CI SARA UN PERCHÉ !! Il perché sta nella possibilità di evoluzione che Darwin ci ha spiegato. Non è lecito ritenersi presuntuosamentemente superiori alla natura al punto di andare contro quelle leggi che hanno permesso la vita e l’evoluzione umana. Sforzarsi di non trasmettere il proprio carattere o evitare di indirizzare i figli – come fanno molti genitori – serve solo a disorientare i figli e scaricare su di loro responsabilità genitoriali. >Troppo Comodo! Ma il problema più importante è il mancato trasferimento dell’esperienza che porterà facilmente i giovani a ripetere gli stessi errori dei genitori, che avrebbero potuto evitare se avessero utilizzando l’esperienza trasmessa dai genitori e sarebbero quindi “partiti avvantaggiati” grazie alle soluzioni tramandate. Le conseguenze però non sono solo individuali. Dal punto di vista sociale, l’applicazione di massa di questo principio, aumenta la frattura dovuta al salto generazionale aumentando ulteriormente la distanza dovuta al mutare dei tempi. Anche (o sopratutto) dal punto di vista economico l’effetto è veramente dannoso, e tutto a vantaggio delle banche. Sparpagliando le famiglie infatti si eliminano quei presupposti […]

Immunità di gregge e di cani
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Incredibile come la globalizzazione – sbandierata come inevitabile dai sinistroidi (coloro che credono di essere di sinistra in realtà fanno solo gli interessi USA) – non venga presa in considerazione quando si parla di IMMUNITA DI GREGGE (definizione inventata per i vaccini secondo criteri marketing) a favore di immunodepressi. La cosiddettà globalizzazione, infatti, è fautrice della libera circolazione delle persone e di conseguenza porta turisti in Italia da ogni paese senza obbligo di essere stati vaccinati, cosi come porta gli italiani a visitare i posti più lontani (senza parlare di profughi, immigrati in vacanza, animali domestici e da allevamenti….) Basta poco per capire come – ad esempio – i potenziali portatori sani di virus come il morbillo sarebbero quindi CENTINAIA DI MILIONI. Come è realizzabile l’immunità di gregge in un porto di mare come il nostro paese? Per realizzarla bisognerebbe chiudere le frontiere a chi non è vaccinato. Ma questo non concorderebbe con il principio di libera circolazione che sembra essere un comandamento fondamentale ed ecco così un’altra contraddizione dei sinistroidi. Ma forse non è una contraddizione. nella realtà la cosa che sta maggiormente a cuore e deve essere tutelata prioritariamente è l’affluenza di turisti e non la salute degli immunodepressi e a guardar bene è proprio la salute generale dei bambini che interessa molto meno del fastidio perovato da un cane nel portare la museruola e grazie alle strambe decisioni della magistratura che sentenzia – di fatto – che non è obbligatoria la museruola per i cani oggi, muoiono […]

Quanto c’è di consumistico nel farsi tatuare?
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Quanto c’è di consumistico nel farsi tatuare? Il tatuaggio non è una creazione propria quindi non è un espressione della propria capacita artistica. Al massimo è una scelta su un catalogo o un proprio disegno che qualcuno deve reinterpretare più fedelmente possibile. Quale significato dare e sopratutto, quale motivazione spinge a tatuarsi senza minimamente soffermarsi a valutare le conseguenze per la salute e per la propria pelle prodotte dall’inchiostro, di per se velenosissimo dimostrando il predominio ormai conclamato dell’apparire rispetto alla cura del corpo al punto che nessuno sembra chiedersi il grado di tossicità dell’inchiostro che irreversibilmente entra nelle nostre cellule e nel metabolismo. Nei giovani di oggi il tatuaggio sembrerebbe essere al di sopra di tutti i comportamenti “salutari” da moltissimi messi in atto quando si tratta di cibo, di praticare sport, di immondizia differenziata…..Il tatuaggio è immune o evidentemente ha delle motivazioni profonde che ne hanno determinato la recente diffusione nonostante la tossicità e il dubbio gusto. Sembrerebbe proprio venire dal desiderio di voler mostrare agli altri qual’è la vera identità (con la convinzione implicita che non si riuscirebbe ad identificarci altrimenti): una specie di etichetta che ci identifica e ci rende orgogliosi di esibirla esattamente come un’etichetta dei pantaloni dimostra la convinzione di sapersi vestire, di saper scegliere, di potersi permettere…… Anche per i tatuaggi, sono molti punti in comune con i principi del marketing riguardanti il BRAND e tatuarsi sembrerebbe quasi derivare dagli effetti dell’introiezione dei principi del marchio, una specie di fidelizzazione verso le proprie […]

Attrazione Investimenti Esteri
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L’Italia dovrebbe smettere di avere una politica economica tipica di paesi come la Thailandia o il Vietnam. Sarebbe ora di rendersi conto che quei principi che ci hanno inculcato riguardo le ricadute positive dell’attrazione di investimenti esteri (occupazione, indotto…..) sono solo specchietti per allodole che si prestano straordinariamente per andare a favore dei colonizzatori economici cioè gli investitori stranieri. Fin dalla sua fondazione, l’organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha sempre predicato questa politica, portandola avanti attraverso uno strumento ad hoc: gli accordi bilaterali per la tutela degli investimenti. Questi accordi una volta raggiunti, permettono ai paesi più ricchi di poter costruire le loro fabbriche laddove vi erano materie prime da sfruttare e manodopera a basso costo, invertendo così il flusso che per secoli ha visto saccheggiare le colonie e portare in patria le materie prime per essere lavorate. Oggi la colonizzazione non avviene atttraverso l’occupazione militare bensì acquistando piantagioni, miniere, giacimenti e quant’altro sia necessario al proprio paese.Una volta acquisite le materie prime non rimane che farle lavorare in loco e poi spedire i prodotti ai mercati. Il profitto sarà quindi inviato “a casa” e permette al proprio popolo una vita agiata. Ma come convincere questi paesi a farsi cedere le loro ricchezze naturali, farli lavorare per pochi soldi e lasciare poi che il profitto voli verso paesi ricchissimi che vivono nell’ultra-superfluo? Per convincere i paesi a fornire quasi gratuitamente terreni, materie prime, energia, manodopera….. È stata usata la collaudata politica delle perline colorate già ben sperimentata quando venne utilizzata […]

Politiche economiche di carattere

L’Italia dovrebbe smettere di avere una politica economica tipica di paesi come la Thailandia o il Vietnam. Sarebbe ora di rendersi conto che quei principi che ci hanno inculcato riguardo le ricadute positive dell’attrazione di investimenti esteri (occupazione, indotto…..) sono solo specchietti per allodole che si prestano straordinariamente per andare a favore dei colonizzatori economici cioè gli investitori stranieri. Fin dalla sua fondazione, l’organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha sempre predicato questa politica, portandola avanti attraverso uno strumento ad hoc: gli accordi bilaterali per la tutela degli investimenti. Questi accordi una volta raggiunti, permettono ai paesi più ricchi di poter costruire le loro fabbriche laddove vi erano materie prime da sfruttare e manodopera a basso costo, invertendo così il flusso che per secoli ha visto saccheggiare le colonie e portare in patria le materie prime per essere lavorate. Oggi la colonizzazione non avviene atttraverso l’occupazione militare bensì acquistando piantagioni, miniere, giacimenti e quant’altro sia necessario al proprio paese.Una volta acquisite le materie prime non rimane che farle lavorare in loco e poi spedire i prodotti ai mercati. Il profitto sarà quindi inviato “a casa” e permette al proprio popolo una vita agiata. Ma come convincere questi paesi a farsi cedere le loro ricchezze naturali, farli lavorare per pochi soldi e lasciare poi che il profitto voli verso paesi ricchissimi che vivono nell’ultra-superfluo? Per convincere i paesi a fornire quasi gratuitamente terreni, materie prime, energia, manodopera….. È stata usata la collaudata politica delle perline colorate già ben sperimentata quando venne utilizzata […]

I comunisti sono di sinistra?
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I COMUNISTI SONO DI SINISTRA? La sinistra – come è iontesa e propagandata oggi – è solo la nuova vaselina escogitata dal potere per migliorare la penetrazione consumistica. Come possiamo far accettare a otto miliardi di individui una schiavitù dolce e una esistenza piatta, miserabile, stupida, idiota? La sinistra e quanto di più lontano dal socialismo possa esserci. La sinistra italiana e un prodotto delle prime rivoluzioni colorate del 1968 e dintorni, ordite proprio per depotenziare il socialismo assieme a correi come Marco Pannella. Distinguere i due ambiti sociali, storici, psicologici, antropologici è essenziale: il comunista vuole liberare l’uomo dall’ignoranza, la sinistra dal nozionismo. Risultato: mai visti tanti ignoranti. Il comunista vuole liberare l’uomo dalla povertà, la sinistra fa della povertà una bandiera fashion come i jeans stracciati (e, infatti, mai visti tanti miserabili con l’I-Phone come oggi). Il comunista crede nell’eguaglianza dei diritti materiali, la sinistra nell’espansione dei diritti civili (cioè a niente) come se esistessero diritti incivili. Il comunista è fuori della Storia, ormai; la sinistra, invece, è la Storia. LA SINISTRA È CONSUMISMO nel pensiero nei sentimenti nelle opinioni nei concetti ….. il consumismo è l’arma che ha distrutto il socialismo e messo da parte le religioni. L’esterofilia è consumismo, volere sempre piu è consumismo, essere ambiziosi è consumismo, cambiare i propri ideali è consumismo….. “Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo” è consumismo puro che non fa costruire niente, ma questo non importa tanto a breve la gente non sarà più capace di costruire niente. A […]

Consumismo anche nel calcio
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Il sopravvento del consumismo sulle tradizioni e sui sentimenti è ben evidenziato del continuo ed assurdo cambiamento delle magliette delle squadre di calcio. Fino a pochi anni fa la maglia era l’unico simbolo di fede che durava tutta la vita (si cambiano religioni, idee politiche, coniugi……). L’attaccamento alla maglia non era solo un modo di dire ma rispecchiava un sentimento concreto spesso trasmesso di padre in figlio. Da qualche anno, le magliette cambiano ogni anno comprese le seconde e le terze che vengono usate in competizioni diverse (coppa, campionato) il tutto con lo scopo di spennare l’ingenuo tifoso ormai trasformato in consumatore senza che se ne sia reso conto. Il tifoso inoltre giustifica la folle cifra spesa per la maglietta, pensando di dare una mano alla squadra del cuore contribuendo minimamente al bilancio e quindi al miglioramento. In realtà i soldi vanno in.larga parte alle multinazionali dello sport come nike, adidas o puma. Cambiare ogni anno la maglietta serve solo a venderne di più e poco importa se le nuove generazioni non identificano la squadra con la maglia e in alcuni casi nemmeno con i colori. La squadra è diventata solo un brand per indumenti e ciarpame vario. Se vogliamo salvare lo sport, le magliette del calcio non devono essere cambiate, lasciamo che la tradizione permetta al calcio di continuare.

Creare un dittatore

Nel mondo, quando viene eletto chi non gode dei favori della stampa, si crea un dittatore. Putin, erdogan, maduro…..quando chi vince lo fa con un forte seguito è certamente un dittatore perche non è ricattabile dalla stampa. Il terreno ideali per la stampa è l’equilibrio tra due parti in maniera che un piccolo scandalo possa cambiare gli equilibri e quindi il governo è continuamente ricattabile attraverso i vari saviano che vengono sguinzagliati nel mondo da un unica grande organizzazione chiamata la centrale dell’intelligenza. Uno dei compiti principali di questa organizzazione è di tenere sotto controllo i governi di tutto il mondo e il mezzo preferito per fare questo è controllare l’informazione. Quando questo sistema non basta si avviano opere di destabilizzazione colorate che a volte sfociano in rivoluzioni colorate secondo metodi ben sperimentati. Ecco quindi che i giornalisti pretendono L’IMMUNITÀ per qualsiasi cosa dicono e propagandano perche parlamentari e uomini di governo non la abbiano…. Proprio come nei film dove la CIA (central intelligence agency) può fare quello che vuole e nessuno può giudicarla….. Andando a guardare bene, questi che la stampa definisce dittatori godono di un fortissimo seguito dei ceti medio bassi. Sostegno ottenuto con politiche a loro vantaggio (ben più consistenti degli o 80 euro di renzi) che hanno innalzato il livello di vita di chi vive nelle campagne o in piccoli centri, che ha cura delle persone anziane…. E tutte quelle cose che dovrebbero essere normali in un paese che non pensi solo alla crescita. Putin, eedogan, […]

Disinformazione
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L’ultima arma per continuare a manipolare la gente consiste nella creazione dell’etichetta COMPLOTTISTA da affibbiare a chiunque faccia il minimo ragionamento che vada in direzione contraria a quello che i giornali e le TV vogliono farci credere.  I complottisti sono tutti coloro che riescono a guardare la realtà con i loro occhi e sanno immaginare cose che sembrerebbero scontate ma sono ignorate dai mass media e dai formatori di opinione in generale e per questo motivo diventano impossibili. E’ davanti agli occhi di tutti lo stupore per il comportamento di facebook (svelato solo in minima parte) nonostante fosse evidente che la società commerciale con il maggior fatturato al mondo non poteva essere basata sull’utilizzo gratuito dei suoi programmi. Le persone che ragionano con la propria testa sono sempre meno e saranno prossimamente sconfitte dall’introduzione delle norme contro le “Fake News” e quando un termine inglese come per incanto viene immediatamente utilizzato in tutto il mondo, significa che la campagna di propaganda è stata avviata e segue le normali procedure già sperimentate in passato

Consumismo sanitario – il marketing applicato alla malattia

come viene utilizzato il marketing per creare malati immaginari da spennare attraverso ONLUS in esenzione fiscale. Se il marketing è utile per far nascere bisogni, perchè non usarlo per far sorgere malattie’ Vi siete mai chiesti come avete fatto a prendere quella malattia che non sapevate nemmeno di avere? Probabilmente qualcuno ve l’ha messa in testa facendovi diventare un malato immaginario ben dipendente da visite e controlli pagati profumatamente ma a voi fanno lo sconto: Vi è mai capitato che alla visita medica vi facciano riempire dei formulari ? certamente si, servono per verificare allergie ecc. Vi è mai capitato che vi danno dei formulari a risposta obbligata (si, no , a volte)? certo. Nessuno nota la differenza fondamentale tra le due cose e per associazioni si è portati a pensare che il test sia fatto per migliorare le possibilità di individuare bene i  sintomi e quindi la cura. In realtà non è così e se osserviamo bene, le domande che sembrerebbero legate al problema in realtà sono totalmente inutili. Ma confidando nella fiducia accordata a chi si presenta come medico siamo immediatamente portati a pensare : che a qualcosa gli servirà…. io non posso saperlo non sono mica medico….. Alcuni giorni fa ho avuto a che fare con questo tipo di visite “specialistiche” organizzate da una ONLUS il cui nome indica una malattia diffusa ma banale e che opera all’interno di una clinica privata. Avevo organizzato l’appuntamento da diverso tempo ed  il giorno prefissato mi sono presentato. Insieme a […]

Giovani e pirla
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Tutti siamo stati giovani e un po’ pirla, ma non credere che rimanendo pirla resterai anche giovane       Il fascino del ribelle attrae sopratutto i giovani e i giovanilisti

Lo SPREAD….Aiuto!!!
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LO SPREAD….. LO SPREAD….. da un po’ di tempo giornali e TV non fanno altro che ripertere che è salito lo spread, spaventanto in questo modo molti dei risparmiatori che, nel dubbio, preferiscono vendere facendo ulteriormente scadere il valore dei titoli italiani. Proviamo a chiederci cosa succederebbe se i mass media presentassero la notizia in questo modo: AUMENTA IL RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO!! Il fatto sarebbe lo stesso, ma l’impatto sulla popolazione di sottoscrittori sarebbe totalmente diverso e molti invece di vendere, comprerebbero “… tanto figurati se l’Italia va fallita…”. In questo modo i buoni del tesori si livellerebbero con quelli che rendono meno riequilibrandosi in maniera del tutto naturale secondo le leggi del mercato. Purtroppo, quello che avviene nella realtà è di mettere tutto in cattiva luce e questo innesca un perverso circolo vizioso. Mi chiedo allora: sarà un a caso che giornali e tv hanno tra i loro azionisti di maggioranza banche e società finanziarie che potrebbero trarre profitto da speculazioni di un certo tipo? E se l’alta finanza padrona dei mezzi di informazione orchestrasse saltuariamente campagne per direzionare i governi dei paesi recalcitranti? Perchè non  dovrei dubitare, mentre vedo che il trattamento riservato alle banche è di tutt’altro tipo? Astraendosi momentaneamente ed osservando che la pubblicità degli istituti di credito è in gran parte basata sul migliore rendimento rispetto quello offerto da conti correnti presso altri istituti. Perchè non rendere noto lo SPREAD dei conti correnti? Perchè se una banca concede un interesse maggiore sui suoi […]

Libertà = Non essere avido
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Non essere avido è la più grande forma di libertà perchè mi permette di dire ciò che voglio e non dover sottostare a nessuno. Ma anche l’anonimato o il nome fasullo è una gran bella tutela per poter dire quello che si vuole. Quando la libertà di parola e di espressione diventa libera di offendere, la società è molto più che matura per la democrazia: è marcia. Molti paesi (ai quali vogliamo imporre la democrazia) NON sono maturi per la democrazia. Così come non lo eravamo noi a suo tempo. Poi siamo maturati, siamo passato dall’essere verde scuro al verde chiaro, al giallo ed al rosso. Ormai stiamo incominciando a diventare marroni….  

Prima gli italiani profughi

Secondo una linea che individua nei profughi una risorsa in grado di permettere di continuare a rincorrere una crescita che prima o poi si dovrà fermare, diventa contraddittorio e incongruente quello che accade in Venezuela. Ci dicono che i profughi sono una risorsa, che pagheranno le nostre pensioni perche non facciamo figli e la popolazione diminuisce. (In realtà gli stranieri che arrivano hanno diritto al ricongiungimento familiare con i genitori anziani e bisognosi di cure che fornirà la nostra sanità) Se anche fosse vero, perché NON FAR VENIRE IN ITALIA QUEGLI ITALIANI CHE VORREBBERO VENIRE MA LO STATO GLI IMPEDISCE DI FARLO? Proprio cosi, le TV ci nascondono che in Venezuela, in argentina, in Brasile….. ci sono figli e nipoti di emigrati italiani che vorrebbero tornare a vivere in Italia ma le ambasciate non hanno personale e risorse a sufficienza per rilasciare passaporti e cittadinanze. TV e giornali ci parlano del Venezuela solo per dirci quanto è cattivo maduro, ma ci nascondono che oltre 1.000.000 di cittadini italiani, molti dei quali benestanti, vorrebbero fuggire dalla crisi di quel paese e tornare nella terra dei genitori e magari rivitalizzare qualche paesello ormai disabitato. Purtroppo l’ambasciata di Caracas e il consolato di Maracaibo danno appuntamenti DOPO UN ANNO per i passaporti e DOPO DUE ANNI per avere la cittadinanza che, per chi non lo sapesse, È UN DIRITTO. A Maracaibo lavorano 5 persone che rilasciano 45.000 passaporti l’anno che ovviamente non possono essere rilasciati senza minuziosi e lunghi controlli. Negli altri paesi […]

Prevaricazioni femminili
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Dal presidente Americano ai premi nobel. Dalla religione al cinema, polici, medici, religiosi…. ed anche le porno star accusano di essere state molestate durante le riprese(???) Il manto delle molestie sembra stia avvolgendo tutto e tutti in una modalità che ha molto in comune con la propaganda delle ideologie favorevoli agli omosessuali e che mirano a ricevere privilegi grazie alla presunta prevaricazione che alcuni di essi avrebbero subito. Un metodo di propaganda utilizzato anche da chi con la scusa dell’antisemitismo sottomette altri popoli e nazioni…… Un po come la storia delle rivoluzioni colorate che ogni tanto scoppiano nei paesi i cui governi non sono sottomessi allo sceriffo del mondo…… che pensare? dove andremo a finire? Si finirà che prima di prendere l’ascensore si dovra verificare che all’interno non vi siano donne (tanto il video non conterebbe come a pamplona) gli autobus saranno separati per uomini e donne (come in giappone) in ufficio si dovrà lavorare a gruppi dello stesso sesso, le calciatrici dovranno essere pagate come i colleghi della serie A nonostante nessuno veda le loro partite….. insomma un bel mondo quasi quanto quello musulmano!! La società occidentale vive quotidianamente un conflitto nel quale l’uomo deve continuamente resistere alle provocazioni femminili dimostrando di poter soffocare gli istinti più primordiali e profondi, legati alla riproduzione (senza valutare la frustrazione che ciò determina). Nello stesso tempo la donna deve poter essere libera di esternare tali propri istinti per attrarre potenziali fecondatori, mettendo in bella mostra genitali che vengono esaltati da interventi chirurgici, […]

Differenze tra destra e sinistra
Io voglio girare a destra

Nell’attuale quadro politico totalmente prostrato al profitto e al liberismo, nel quale risulta difficile se non impossibile stabilire chi abbia il diritto di definirsi “destra” e chi “sinistra”, un argomento riesce (sembra) a tenere abbastanza le posizioni dei due estremi abbastanza distanti da non sovrapporsi. Sembra che sia proprio la questione del cosiddetto “gender” o “transgender” a rivelare l’estensione e la profondità della complicità tra quanto si pretende di sinistra e quanto esprime strategia ed obiettivi dell’élite restauratrice mondialista. L’operazione di valorizzazione LGBT, a implicito discapito dell’eterosessualità e della famiglia come basilare unità sociale e produttrice di vita, dovrebbe essere vista accanto all’altra campagna martellante: quella dell’esaltazione delle donne, “a prescindere”

Persuasione mediatica graduale
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E’ difficile per chi ha idee proprie mantenerle a lungo se si leggono i giornali. Con il continuo martellamento di ripetitive notizie che vengono date con il solo scopo di far proselitismo, anche il piu tenace pensatore libero verrà fatto vittima delle sviluppatissime tecniche di persuasione e di convincimento messe in atto da giornali (e media in generale) che, a poco per volta, subdolamente, senza rendersene conto, iniziano ad “applicare filtri alla sorgente” e fare così in maniera che ogni nuova idea o presa di posizione, rispetto un nuovo argomento, sia veicolata dalle notizie già indotte che entrano cosi a far parte dei prori schemi di pensiero. L’eventuale contraddizione delle nuove posizioni con i vecchi ideali posseduti non è un problema che limita il processo di persuasione mediatica graduale, al massimo fa sorgere frustrazioni e per questo oggi si vedono politici ed elettori sostenere idee in forte contraddizione tra loro stesse. Pensiamo a tutti coloro contrari alla pena di morte, all’uccisione di animali ecc. che però sono favorevoli all’aborto. Diffidare dagli articoli che non giungono a conclusione ma forniscono elementi e lasciano che sia il lettore a tirare quella che – dopo essere stato adeguatameten imboccato – è l’unica conclusione logica. E la televisione non è da meno…. anzi!!! vedi anche come rendere accettabile una cosa inaccettabile Se ne saranno accorti in pochi ma da un po’ di tempo nelle nostre televisioni c’è una vera INVASIONE di canali digitali AMERICANI facenti capo ad un’unica società: Discovery media (NOVE, Real Time, […]

Diritti animali e diritti dei lavoratori
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I diritti degli animali, ormai assimilabili a quelli delle persone, sono il punto di arrivo di una mentalità che ha esasperato il concetto di uguaglianza giungendo ad una conclusione che non fa la differenza tra chi apporta un faticoso contributo allo Stato – direttamente o sotto forma di imposte – e chi gode dei benefici di questo contributo ma senza portare alcun contributo che non sia il sollazzo del suo padrone, come nel caso degli animali domestici. In una società organizzata, i diritti dovrebbero spettare in cambio di doveri nei confronti della società stessa. Garantendo agli animali gli stessi diritti delle persone si mette sullo stesso piano chi contribuisce allo stato e chi beneficia dei frutti del lavoro altrui. Non solo, la magistratura si è già pronunciata (per successioni, affidamenti….) sul considerare gli animali come membri della famiglia. Dato che non è possibile immaginare membri della famiglia che non siano soggetti alla legge, bisogna valutare se anche i cani e i gatti dovranno esserlo o se invece dovranno essere considerati come elementi incapaci di intendere e di volere, con gran risentimento di molti. In ogni caso bisogna stabilire con certezza se la minaccia di un cane che digrigna i denti è uguale alla minaccia di un uomo che dice di spaccarti la faccia e se l’abbaiare canino nei confronti di una persona sia equiparabile al reato penale di aggressione verbale, il morso deve essere considerato come lesioni volontarie o come tentato omicidio? E quando ciò accade nei confronti di un […]

La nuova borghesia
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Il reddito di cittadinanza è l’ennesimo atto dispregiativo e dequalificante nei confronti dei lavoratori. Quando i diritti dei disoccupati prevalgono sui diritti dei lavoratori, questi ultimi si ritrovano a lavorare e pagare le tasse per fornire un reddito a chi non lavora o non ha mai lavorato, che diventa così LA NUOVA BORGHESIA vale a dire quella classe sociale che non ha mai contribuito attivamente alla vita sociale dello stato. La borghesia, infatti, in virtù dei suoi possedimenti, ottiene gli stessi beni e servizi per i quali i lavoratori devono lavorare per poterne usufruire (spesso solo in parte). La nuova borghesia che si intende creare con il reddito di cittadinanza, PRETENDE che i lavoratori non solo si facciano carico del mantenimento di coloro che possiedono beni (che, se non altro vengono erosi dalle imposte e dai consumi dei proprietari stessi), ma si facciano anche carico della soddisfazione dei bisogni delle persone che non contribuiscono in alcun modo allo Stato e che spesso, fin dalla nascita  hanno già usufruito di servizi sanitari, scolastici… per i quali sarebbe giusto avvenisse un rimborso attraverso un apporto alla vita dello Stato, quello Stato la cui politica ha permesso tutto ciò.