Sembrare comunisti
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Negli anni 70 chi sapeva guardare lontano senza farsi affascinare dal piacere immediato capiva benissimo che con il tempo anche il mare si sarebbe inquinato e anche l’aria…. Anche se sembrava impossibile ….. esattamente come oggi, a chi ha la vista corta, appare impossibile che spingendo sull’acceleratore dell’omosessualità fra 40 o 50 anni gli uomini e le donne non saranno più in grado di riprodursi e la nostra società farà la fine dei dinosauri o dei Maya.

Ritorno dello stato padrone
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Partendo dalla descrizione della situazione attuale gli autori risalgono alle radici della crisi finanziaria in atto e concentrano la loro attenzione sui Fondi sovrani di ricchezza, fornendo un censimento, completo e unico nel suo genere, delle loro origini nazionali, delle risorse attuali e potenziali di cui dispongono e delle preoccupazioni che sollevano presso i principali Governi dei paesi industrializzati. Dopo avere esaminato le strategie di mercato perseguite dai Fondi sovrani e i possibili sbocchi geopolitici che ne potrebbero derivare, il lavoro fornisce un quadro dettagliato delle proposte di loro regolamentazione avanzate in ambito del Fondo Monetario Internazionale e dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Di particolare importanza e novità è l’attenzione dedicata a quelle istituzioni che operano nel quadro della finanza Shari’ah-compliant, ossia in linea con il dettato del Corano come interpretato dalle autorità religiose, che è dotata di risorse significative provenienti sopratutto dalle vendite di petrolio. L’idea degli autori è che siamo agli albori di un nuovo ordine politico ed economico internazionale, non solo dovuto alla crisi in atto, ma anche all’ingente massa di riserve ufficiali in dollari e in euro in mano ai paesi emergenti. La conclusione è che le acque del fiume hanno preso a scorrere virulente, che le fonti hanno aumentato l’intensità del gettito e che se non si adeguano gli sbocchi le crisi tracimeranno in più punti. Pania rei, nulla sarà come prima.

Antistatale

L’ideale antistatale è inculcato strategicamente nelle masse per favorire l’ingresso straniero. Non si spiega altrimenti il concertato e tambureggiante negativismo verso la politica iniettatoci da TG e giornali che in realtà dovrebbero essere manovrabili da politica e stato…… #antistatale  

il cavallo di Troia
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CANTAMI O DIVA DEL PELIDE ACHILLE…. Gli autoproclamati acculturati, dimenticano gli insegnamenti di Omero e relegano l’Eneide nell’angolo delle poesie di battaglie. In realtà uno dei messaggi di Omero – nemmeno troppo ermetico – era quello di come la religione si presti ad essere utilizzata da chi ha tentato vanamente di conquistare e rompere l’assedio della città nemica. E’ difficile non fare un parallelo con chi oggi, dopo oltre duemila anni, intende far entrare dentro le proprie mura “canotti o imbarcazioni di troia” cariche di sconosciuti provenienti da paesi ai quali abbiamo fatto la guerra per millenni e che crediamo che oggi non ce l’abbiano più con noi e siano tutti buoni e pronti a venire a lavorare per pagarci le pensioni. Dietro questo cavallo di troia ci sono sempre le religioni. Quelle religioni che fecero credere che il cavallo fosse un dono di dio ricevuto per la loro bontà e che oggi predicano bontà e umanità per far entrare lo stesso cavallo/barcone dentro le mura. Cosa ci impedisce di pensare che – come a Troia – una volta entrati in Italia, non chiameranno parenti e amici che a loro volta chiameranno parenti e amici. Cosa ci impedisce di pensare che loro applicheranno la legge del più forte come hanno da sempre visto fare nei loro paesi e nella natura circostante? In Kosovo è iniziato in questo modo il processo che nel corso di qualche decennio ha portato alla guerra civile e quindi alla scomparsa della Jugoslavia. La jugoslavia è […]

Il circo degli acculturati

GLI STUPIDI NON SI RIESCONO AD AMMAESTRARE ed infatti nessuno ha mai visto un gallo o una gallina lavorare al circo. Nel circo invece lavorano GLI INTELLIGENTI che grazie alla loro intelligenza vengono ammaestrati e direzionati a fare quello che vuole il padrone che poi si compiacerà con loro. E se nelle persone fosse la stessa cosa? Forse si, e basta guardare come la gran parte di coloro che ritengono di amare gli animali e vorrebbero chiudere i circhi sono spesso accaniti sostenitori degli acquari e del loro ricreare l’ambiente naturale dove vengono rinchiusi pesci che non vedranno più il mare. D’altra parte se chiediamo ai pesci: “com’è’ l’acqua? loro risponderanno: “quale acqua?”

le facce oscure del consumismo

La malattia di cui oggi soffre gran parte dell’umanità è inafferrabile, non definibile. Tutti si sentono più o meno tristi, sfruttati, depressi, ma non hanno un obiettivo contro cui riversare la propria rabbia o a cui rivolgere la propria speranza. Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli. Ma oggi? Dov’è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granché. (Tiziano Terzani)     #anticonsumismo

Femminizzazione della societa’
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Un ulteriore esempio della femminizzazione della società italiana ….. http://www.romatoday.it/cronaca/rissa-foot-locker-yeezy-boost-kenye-west.html Guardando indietro al passato dell’umanità possiamo trovare ragazzi che litigavano per calcio, politica e futilità varie ma non per le scarpe che nella classifica degli interessi maschili sono sempre stati in zona retrocessione, contrariamente a quanto capita alle donne nella cui classifica primeggiano. E’ emblematico come per i giovani sia oggi incomprensibile non depilarsi totalmente, come e’ emblematica l’esplosione di programmi di cucina, e dei TG adattati all’attività’ delle comari di un paesino di De André…. e gli esempi potrebbero continuare ma la femminizzazione è arrivata a surclassare anche principi ben piu profondi, basta guardare alle pedagogie alla giustizia all’accoglienza ecc …..ovunque viene applicato il concetto dominante del “POVERINO DI MAMMA”. Ovunque vie e’ comprensione materna e immedesimazione tranne quando si parla delle donne, ed in quel caso il principio ben radicato de LA LEGGE E UGUALE PER TUTTI viene fortemente messo in dubbio e si cerca di trasformare il classico approccio giuridico e mettere in secondo piano il reo mentre acquista importanza “a che genere appartiene la vittima” stravolgendo la pena a seconda che uno stessol reato sia commesso nei confronti di un uomo o di una donna. Quando anche questo sara fatto digerire ai mammoni italiani avremo una giustizia basata NON sul reato commesso ma basata verso chi ha subito il reato: come avviene in India dove le caste superiori possono commettere omicidi verso caste inferiori ed essere meno puniti di chi commette omicidi verso le caste superiori. […]

Vivere nell’ottusità
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Si vive in un’epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso. Il problema del vivere da svegli in un mondo di addormentati è che poi bisogna sopportare questo scempio pur praticando l’autarchia nel proprio piccolo, e continuare ad assistere a teatrini squallidi e senza senso.

La guerra per il posto di lavoro
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Le lenzuola calate dai balconi. Gli antagonisti e i centri sociali in piazza a prendersela con le forze dell’ordine. I progressisti nei talk show a lanciare l’allarme fascismo. Le élite europeiste a fare appelli per fermare l’avanzata populista. E i vescovi dai pulpiti a tuonare contro chi affida la propria campagna elettorale al sacro rosario. Poi buonisti, i fan dell’accoglienza e i professionisti dell’immigrazione. Tutti a bocca asciutta. C’è da chiedersi cosa sarebbe stato senza la forte offensiva contraria che ha accerchiato da tutte le direzioni, e cosa sarebbe stato se ile votazioni avessero riguardato l’Italia invece di riguardare il parlamento europeo (cui i leghisti non ripongono alcuna fiducia e possono aver disertato). Un’Europa che in pochi ormai considerano come continente plurimillenario fatto di storia e cultura, e forgiato dalle imprese di Leonida, di Giulio Cesare, di Giovanna D’Arco, Federico II di Svevia, Napoleone e dal sangue sulla Somme o sul Piave, attaccato quotidianamente da notizie terrificanti: uteri surrogati, suicidi assistiti, legalizzazione della polizia della Sharia e fine di ogni sentimento nazionale e identitario. Tutti figli non di un ventre materno, ma del perbenismo e del mondialismo, accuditi non da una levatrice, ma da una sinistra mondialista e globalista che ha ammainato ogni sua bandiera culturale. La sinistra nata nel solco del marxismo ottocentesco, fondata su basi anti utilitariste e comunitarie e incentrata sulla fabbrica, sulla Nazione, ma anche sulla società patriarcale, che come centro nevralgico aveva la famiglia operaia, oramai non esiste più, come non esistono più i celebri […]

FAKE DEMOCRAZIA
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Se in europa i votanti alle prossime elezioni europee saranno meno del 50% il parlamento europeo DOVREBBE ESSERE ABOLITO nel rispetto dei principi della democrazia e della rappresentatività: significa che la maggioranza non lo vuole altrimenti andrebbe a votare. E SE QUESTE FOSSERO LE ULTIME ELEZIONI EUROPEE? Non volevo andare a votare, pero sto pensando di andarci per poter dire *…. Io c’ero… ” A questo punto dovrei votare per chi in Europa porti avanti gli interessi dell’Italia ed incredibilmente mi accorgo che non ci sono partiti di sinistra che in europa vogliono fare gli interessi dei lavoratori italiani (figuriamoci … portare gli interessi del proletariato a Strasburgo). Mi accorgo cosi che l’idea di Europa è totalmente sterilizzata dal concetto socialista-comunista-proletario. L’idea diffusa di UE è quella di un carrozzone che cura i grandi interessi commerciali e finanziari ma nessuno crede che possa fare gli interessi dei lavoratori. L’UE serve a modellare le economie locali organizzandole a livello continentale e di conseguenza i lavoratori devono spostarsi nei paesi scelti dall’unione. Basta guardare la Romania. L’ideale proletario che metteva il lavoro al centro della vita, nella sinistra attuale è stato sostituito dalla crescita e dal l’europeismo, grazie alla propaganda che negli anni ha gradualmente annacquato il concetto stesso di stato con tambureggianti campagne mediatiche su quanto sia inefficiente e corrotto lo stato italiano (accade anche negli altri stati). La propaganda ha gradualmente sostituito l’ideale della sinistra senza che i sinistroidi (coloro che si credono di sinistra) se ne rendessero conto ed […]

Lenin ed il buon samaritano
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COME TRASFORMARE LENIN NEL BUON SAMARITANO. Ritenere che il pensiero comunista possa coincidere con quello del vaticano, delle nazioni unite e della nato dovrebbe far sorgere qualche dubbio di manipolazione messa in atto da parte di chi ancora oggi considera reato penale essere comunisti, come avviene in USA. Se poi il pensiero considerato comunista si discosta totalmente da quello russo, cubano, venezuelano ecc….. Forse bisogna rendersi conto di ragionare come preti spretati….Il lavoro e l’elemosina sono due cose diverse es il lavoro non deve essere concesso come elemosina. Dell’Elemosina e dei poveri si occupa la chiesa. Il comunismo deve occuparsi dei lavoratori. Chi porge l’altra guancia ed assolve dai peccati È IL PAPA. Il comunista riconosce il bene e condanna il male. Non trasformiamo Lenin in un samaritano

Vinceranno i media o i social
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Quello che bisogna chiedersi è: Se Berlusconi arrivò al potere grazie alla sua potenza mediatica, com’è possibile che i due attuali partiti di governo (ed i loro leader)  NON sono proprietari alcun giornale o televisione? e come mai nessuno lo ha evidenziato? Dopo il fallimento de l’unità durante il governo PD (a dimostrazione dell’incapacità gestionale) il pensiero e gli ideali dei due partiti (che non usano il termine “partito”) vengono diffusi al popolo attraverso facebook o la piu limitata Rousseau. In altre parole si può affermare senza timore di smentita che ADESSO SIAMO DIRETTAMENTE e pubblicamente controllati dagli USA che decideranno se e quanto limitare la diffusione di un post oppure di sbandierarlo e proporlo (non richiesto, come sarà capitato a tutti) a tutti gli utenti per settimane, magari a pagamento. E’ facilissimo per Facebook limitare la diffusione di un post evitando o di ritardare la sua pubblicazione, ed altrettanto facile è diffondere in maniera massiva e tambureggiante come accade per i post a pagamento. Si perche, per chi non lo sapesse ancora, facebook fa pagare il numero di visualizzazioni di post o pagine, ed infatti risultano quasi isolate quelle pagine che non pagano le inserzioni mentre vengo amplificate in maniera proporzionale a quanto pagano (loro direbbero :investono in pubblicità) le pagine dei clienti facebook più fedeli. È davanti agli occhi di tutti ma la gente sembra non rendersene conto….. Questi sono i nuovi direzionatori di masse ed il loro ruolo sarà tutt’altro che da sottovalutare nelle prossime elezioni che […]

La potenza sociale del consumo
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La “potenza sociale del consumo” . Il consumo sempre fine a se stesso e conseguente ad un desiderio indotto e drammaticamente distruttivo, dentro a cui esplode il conflitto che ridefinisce la libertà dell’individuo. In questa maniera vengono esauriti non soltanto gli oggetti, le cose, ma anche le affettività, i valori, gli eventi, gli interessi generali, le forme di rappresentanza, le istituzioni….. IL CONSUMISMO E’ ORMAI RADICATO A FONDO Viviamo costantemente immersi in una società consumistica che ci vuole perennemente consumatori, acquirenti, di un numero sempre più crescente di beni, prodotti e servizi.

La Sinistra o sarà anticonsumista o non sarà affatto
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Che senso ha parlare di sostenibilità se non si ha il coraggio di dire che consumiamo troppo? Non si può coniugare nella stessa casa la morale del servo e quella del signore, il rapporto che lega l’una all’altra è un rapporto dialettico, conflittuale, in costante riequilibrio e in constante opposizione. Spetta anche alla sinistra, scegliere una delle due parti e immaginare il mondo in conseguenza di quella scelta. Che senso ha l’espressione eco-socialismo? la sinistra deve fornire proposte alternative che siano concrete nel mondo reale, e che siano fuori dal circuito del mercato. Negli ultimi decenni la strategia adottata per far confluire nel capitalismo esasperato anche i proletari più convinti, è stata quella di introdurre gradualmente il concetto che “la tutela del proletariato significa tutela dei lavoratori” per poi passare a  “la tutela dei lavoratori significa il benessere dei lavoratori” e quindi identificare “il benessere significa consumo”. Grazie a questi passaggi, si è giunti – in maniera inconsapevole ed indolore – alla conclusione che il consumismo sia la versione moderna del del comunismo ed a sostegno di ciò viene quasi sempre sbandierato che se DIMINUISCONO I CONSUMI AUMENTANO I LICENZIAMENTI con questo vengono zittiti tutti coloro che non identificano il consumismo come la religione di base della vita evoluta e tecnologica. A questa versione hanno aderito tutti i sinistroidi (coloro che si ritengono di sinistra ma in realtà fanno gli interessi degli USA) senza rendersi conto che erano stati trasformati in schiavi le cui catene erano costituite dalle rate dei […]

etnocentrismo dei diritti umani
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Non vi è nulla di più etnocentrico delle rivendicazioni universalistiche. I media non pronunciano più la parola IMPERIALISMO ma il piano va avanti da decenni ed ormai ha quasi conquistato tutti i paesi che forniscono energia (guarda caso). La presunzione di superiorità che l’Occidente (leggi USA), almeno nella sua categorizzazione concettuale, riversa nei confronti di altri popoli, dei loro sistemi di vita e dei loro modelli tradizionali di riferimento. Un discorso che ci rimanda a tutto quell’insieme di luoghi comuni, stereotipi e nel migliore dei casi assiomi validi per il modello occidentale, ma non per il resto del mondo, e che va sotto il nome di “diritti civili e umani”. In nome dei “diritti umani”, e di logiche simili, si è proceduto a guerre di invasione, saccheggio e sterminio a danno di numerosi Stati, definiti dispregiativamente “canaglia” e guidati da cosiddetti “dittatori” e “tiranni”. Dalle guerre del Golfo alla Jugoslavia, dall’Afghanistan alle primavere arabe (Libia e Siria su tutti), dall’Ucraina al Baltico e comprendendo le innumerevoli frizioni nei confronti di Russia, Cina, Corea del Nord, Iran, Venezuela e sud America in generale, tutti questi scenari sono stati investiti da questo ragionamento.  

Vuoi diminuire il numero dei parlamentari? RINUNCIA A VOTARE

Sarebbe molto più democratico se, chi vuole diminuire i parlamentari rinunciasse ad essere rappresentato. Chi vuole meno rappresentatività dovrebbe essere il primo a rinunciarvi. Diminuire il numero di membri del Parlamento significa allontanare ulteriormente i cittadini dal potere e dalla politica. Personalmente adeguerei il numero dei parlamentari eletti in proporzione al numero dei partecipanti al voto, in maniera tale da rappresentare con maggior precisione anche l’astensione. Anzi, forse, la miglior rappresentazione sarebbe quella di lasciare un numero di seggi parlamentari vuoto proporzionalmente agli astenuti in maniera che se l’affluenza alle urne non raggiunga il 50% questo sia immediatamente percepibile anche visivamente.Se poi aggiungessimo un regolamento Una partecipazione al voto inferiore al 50% può dichiararsi rappresentativa? Dubito… Sarebbe molto più democratico se, chi vuole diminuire i parlamentari rinunciasse ad essere rappresentato e, adottando una legge elettorale che tenga conto delle astensioni, potrebbe farlo NON andano a votare e togliendo così posti in parlamento e comportandosi con coerenza ed essendo il primo a rinunciare ad essere rappresentato. MATEMATICAMENTE PARLANDO, Il Governo attuale, M5S e PD, in continuità con quello precedente, M5S e Lega, vuole modificare la Costituzione per “tagliare” 365 parlamentari, passando cioè da 630 a 400 alla Camera, da 320 a 200 al Senato. Il rapporto tra elettori ed eletti, in questo momento, è di 96.006 elettori per ogni deputato; con la riforma il rapporto – e, con esso, la distanza tra elettori ed eletti – aumenterebbe a 151.210 elettori per ciascun deputato, mentre per i senatori si passerebbe da 188.424 […]

La notte della Sinistra
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Ci fu un tempo in cui sinistra e popolo erano quasi la stessa cosa. Adesso in tutto il mondo le classi lavoratrici, i mestieri operai vecchi e nuovi, cercano disperatamente protezione votando a destra. Perché per troppi anni le sinistre hanno abbracciato la causa dei top manager, dell’Uomo di Davos; hanno cantato le lodi del globalismo che impoveriva tanti in Occidente. E la sinistra italiana da quando è all’opposizione non ha corretto gli errori, anzi. È diventata il partito dello spread. Il partito che tifa per l’Europa «a prescindere», anche quando è governata dai campioni della pirateria fiscale. È una sinistra che abbraccia la religione dei parametri e delle tecnocrazie. Venera i miliardari radical chic della Silicon Valley, nuovi padroni delle nostre coscienze e manipolatori dell’informazione. Tra i guru «progressisti» vengono cooptate le star di Hollywood e gli influencer sui social media, purché pronuncino le filastrocche giuste sul cambiamento climatico o sugli immigrati. Non importa che abbiano conti in banca milionari, i media di sinistra venerano queste celebrity. Mentre trattano con disgusto quei bifolchi delle periferie che osano dubitare dei benefici promessi dal globalismo.   L’intervista all’autore che rende difficile credere lavori per Repubblica

Pedolatria + ambiente = Greta
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Manifestare per il clima e l’ecologia ARMATI DI TELEFONINO? Quella che passa per una storia nata spontaneamente è in realtà una studiata operazione di marketing, cosa che tra l’altro non ci voleva molto a capire. Chi ha un minimo di attenzione alle dinamiche dei media e della manipolazione dell’opinione pubblica ha riconosciuto in una frazione di secondo il tipo di operazione che viene condotta, gia utilizzata a partire dal voto sulla Brexit si accusarono i “vecchi” di egoismo puntando a porre le generazioni le une contro le altre, si è puntato a dipingere gli adulti con più esperienza come egoisti mossi a privare i giovani del loro futuro per biechi interessi immediati, in pratica si è puntato alla frattura generazionale per rendere ancora una volta di più tutti soli ed isolati in una società liquida. Ma in più sono tutte bambine quelle che rimproverano gli adulti, nella frattura generazionale si inserisce quella tra maschi e femmine che già a livello di adulti ha introdotto la diffidenza come base del rapporto. Dunque non solo marketing per i provvedimenti sulle emissioni di CO2 ma più propriamente manipolazione sociale operata sfruttando dei minori che dovrebbero invece essere tutelati anziché venire sovraesposti mediaticamente. Una grande operazione di spin che distoglie l’attenzione dal vero futuro negato ai giovani, quelli che non troveranno un lavoro, che nella migliore delle ipotesi saranno precari a vita e sottopagati, che saranno privati della possibilità di farsi una famiglia, che non avranno una sanità pubblica, che avranno una cultura di […]

RELAZIONE SULLA POLITICA DELL’INFORMAZIONEPER LA SICUREZZA 2018
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La relazione presentata in parlamento da parte di quelli che una volta erano i servizi segreti. Il testo integrale è disponibile qui https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2019/02/Relazione-2018.pdf alcuni stralci: Quello economico-finanziario è del resto uno dei “fianchi” fisiologicamente esposti ad eventuali azioni volte a intaccare il peso stra-tegico del nostro Paese, in un contesto dove sono nettamente cresciute le preoccupazioni “l’anarco-insurrezionalismo, l’antagonismo e la destra radicale paiono accomunati dall’intento di strumentalizzare temi fortemente divisivi per la minaccia ibrida, vale a dire l’uso, siner-gico e combinato, di strumenti convenzionali e non – comprese le manovre di ingerenza ed influenza – volto a condizionare processi de-cisionali, corretta informazione e formazione delle pubbliche opinioni dei Paesi target e, in ultima istanza, a comprimere la sovranità dell’avversario. Lo sforzo più significativo posto in essere dal Comparto ha riguardato il contrasto di campagne di spionaggio digitale, gran parte delle quali verosimilmente riconducibili a gruppi ostili strutturati, contigui ad apparati governativi o che da questi ultimi hanno ri-cevuto linee di indirizzo strategico e suppor-to finanziario.

Il nuovo OSCURANTISMO
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La cancellazione delle religioni e la loro sostituzione con il consumismo, prevede anche di instaurare un nuovo OSCURANTISMO analogo a quello che vide morire arso vivo chi contraddiceva la “scienza” fornita dallo Stato della Chiesa. Al giorno d’oggi passano quasi in sordina – ad esempio – gli attacchi a scienziati, rei di aver concluso, sulla base delle loro ricerche, che razza, genere e intelligenza hanno una base genetica: La soppressione delle scoperte scientifiche da parte dell’ideologia. Stiamo rivivendo l’occultamento delle prove da parte della Chiesa Cattolica e la punizione di quelli che le avevano presentate (p.e. che la Terra ruota intorno al sole e non viceversa). E gli scienziati e gli studiosi sono troppo intimiditi per parlare. Emblematico il caso di James D. Watson, a cui era stato giustamente conferito il premio Nobel per la sua scoperta, insieme a Francis Crick, della struttura a doppia elica del DNA, la molecola che contiene i geni umani. Si dovrebbe pensare che un scienziato del genere avrebbe il diritto alla propria opinione, che cioè esiste una base genetica per l’intelligenza. Per questa sua opinione Watson è stato privato dei suoi titoli di Cancelliere Emerito, Oliver R Grace, Professore Emerito, e Amministratore Onorario del Cold Spring Harbor Laboratory, che aveva diretto a lungo e portato alla notorietà, per il semplice fatto di aver espresso le proprie conclusioni, e cioè che è l’eredità genetica la causa delle differenze nei punteggi medi dei QI fra le varie razze. La spiegazione delle differenze QI dovute all’ambiente è […]

La cannabis come la caffeina
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Grazie a soros e alla Monsanto tra qualche anno potremo assistere alla sostituzione della più grande droga di massa. Assistiamo da alcuni anni ad un diverso atteggiamento tenuto da giornali, televisioni, film e tutti i media in generale, nei confronti della marijuana. Un atteggiamento NON tanto generalizzato verso tutte le droghe leggere quanto esclusivo per la marijuana (o meglio “cannabis” il termine utilizzato in sostituzione). Un’accelerazione particolare in questa direzione c’è stata circa un anno/un anno e mezzo fa quando è giunto a termine il processo di registrazione del brevetto presentato nel 2014 da una societa nella quale compaiono Monsanto e soros (azionista di Monsanto): il brevetto di un seme di una particolare specie di marijuana. Nel 2014, quando venne presentata la domanda di registrazione di brevetto, Soros e la Monsanto decidono di avviare questa azione del tutto rivoluzionaria in un mondo dove le nazioni unite hanno al loro interno organizzazioni di livello altissimo dedite alla lotta contro gli stupefacenti. In quel tempo erano in pochi a credere quello che oggi diventa sempre piu’ evidente. Il piano era ed e’ molto semplice: gestire gradualmente l’opinione pubblica mondiale, portandola ad un diverso approccio nei confronti della marijuana ed arrivare a liberalizzarla in tutto il mondo. Ma in questo non ci sarebbe niente di commerciale e quinhdi di redditizio. Infatti lo scopo finale non è che ognuno potra fare quello che vuole, la marijuana sarà certamente libera ma – con la scusa della tutela della salute dei consumatori e della lotta alla […]

State of Power
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Il controllo dell’informazione appartiene quasi totalmente ai grandi monopoli digitali che costruiscono un’immagine del mondo specchio dei loro interessi. Solo 6 compagnie possiedono il 90% dei media statunitensi, e solo Google e Facebook controllano il 70% dei siti di informazione.   State of Power è il rapporto annuale presentato dal Transnational Institute (TNI) che indaga il processo culturale tramite cui le grandi imprese e le élite militari rendono il loro potere apparentemente naturale e irreversibile. L’infografica Manufactured Consent mostra numeri su cui riflettere. Secondo una stima del 2012,solo 6 compagnie possiedono il 90% dei media statunitensi e solo Google e Facebook controllano il 70% dei siti di informazione. Il fenomeno è in crescita: nel 1983 erano 50 imprese a detenere il 90% dei media. L’origine dell’accentramento del potere mediatico risiede nella concentrazione del controllo economico, che passa per il meccanismo delle porte girevoli, per il finanziamento delle campagne elettorali e per i grandi think tank. Lo studio The network of global corporate control – condotto da Stefania Vitali, Stefano Battiston e James Glattfelder del Politecnico federale di Zurigo – riporta che l’1% dei gruppi economici controlla il 40% delle imprese mondiali. Questo avviene anche grazie al fenomeno dell’interlocking directorate, il legame tra diverse amministrazioni societarie. Secondo il TNI, ad esempio, l’azienda satunitense Alphabet possiede Google, Android, Youtube e Waze e, mediante l’interlocking, è connesso anche con Netflix, la Ford Motor Company, la NASA e la Stanford University. Mentre la Walt Disney è legata, tra gli altri, a Facebook, Apple, Mc Donald’s, Blackberry, Nike e a diverse università. Altri giganti mediatici sono Comcast, legato alla Federal […]

Diminuire la pubblicità
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Nonostante la concorrenza tra le varie marche, la pubblicità si propone uno scopo generale, ed è quello di stimolare il desiderio di consumi; tutte le aziende si aiutano a vicenda nell’esercitare quest’influenza fondamentale tramite la rispettiva pubblicità, mentre il compratore esercita solo in via secondaria il dubbio privilegio di scegliere tra varie marche concorrenti. Una vocina, tanto sottile quanto irresistibile e imperiosa, si annida e riecheggia tra le pieghe dell’inconscio insoddisfatto del consumatore, attraendolo seduttivamente all’ultima offerta imperdibile. “Must have!” è l’imperativo che risuona tonante fra le scritte dei negozi per insidiarsi nell’animo disarmato di chi si aggira curiosamente fra gli scaffali. Un imperativo che sembra non lasciare altra via di fuga se non cedere al desiderio del prossimo acquisto, quello assolutamente irrinunciabile, quello a cui affidiamo il compito di soddisfarci, almeno per un po’. Erich Fromm, Avere o essere?, 1976 L’imbarazzante domanda, perché gli esseri umani contemporanei amino acquistare e consumare pur mostrando così scarso attaccamento a ciò che comprano, trova la risposta più significativa nel fenomeno del carattere mercantile. La mancanza di attaccamento che gli è propria, lo rende anche indifferente alle cose; ciò che conta è forse il prestigio o il comfort che le cose conferiscono, ma le cose di per sé sono prive di sostanza: sono in tutto e per tutto consumabili, in una con amici o amanti, del pari consumabili dal momento che non esiste alcun legame davvero profondo con nessuno di essi. Erich Fromm, Avere o essere?, 1976 [2] Il consumo ha caratteristiche ambivalenti: […]

A 100 anni dal FASCISMO e’ arrivato lo SFASCISMO.
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A 100 anni dal FASCISMO e’ arrivato lo SFASCISMO vale a dire che l’estensione dei principi consumistici ormai profondamente radicati, si espande a qualsiasi altro settore e quindi i principi consumistici arrivano ad influenzare i sentimenti ma anche la politica. La continua voglia di “rottamare”, ben cavalcata dai governanti, è il riflesso della voglia di buttare via che ci ispira la maggior parte degli oggertti E viene usata per ogni cosa, per la campagna elettorale come per squalificare gli avversari, per minacciare chi la pensa diversamente e per impedire paragoni storici e opinioni difformi. Nel secolo del consumismo, i desideri di oggi riempiranno le discariche domani. Oggi, l’accento cade sul consumo non sulla conservazione, e l’acquisto viene fatto non per conservare ma per gettare. L’oggetto che si compra può essere un’automobile, un abito, un gadget; in ogni caso, dopo averlo usato per un po’ ci si stanca di esso e non si vede l’ora di buttare via il «vecchio» per acquistare il modello più recente. Acquisizione − possesso e uso transitori − eliminazione (o, se possibile, scambio vantaggioso del proprio con un modello migliore) − nuova acquisizione, tale è il circolo vizioso dell’acquisto consumistico, e lo slogan dei giorno d’oggi potrebbe suonare: «Il nuovo è bello!». L’unico vero pericolo oggi e’ rappresentato dalla vittoria dello sfascismo che potra’ riaprire ai mercati finanziari una terribile stagione di ignobili speculazioni e al paese un altro passo verso l’abisso e lo spaesamento. Oggi si vuol colpire con l’accusa di fascismo chi lotta per la sovranità politica, […]

La Costituzione consumista degli stati uniti
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Gli Stati Uniti, nella loro dichiarazione di indipendenza del 1776 sanciscono “il diritto alla ricerca della Felicità”, ma questo non solo è un diritto impossibile ma si rovescia nel suo opposto: Pensare che l’uomo abbia un diritto alla felicità senza definirne precisamente il significato, significa rendere l’individuo infelice, ancor più se alla ricerca della felicità si associano pedagogie che istigano alle competizioni e alla differenziazione individuale direzionata verso la competizione e quindi nell’infelicità di tutti i non vincitori. La sapienza antica era invece consapevole che la vita è un inspiegabile dono che deve essere conservato attraverso fatica e dolore, per cui tutto ciò che viene in più è un frutto insperato. L’uomo occidentale, che ha creato un modello di sviluppo imperniato sull’inseguimento spasmodico del bene, anzi del meglio, invece che sulla ricerca dell’armonia in ciò che già c’è. Si è costruito, con le sue stesse mani, il meccanismo perfetto e infallibile dell’infelicità. Perché ciò che si ha è un bene circoscritto, invece ciò che non si ha e si desidera non ha limiti. Ma è proprio su questo meccanismo psicologico che si sostiene tutta l’economia dell’Occidente – e ormai anche di buona parte dell’Oriente – il vagabondo invidia l’operaio, l’operaio invidia il capo officina, il capo officina invidia il dirigente, il dirigente invidia il padrone che guadagna un milione di dollari, costui quello che ne guadagna tre. E così via. L’intero meccanismo economico e sociale è basato sull’invidia che non è certamente un sentimento che fa star bene. Il fenomeno […]

E’ democratico votare due volte?
Doppia+cittadinanza

Da un po’ di tempo si parla spesso della cittadinanza e quasi sempre questa viene definita come se fosse una specie di tessera di un club e molti la vorrebbero rilasciata per il semplice fatto di pagare le tasse in Italia o per essere capaci di parlare l’italiano. In realtà la cittadinanza è una cosa ben più profonda e che fornisce – ad esempio – la possibilità di diventare giudice o poliziotto o addirittura Presidente della Repubblica. Quante donne sarebbero felici di veder processare da giudici musulmani i loro molestatori? Quanti sarebbero contenti di rilevare una rigidità esasperata nei controlli alcoolemici se questa venisse applicata da poliziotti dai lineamenti pakistani? Ma c’è un’altra cosa che ha un’importanza estrema e meriterebbe forse di essere recepita nella vita sociale: In Italia e in altri paesi uno dei maggiori diritti legati alla cittadinanza è il diritto di voto. Attualmente chi ha doppia cittadinanza ha diritto di votare nei due paesi dei quali è cittadino e, nel caso siano entrambi europei, può addirittura esprimere due voti per la composizione del parlamento europeo. Dovremmo forse iniziare a chiederci quanto sia corretto votare per più parlamenti o per più presidenti di uno Stato! Quali conseguenze potrebbero scaturire a breve o lungo termine? Una conseguenza dell’aumentare smisurato delle persone che avranno doppia cittadinanza, è quella di aspettarsi che coloro che in un paese votano per un partito, voteranno nell’altro paese per il partito ad esso collegato. Questo con il tempo porterà alla creazione di schieramenti sovranazionali e […]

ultra-romanticismo

Un fenomeno epocale che potrebbe contraddistinguere ilo nostro periodo è anche quello che potremmo definire dell’ULTRA-ROMANTICISMO. Guardandosi intorno si vedono in molti utilizzare a sproposito la prola amore e sembra che questa sia all a base di ogni giudizio e comportamento apprezzabile. Troviamo cosi l’amore per il lavoro, per i cani ….. il tutto di derivazione femminoide cioè che affonda le radici nel buonismo delle mamme italiane che vengono prese come riferimento e gli italiani senza piu santi ne eroi pensano di far bene emolando il loro fare ultra romanticismo serve per attirarti nella trappola di amare le cose smisuratamente ed essere pronto a tutto  

Concorrenza
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Il concetto che la concorrenza fa abbassare i prezzi, ripetuto continuamente fin dalle scuole dell’obbligo, implicitamente include il concetto che gli imprenditori siano stupidi e si facciano la guerra tra loro mentre i consumatori sono intelligenti e sanno scegliere: questo è populismo puro!!! In realtà gli imprenditori sanno associarsi e andare d’accordo molto più dei consumatori tra i quali la competizione è molto superiore di quella che vi è tra gli imprenditori, come dimostrano le file ai saldi o ai nuovi prodotti…. Pensare che il prezzo lo decide il consumatore significa attribuirgli una capacita che non possiede e fornire al venditore una giustificazione al ricaricarico eccessivo. Una volta acquistata l’auto si diventa schiavi del prezzo della benzina ed anche usandola meno le compagnie petrolifere guadagneranno di più per ogni litro venduto grazie all’abbattimento dei costi unitari. Si diventa schiavi dei pezzi di ricambio, delle officine autorizzate, delle assicurazioni….. Consumismo è schiavitù!  

Murales
consumismo

Vi sono molti casi di scuole che prendono l’iniziativa di portare i piccoli a disegnare sui muri della città pensando in questo modo di avviare i piccoli all’arte e rendere migliore il luogo dove vivi. Personalmente ritengo che avviare i piccoli ad imbrattare i muri e quanto di più diseducativo possa esserci e di socialmente dannoso. Gli street art (definizione in inglese usata per sentirsi più fighi) sono delle persone che impongono ad altre la loro idea di arte appropriandosi di spazi che sarebbero pubblici e quindi di tutti. Il tutto per appagare un loro desiderio di essere “famosi”, infatti gli scarabocchi vengono fatti in posti ad alta visibilità. Il fatto che alcuni (pochi) eseguano dei disegni che potrebbero risultare piacevoli (per favore non chiamiamole opere d’arte…..è offensivo per i veri artisti) non fa diminuire la responsabilità per l’appropriazione di cose pubbliche secondo un concetto che ha preso sempre più piede e cioè “se una cosa è pubblica io sono il padrone di questa cosa”. I bambini dovrebbero essere avviati verso un comportamento sociale più sentito e non verso un comportamento individualista ed egocentristico come quello di poter disporre dei muri cittadini per disegnare quello che si vuole. In questo modo il bambino avrà un’idea fuorviata perchè il messaggio che sarà trasmesso è quello che la cosa pubblica è a sua completa disposizione e che lui può fare quello che vuole. Potremo poi lamentarci se a casa fa la stessa cosa e sopratutto se oltre a dipingere sui muri dipingerà […]

Un’altra festa del consumismo
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Pochi giorni dopo halloween, eccoci a celebrare un’altra festa che non faceva parte della nostra società ma che, subdolamente senza che ce ne accorgessimo, nel giro di pochi anni è arrivata a modificare le nostre vite facendo leva sul nostro egoismo e sulla voglia di sentirsi grandi affaristi avendo acquistato a prezzo ridotto (poco importa la reale utilità o necessità di ciò che si è comprato). Black Friday

Pochi bimbi, tanti debiti, meno crescita
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La fertilità è un indicatore economico principale? Se lo sono chiesto tre studiosi nel (solito) rapporto per l’americano National Bureau of econonomic research . “Il declino nelle nascite è il precursore di una recessione imminente”. Così è stato nel luglio 1990, marzo 2001 e dicembre 2007. Quello di Dan Hungerman, Kasey Buckles e Steven Lugauer è il primo studio a mostrare che la denatalità precede altri segni di una recessione prima che diventino visibili. “Siamo rimasti sorpresi che nessuno l’avesse notato prima”, ha dichiarato Hungerman. La denatalità ha preceduto il crollo di Bear Stearns e Lehman Brothers. Adesso a indicare un simile rischio è il capo economista della Banca centrale europea, Peter Praet. Ieri, da Madrid, Praet ha detto che la recessione nell’Eurozona sarà influenzata dalle dinamiche demografiche della sua popolazione. Nel 2015 fu il vicepresidente della Bce, il portoghese Vítor Constâncio, ad affermare che “l’Europa sta commettendo un suicidio demografico collettivo”. Un anno dopo, Mario Draghi, dalle montagne di Jackson Hole, al meeting annuale dei banchieri centrali, disse che il crollo delle nascite e l’invecchiamento – assieme all’aumento del debito pubblico – minacciavano l’Europa, generando un effetto a catena maligno di denatalità, indebitamento e bassa crescita. “Entro il 2025 ci saranno 35 persone su cento con 65 anni nei paesi dell’Ocse, contro le 14 nel 1950”, disse Draghi. “Allo stesso tempo, i tassi di debito pubblico sono aumentati in questi paesi dal 56 per cento rispetto al pil nel 2007 a circa l’87 per cento di oggi”. Meno lavoratori, […]

La Crescita? Una cosa da bambini
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La Crescita? È UNA COSA DA BAMBINI ….. Molti ben ricorderanno come, quando si era bambini, non si vedeva l’ora di crescere. L’aspettativa era che crescendo, tutti i problemi si sarebbero risolti come per miracolo ed al tempo stesso si sarebbero potute fare cose prima impossibili. La crescita era uno degli obiettivi primari che in alcuni casi arrivava ad ossessionare l’esistenza di alcuni come accadeva a coloro che, ad esempio, che non crescevano in altezza quanto gli altri. Quante volte ci siamo ritrovati a misurare la nostra altezza, e confrontarla con quella dei compagni di classe, creando classifiche da utilizzare in ogni ambito. E quanto ci sentivamo grandi quando eravamo più alti di un amico che aveva un anno in più!! Il miglior complimento che ci potevano fare parenti e amici, era quello di dirci “ma quanto sei cresciuto…. Come sei diventato grande….”. Eravamo disposti a mangiare qualunque cosa “perché fa crescere”. Da bambini il tempo sembra trascorrere molto lentamente e si vorrebbe che scorresse più velocemente, impazienti di crescere ed essere sempre più grandi. Non c’è niente di strano in questo è successo a tutti ed in tutte le epoche Poi ad una certa età – chi prima chi dopo – ci si accorge di non crescere più: ce ne accorgiamo quando, nonostante il tempo continui a passare, i vestiti ci vanno ancora bene. (*) Da quel momento la concezione del tempo cambia ed è un fattore fondamentale del carattere e della personalità. Da quel momento, più passa il […]

Introduzione al consumismo
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Chi ha figli alle elementari potrà verificare come i sussidiari siano diventati il cavallo di troia che subdolamente incanala le nuove generazioni verso la nuova religione: il consumismo! Materie come storia e geografia sono diluite negli anni (per non stancarli, poverini) in maniera che non sapranno dove sono e tanto meno da dove vengono. Mentre la matematica, da subito, si propone come la bandiera del supermarket (Per non parlare degli arcobaleni subliminali in tantissime pagine e disegni….) La pesante cultura consumistica  

La sconfitta è totale
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La sconfitta è totale, bisogna riconoscerlo: il grande capitale non solo ha vinto ma ha trasformato i suoi oppositori nei suoi migliori procacciatori di schiavi, ben pronti oggi a prodigarsi per attirare nuovi sudditi dei padroni da instradare nel più basso livello della catena produttiva in maniera da tenere basse le richieste salariali e sminuire le conquiste sindacali degli ultimi decenni. La sinistra anche quella più radicale – una volta sparito il nemico berlusconi – ha dovuto trovare un nuovo nemico e ha deciso, grazie a capriole filosofiche indotte dai padroni, di scagliarsi non contro le dittature finanziare che hanno portato a compimento gran parte del progetto imperialista, ma di scagliarsi contro coloro che ostacolavano l’arruolamento di nuovi adepti da inserire nel complesso sistema consumistico capace di dominare il mondo e fagocitare un paese dopo l’altro. Ecco quindi che i nuovi missionari cattolici che partivano per l’Africa a catechizzare le tribù locali, sono stati sostituiti dagli “antifascisti” che sono comodamente stabiliti a casa e catechizzano i popoli africani a venire qui da noi per diventare anche loro schiavi di cellulari, nike e altre perline colorate. Pensare che per questi popoli fino a poco tempo fa, dover trovare soldi per alimentare il loro cellulare era l’ultimo dei problemi. Grazie all’azione di questi moderni BUONI SAMARITANI anche loro dovranno venire a vivere secondo le nostre regole in maniera che il loro problema principale diventi “come dimagrire” e si stressino fin dalla mattina grazie a massicce dosi di caffeina che permetteranno di essere […]

Obsolescenza programmata
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Pier Paolo Pasolini diceva: “Il potere ha avuto bisogno di un tipo diverso di suddito, che fosse prima di tutto un consumatore”, proviamo a liberarci dalle catene della dipendenza consumistica scegliendo di essere dei CONSUM-ATTORI. Come? Molti adepti della religione consumistica, stenteranno a credere che ci siano prodotti programmati per rompersi eppure è cosi e questo avviene SOPRATUTTO per le grandi marche che godono di sicuri clienti mentre le marche poco note non investono in tale programmazione in quanto non sono certi che ricompreranno lo stesso prodotto. Se non esistesse la fidelizzazione,  l’obsolescenza programmata sarebbe molto inferiore. È consumistico pensare che spendendo di più il prodotto è durevole: spendendo di più si sta molto più accorti al prodotto e per questo motivo la durata è maggiore: SE LA DURATA NON È PROGRAMMATA, QUESTA DIPENDE DA NOI. Oltre all’obsolescenza programmata vi è l’ obsolescenza psicologica. In questo caso, la “scadenza” di uno smartphone, di un televisore, di una fotocamera non è soltanto fisica, ma è legata ad un aspetto psicologico del consumatore, che in tal senso viene influenzato dai messaggi pubblicitari, dalle nuove funzioni, fino ai modelli sempre più nuovi e desiderabili che escono sul mercato del consumo. Ci inducono a pretendere sempre di più dai nostri dispositivi elettronici, 15 anni fa con il cellulare potevamo soltanto chiamare e inviare sms, ora c’è molto di più, internet, le foto, la musica, quindi insieme al dispositivo cambia anche l’utente e il suo profilo d’uso di uno strumento tecnologico, così da alzare le […]

Parla per te io non sono uguale a nessuno
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A Scuola: “Siamo tutti uguali!” “Parla per te, io non sono uguale a nessuno” Le disorientanti contraddizioni della pedagogia individualista che da oltre 20 anni monopolizza le scuole e che creano disorientamento nei piccoli. Disorientamento che da grandi potranno sanare facendo shopping e comprando beni che li caratterizzeranno e nei quali ricercare la loro identità.     Pedagogia mammoide e infantilismo sociale  

Governo consumista
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L’esercizio della democrazia, oggi, consta nell’assicurarsi un Governo che guidi il Paese in modo tale che i cittadini possano permettersi di acquistare i beni che desiderano e che non impedisca di godere tranquillamente i beni che già possiedono.

La pesante cultura consumistica
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Il ruolo della scuola nella creazione dei consumatori del domani è ormai a tutto campo. L’opera della scuola nella creazione della nuova generazione di consumatori non si limita all’indirizzamento del programma didattico – che in ogni paese deve recepire le direttive della potentissima commissione ONU per lo sviluppo sociale, facente capo al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite – mirante a cancellare ogni appartenenza culturale e sociale nelle nuove generazioni attraverso la graduale rimozione di Geografia e Storia, nel pieno rispetto del principio di “copiare l’ignoranza statunitense”. Forse chi non ha i figli a scuola elementare non è a conoscenza del fatto che i nuovi programmi scolastici prevedono che la geografia NON insegni le suddivisioni del mondo in nazioni, regioni, provincie e comuni ma si limiti a riportare il paesaggio e descrivere i possibili disastri ambientali (?!?) : colline, laghi, fiumi….. in maniera da poter essere preparati per quando vedremo il prossimo film-tragedia prodotto da hollywood ma sopratutto per poter giungere anche noi allo stesso grado di ignoranza degli statunitensi, dove la maggioranza della popolazione non è in grado di elencare gli stati che formano gli USA per non parlare delle loro capitali. Analogo discorso vale per la storia: L’insegnamento di questa materia appare evidentemente teso a scoraggiare fin da piccoli qualsiasi attrazione per gli eventi storici evitando cosi di mettere in discussione ciò che viene raccontato dai media dell’informazione e da hollywood ed inoltre evitando di stabilire diversità tra popoli con differenti culture che affondano le loro radici […]

Totalitarismo progressista
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Il totalitarismo è un “sistema politico autoritario in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, che tende a dominare l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura, e alla repressione poliziesca” (Treccani). Sembrerebbe l’opposto del regime vigente, senonché la politica, i partiti e gli Stati sono stati destituiti dall’economia e dalla finanza, che li utilizza per mantenere le forme liberali e le procedure democratiche. Nella definizione, sostituiamo politica con economia e finanza, ed il carattere totalitario del nostro presente emergerà senza ombra di dubbio. Il potere di chi possiede l’intero apparato economico e finanziario, i mezzi di comunicazione e impone la sua cultura attraverso il dominio sul sistema educativo ha un unico nome: totalitarismo. L’antidemocrazia chiamata di volta in volta “governance”, regole dei mercati, autorità monetarie, investitori…… rappresenta un pilota automatico totalitarista che è vietato infastidire con la volontà popolare o il principio di maggioranza. Le reazioni sono liquidate con disprezzo dai padroni di tutto, a partire dal discredito di cui il potere circonda il termine populismo. Eppure la democrazia è più democratica quanto meno è liberale. Il liberismo per definizione non è democratico. Il Partito Democratico, autonominatosi “sinistra progressista” sta riconfigurando l’immagine del nemico: nell’oblio delle antiche celebrazioni dei movimenti di liberazione nazionale, bollano qualsiasi forma di nazionalismo come fascismo, al punto che perfino gli atteggiamenti positivi nei confronti della propria identità culturale vengono percepiti come negazione della ineluttabilità di un futuro cosmopolita, quindi sostanzialmente reazionari.

Centri commerciali contro cinesi

I piccoli commercianti stanno scomparendo uccisi dalla morsa “CENTRI COMMERCIALI e CINESI” che li stritola senza possibilità di scampo. L’orientamento del commercio al dettaglio nell’ultimo decennio, sembrava orientato a questa variabile unica derivante da due filosofie differenti: i centri commerciali e i “negozi cinesi”. I primi vedono il consumatore soggetto passivo il quale con luci, suoni, offerte e aggressività varie, viene convinto a comprare cose inutili a prezzi altissimi. Dall’altra i cinesi che offrono una grandissima quantità di merce senza marchio e senza offerte, dove l’utilizzo o meno del prodotto ( e quindi il bisogno dell’acquisto) proviene solo dall’utilizzo che la fantasia del consumatore immagina. Recentemente la morsa ha aggiunto un altro KILLER dei piccoli commercianti: il commercio online. La globalizzazione a portata di click permette di acquistare la carta igienica dal Giappone, spesso con spedizione gratuita, tanto per fare un esempio. Questo potrebbe essere il fattore che farebbe saltare l’ultimo anello della catena di distribuzione, portando direttamente dal produttore al consumatore con l’unico inserimento del corriere. Sarebbe auspicabile un simile sistema? O avrebbe dei costi sociali talmente alti da far paura? A mio parere sarebbe necessario rieducare il commercio attraverso la tassazione di acquisti sia on line sia nei centri commerciali, per riequiparare una concorrenza evidentemente sleale (per gli esentati dalle imposte) ma sopratutto per prevenire un problema sociale emergente: le relazioni interpersonali reali. Analogamente a quanto i social hanno influenzato i rapporti interpersonali come l’amicizia, c’è da aspettarsi che il commercio online elimini ogni tipo di rapporto personale […]

Come la società occidentale trasforma il consumismo in globalizzazione.
Libratedelcapitalismo

L’omologazione dei bisogni indotti e la massificazione di pseudo-ideali, attitudini, interessi, modelli di relazione e percezione di senso sono la caratteristica di questo momento storico, così assurdamente svilito da una globalizzazione che è tutt’altro che una condivisione interculturale di valori basata sullo scambio fra popoli. In realtà è un processo di natura molto più economica che umana, che sembra paradossalmente unire ed allontanare il senso dell’altro. L’altro diventa sempre più simile a me: lo svedese e il macedone consumano gli stessi hamburger di gomma paraffinica, un bulgaro e un canadese desiderano magari la stessa macchina sportiva o lo stesso cellulare. Insomma, sempre più vicini e sempre più lontani, in quanto l’inquadramento in una medesima cornice di senso svuota quelle peculiari specificità che non sono più il risultato di processi sani e collaterali di incontri interetnici dovuti a flussi migratori e contaminazioni culturali, sono invece la risultante di uno schiacciante e violento processo di uniformità che prevede la svalutazione del singolo e della sua unicità, a vantaggio di un collettivismo provvisto – paradossalmente – di scollamento fra i suoi elementi. Siamo passati da un sistema basato su valori sociali, a considerare normale che il mercato regoli anche sfere che fino a 30 anni fa erano considerate beni sociali non commerciabili: sicurezza nazionale, giustizia, scuola, salute, protezione ambientale, la stessa procreazione. Perché preoccuparsi di questa mercatizzazione? Innanzi tutto perchè in una società nella quale tutto è in vendita, la vita diventa ancora più difficile per chi ha meno. Ma anche perchè dare un […]

Democrazia dei consumatori
tesina-di-maturità-il-consumismo

Il consumismo viene inteso come l’incremento di attenzione ed interesse verso l’aumento delle opportunità di consumo (cioè la continua crescita delle opportunità di consumo, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo); quando molte delle caratteristiche dell’esistenza e dello stesso benessere di uno Stato vengono misurate attraverso gli standard di consumo significa che  questa corsa all’acquisizione diventi obiettivo, orientamento-cardine dell’esistenza: ciò avviene nelle società cosiddette occidentali. Viviamo in una società che persegue l’uguaglianza consumistica di tutti i cittadini, uguaglianza in quanto tutti i membri devono godere di uguali standard e opportunità di consumo. E’ un’uguaglianza teorica, di opportunità di accesso, e non di risultati, che cerca di far sì che tutti possano avere un accesso agli standard di consumo; quindi tutti devono avere un’autonomia, una libertà di scelta. Devono essere standard universalmente noti, cioè conosciuti e desiderati dall’intera collettività: si ha l’obiettivo di perseguire forme di sociabilità, di aggregazione connesse alla personificazione dei beni materiali, con questi che assumono una loro identità in relazione alle dinamiche di marca, consentendo alle diverse opportunità di consumo di costituire base per l’aggregazione (brand community), cioè di gruppi che si vanno a consolidare attorno ad un marchio, attorno ad un prodotto. Vi sono sono poi quei beni che assicurano alla persona la piena integrazione in una collettività; cambiano a seconda dei momenti storici, ma costituiscono sempre una meta a cui tendere. Non è il possesso del singolo oggetto che mi fa sentire incluso, ma il possesso, l’accesso ad una pluralità di beni che mi […]

Aumenta il rendimento
La famosa paghetta della nonna

Aumento dello spread significa, maggior rendimento che significa maggior appetibilita quindi aumento dei sottoscrittori e discesa del rendimento fino all’auto livellazione….. Non era cosi che funzionava il mercato libero? Francamente non riesco a capire: cosa impedisce allo stato di RIACQUISTARE i titoli emessi in passato con tassi di interesse più alti? Molte società private decidono di anticipare il rimborso delle obbligazioni da loro emesse, attraverso il riacquisto e la successiva distruzione (ovviamente quando il titolo sul mercato ha valore inferiore a 100). Perchè lo Stato non lo ha mai fatto? In momenti come questo, dove il tanto strombazzato spread fa scendere il corso di BTp e altri titoli di stato SOTTO i 100, riacquistare i titoli permette di ridurre direttamente il debito pubblico. Se il motivo del mancato riacquisto è la mancanza di liquidità,

Cercare di lavorare meno è peccato?
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Siamo abituati a pensare che chi lavora tanto sia una persona di sani principi e da ammirare. Si dice infatti “è un gran lavoratore” per indicare una persona di qualità, con grandi pregi, un bravo padre di famiglia. Ma… Una delle differenze tra destra e sinistra è che una è per i diritti e l’altra per i doveri. Dal mio punto di vista privilegiato mi chiedo cosa sia per me il lavoro: un diritto individuale o un dovere sociale? L’unica cosa di cui sono certo è che il lavoro è encomiabile e, più è brutto più dovrebbe essere lodato. il lavoro è un mezzo per soddisfare i bisogni sopratutto i primari ma non solo. Una volta soddisfatti i bisogni, il lavoro può essere un’assicurazione per il futuro e per la vecchiaia. Soddisfatto questo scopo le motivazioni devono essere altre e di ampissimo raggio ben oltre il proprio individualismo ma quanti hanno la volontà e le capacità? Il lavoro dovrebbe essere il diritto ad assicurarsi la vecchiaia e poi il dovere di farsi da parte. L’aspirazione della società dovrebbe essere quella di diminuire il periodo lavorativo. Ma questo non avviene ed è un’altro discorso. Il lavoro per una gran fetta della società non sarebbe necessario ma lo reclama fortemente. Perché? Per arrivismo o per bisogni sempre maggiori da soddisfare. L’esasperazione dell’importanza del lavoro, quindi, confluisce nel consumismo e forse addirittura lo origina. E questo potrebbe essere dannoso per la società sempre più avida di risorse ed energia e produttrice di immondizia […]

40.000 bambini nelle miniere della colonia francese del Congo
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Generalmente non andrebbero riprodotti articoli nei quali i bambini sono strumentalizzati dalle Nazioni Unite per direzionare opinioni utili agli scopi di chi deve guadagnare sempre di più. Provo a fare un’eccezione, tenendo ben presente che anche questo argomento è influenzato dalla propaganda che – invece di spingere per limitare i consumi di inutili batterie – spinge ognuno verso il buonismo e fa sorgere nei CONSUMATORI LA NECESSITA’ DI LAVARSI LA COSCIENZA . Secondo le ultime stime dell’Unicef sono circa 40.000 i ragazzi e le ragazze minorenni impegnati nelle miniere del sud della Repubblica democratica del Congo. Molti di loro lavorano nelle miniere di cobalto, prezioso minerale utilizzato per la produzione di batterie ricaricabili utilizzate per i nostri cellulari, tablet, computer e altri dispositivi elettronici. I bambini – ovviamente – lavorano come gli adulti

Emancipazione
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L’emancipazione dell’uomo non può avvenire senza l’affrancamento dai bisogni indotti “un mondo caratterizzato dal benessere e dal dominio della tecnica, in cui manca però la libertà. I liberi sono paradossalmente i selvaggi. All’interno di questo mondo nuovo e perfetto, dove la maternità è stata estromessa dal corpo delle donne, la libertà è schiacciata da una sorta di tecnocapitalismo e dal consumismo”. (Aldous Huxley) L’homo oeconomicus è colui che agisce per appagare il proprio desiderio d’accumulazione, è colui che lavora per soddisfare i propri bisogni edonistici, è colui che commercia per ottenere qualcosa che non possiede in cambio di qualcosa che non utilizza. Ma più l’essere umano (produttore/consumatore sovrano) è implicato in questa assuefazione industriale, più tende a divenire egli stesso un oggetto che ha valore solo per quello che produce in campo economico, dunque una risorsa umana di cui sbarazzarsi quando non sarà più performante, non più utilizzabile. Dunque in questa condizione di totale indifferenza e di asservimento al principio di iper-produttività e di prevaricazione, si procede nello smantellamento dello Stato sociale e della vita comunitaria. Resistere a tutto ciò è possibile, urge acquisire delle forme di contro-condotta, disobbedire attraverso la cooperazione collettiva, rifiutarsi di lavorare di più e sempre più in fretta. I diritti proletari non sono negoziabili, il tempo non è merce.

I peccati capitali del CONSUMISMO
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Avere e possedere sono gli imperativi esistenziali della attuale società occidentale, ma non solo: avere e NON spendere, fa etichettare con la peggior offesa attualmente in circolazione, vale a dire TIRCHIO. L’offesa che può essere ulteriormente enfatizzata se viene associata alle spese per i bambini o altre categorie di “intoccabili” identificati dalla nuova religione consumistica che ha così identificato e individuato i NUOVI PECCATI CAPITALI vale a dire quei peccati che proprio non devono essere commessi; peccati che giornalmente dominano gli orientamenti e le scelte di una immensa moltitudine di soggetti (I bambini, il cane, il vestito da sposa….) sopratutto durante le feste che il consumismo ha creato per celebrare la nuova religione :Black friday, White night, Halloween ….. Per contro ha preso il sopravvento considerare cosa giusta quella che una volta era un peccato: l’avidità  Per i consumisti L’avidità è giusta”… a quanto pare è diventata legge. Perché – come si recita in un famoso film, ovviamente americano – è l’avidità che spinge il mio amico a comprare 3 case che non può permettersi senza dare l’anticipo; ed è l’avidità che spinge i vostri genitori a chiedere un mutuo di 250,000$ sulla casa che ne vale 200. E con quei 50 correre al centro commerciale a comprare la TV al plasma, l’ultimo cellulare, il computer e già che ci sono anche un Suv. E perché non anche la seconda casa, in effetti conviene… I 13 comandamenti del consumismo

Riciclaggio è utilissimo agli industriali
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Nell’era del consumismo globale (globalizzaziome ha una carica troppo positiva) le risorse devono essere trasformate a qualunque costo (sanitario, ambientale e sociale), le merci devono circolare (anche su ponti malmessi) e i rifiuti devono essere sparsi ovunque (a qualunque costo sanitario e ambientale) tutto al fine di guadagnare e aumentare nel tempo la crescita dei guadagni: bell’economia che viene insegnata in tutti i master rincoglionenti per docenti incapaci di immaginare che le risorse non sono illimitate e per i nostri figli resterà ben poco. Sarà mica per questo che non spingono a fare figli? Non si può mica mettere a rischio il consumismo globale e dare la precedenza a quattro mocciosi piagnucoloni. Per chi pensa ai figli ed al loro futuro è stata inventata la parola SOSTENIBILITÀ che è falsa ma suona tanto bene ed è così convincente perche nessuno sa bene cosa significa. C’è tanta gente che immagina che si possa continuare ad andare avanti così come facciamo oggi e che basterà sostituire un materiale con un altro. Il mese scorso, qualcuno ha chiesto a Starbucks e alla Costa di sostituire le tazzine di caffè di plastica con nuove tazzine fatte con amido di mais: questa richiesta è stata ritweettata 60.000 volte, prima di essere cancellata. Chi si è inventato questo appello non si è nemmeno chiesto da dove sarebbe arrivato l’amido di mais che serve per produrre le nuove tazzine, né quanta terra serve necessaria per far crescere quel mais, o quanto cibo non verrebbe creato se il […]

Lezioni di democrazia
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È dura dover prendere LEZIONI DI DEMOCRAZIA DALLA ROMANIA, eppure è cosi. Fra due settimane in Romania ci sara un referemdum che chiederà alla popolazione se è d’accordo o meno sui matrimoni omosessuali. Quei matrimoni da noi denominati unioni civili (lasciando subdolamente intendere che le altre unioni sono incivili) IMPOSTI in Italia dal governo Renzi con una legge molto contestata e con una maggioranza trasversale evidentemente contraria. Secondo Renzi la democrazia è del tipo: si fa come dico io e se non siete d’accordo organizzatevi per fare un referendum abrogativo. Il tempo ha fatto pagare a Renzo la sua arroganza ed è stato assecondato nella sua originaria intenzione di rottamare il PD…… Tutto ilOD, lui compreso!! Ma non aveva alternative: gli ordini delle nazioni unite non si discutono e Renzo si è dimostrato un bravo soldatino che però ha pagato caro. In Romania la situazione è diversa, ma molto più democratica e nonostante le pressioni siano le stesse che si sono attivate contemporaneamente anche in Italia e nel mondo intero, in questo paese non hanno ottenuto il loro scopo pur avendo messo in campo le loro migliori tecniche di persuasione. Inizialmente, il progetto di legge venne bocciato per l’attiva movimentazione da parte della chiesa ortodossa (altro che Bergoglio) che raccolse le firme dei fedeli nelle chiese e presentò in parlamento milioni di firme contrarie facendo ritirare il progetto di legge. Ma le organizzazioni straniere hanno continuato la loro azione ed in un momento di debolezza dell’attuale governo PSD lo ha […]

Meritocrazia
meritocrazia

Democrazia e meritocrazia sono perfettamente compatibili? O hanno delle ampie zone di incompatibilità? Finché il popolo decide quale sia il merito da premiare, entrambe possono coesistere. Nel momento in cui il popolo non è in grado di capire il merito o questo viene travisato, si ha il populismo che spesso si autoproclama meritocratico. Oggi la meritocrazia premia chi ha il merito di non avere alcun merito e questo avviene grazie alla democrazia

Frigoriferi sempre più grandi
Lezione imparata

Le famiglie numerose sono sempre di meno, ma i frigoriferi sono sempre più grandi (per non parlare dei carrelli del supermecato). Come si spiega? Con l’aumentata quantità di cibo che ogni occidentale consuma pro capite. Difficilmente si trovano dati e statistiche sulla quantità di cibo pro capite che trangugiamo e su quanto questo sia quantitativamente superiore a quello che abitualmente i nostri avi mangiavano in passato, quando facevano anche una vita più attiva e faticosa. Questo dovrebbe far riflettere su un concetto che oggi è diventato una ferma convinzione della quasi totalità dei consumatori ben indotti a credere che fare sport e andare in palestra FA DIMAGRIRE…. Fa bruciare i grassi (secondo un ragionamento diffuso). In realtà, approfondendo il ragionamento, non si può dimenticare che faticare di più fa venire più fame e quindi porta a mangiare di più anche i giorni successivi, perché il nostro metabolismo ha anche la capacita di prevedere e quindi adattarsi in previsione (concetto alla base dell’evoluzione darwiniana). Quindi il nostro corpo, prevedendo sforzi futuri, aumenterà la trasformazione del cibo in grasso, che non e automatica ne costante ma variabile, tra le altre cose, in previsione delle necessità (ecco perche c’è chi assimila e chi no) e potervi far fronte al momento giusto quando gli sforzi previsti si presenteranno. Ecco quindi che chi ha una vita molto attiva assimila molto di più di chi ha una vita sedentaria che invece mangia ed espelle gran parte di quanto ha mangiato. Questo, ovviamente, in mancanza di patologie. […]

Grandi frigoriferi per piccole famiglie
GRASSO

Le famiglie numerose sono sempre di meno, ma i frigoriferi sono sempre più grandi. Come si spiega? Con l’aumentata quantità di cibo che ogni occidentale consuma? Difficilmente si trovano dati e statistiche sulla quantità di cibo pro-capite che trangugiamo e su quanto questo sia quantitativamente superiore a quello che abitualmente mangiavano in passato, quando facevano anche una vita più attiva e faticosa. Questo dovrebbe far riflettere su un concetto che oggi è diventato una ferma convinzione della quasi totalità dei consumatori ben indotti a credere che fare sport e andare in palestra FA DIMAGRIRE…. Fa bruciare i grassi (secondo un ragionamento diffuso).  In realtà, approfondendo il ragionamento, non si può dimenticare che faticare di più fa venire più fame e quindi porta a mangiare di più anche i giorni successivi, perché il nostro metabolismo ha anche la capacita di prevedere e quindi adattarsi in previsione (concetto alla base dell’evoluzione darwiniana).  Quindi il nostro corpo, prevedendo sforzi futuri, aumenterà la trasformazione del cibo in grasso, che non e automatica ne costante ma variabile in previsione delle necessita (ecco perche c’è chi assimila e chi no) e potervi far fronte al momento giusto quando gli sforzi previsti si presenteranno. Ecco quindi che chi ha una vita molto attiva assimila molto di più di chi ha una vita sedentaria che invece mangia ed espelle gran parte di quanto ha mangiato. Ovviamente in mancanza di patologie. Per dimagrire basta stare senza fare niente, nemmeno la spesa: se le cose non le compri, sicuramente non […]

Populismo consumista
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Un certo Edward Bernays, nipote di Freud, aveva i suoi bei dubbi anche lui sulla democrazia, basandosi sulla psicoanalisi sviluppa una teoria e una prassi per il controllo delle masse. Questo pensiero, per farla molto breve, porterà a teorizzare il consumismo come garanzia della democrazia e la diffusione della cultura individualista che renderà impossibile  una vera proposta alternativa, azzerando completamente la cultura della collettività come soggetto. Da quel momento in poi i partiti democratici e laburisti potranno anche governare ma non avranno più la capacità di imporre cambiamenti. A distanza di anni sembra proprio una premonizione e la dimostrazione sono il numero immenso di “ideali brevi come le attuali lauree” che altro non sono che spot per la promozione del consumismo, facili da ricordare e che fanno sempre effetto sopratutto quando si ha poco tempo a disposizione (come ad esempio nei talk show televisivi) I più diffusi e condivisi quasi plebiscitariaemente sono: Non accontentarti mai: L’essenza dell’ambizione che porta la gente all’arrivismo più esasperato o alla creazione di insaziabili ciccioni (vittime collaterali del consumismo esasperato) Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo:  un’altro spot molto diffuso teso ad evitare che qualcuno possa conservare per domani quello che avanza oggi o conservare qualcosa di prezioso per il futuro e magari guadagnare con l’aumento di valore.

Stati Uniti d’Europa
IMPERIALISMO-USA

È il populismo che inquina la democrazia e più aumenta la concentrazione di populismo e più la democrazia diviene tossica. Questo è il limite intrinseco della democrazia, amplificato dall’influenza del consumismo che la fa necessitare di concetti sempre nuovi ma incompatibili. Che fare? Probabilmente ci avviamo verso una guerra civile e i motivi potrebbero essere gli stessi che portarono alla guerra civile americana tra nordisti e sudisti vale a dire il ruolo degli stranieri nella società. Il problema lo hanno avuto gli americani per primi e non solo NON lo hanno risolto ma, come sempre, lo hanno trasmesso agli altri paesi grazie all‘imperialismo culturale. D’altra parte gli USA sono un misto di popoli con solo 300 anni di storia e politiche di standardizzazione umana a causa dell’afflusso da tutti i paesi e quindi della necessità di un pensiero comune che omogeneizzasse la popolazione. Gli USA hanno ragione di esistere in quanto privi di storia e tradizioni che determinano l’evoluzione di una società, ma non devono cercare di distruggere le società che hanno una storia, come ionvece tentano subdolamente di fare per togliersi da dosso la loro evidente inferiorità. Ipotizzare gli stati uniti d’Europa significa cancellare il nostro bagaglio e assoggettarsi agli americani. Per gli USA è normale non distinguere. Per gli italiani lo è un po meno ed anche per gli europei, gli arabi, gli asiatici. Perche, ad esempio, dovrei rinnegare di discendere dai romani le cui opere sono ancora davanti ai miei occhi? Perche dovrei rinunciare a quello che […]

Prestiti senza interessi
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PRESTITI SENZA INTERESSI – Può esistere una finanza senza interessi? Si esiste. Molti non sono a conoscenza del fatto che gli interessi sui prestiti erano vietati anche per i cristiani fino al 1500. Fino a quel momento erano relegati agli impuri che per questo vivevano nel ghetto. Successivamente, i prestiti ad interesse  divennero “tollerati” e piano piano nel corso dei secoli si sono impadroniti non solo del potere, ma sono diventati l’unica forma di economia conosciuta nel mondo, grazie al fatto di essersi impadroniti delle università che diffondono unicamente il metodo bancario occidentale al punto che anche i grandi esperti IGNORANO l’esistenza della finanza islamica, una finanza etica dove le banche non danno e non chiedono interessi che aumentano giorno dopo giorno [per saperne di più finanzaislamica.altervista.org] Anche se viene fatta passare per antidiluviana e vetusta la finanza islamica ancora oggi prolifera senza interessi ma nessuno ne parla e tutti trovano inspiegabile che le banche funzionino cosi. Chi prova a parlarne riceve solo il noto pregiudizio verso i musulmani. Possibile che nessuno si interessa a studiare il perche’ la finanza islamica non ha le crisi cicliche tipiche della finanza cosiddetta occidentale? Perche’ continuano a spaventarci sol debito pubblico? IL debito di per se NON E’ UN PROBLEMA se non fosse che produce interessi. L’errore alla base del sistema occidentale è che al momento di coniare/emettere moneta (chiunque la coni ed anche se viene emessa attraverso titoli di Stato) dal minuto successivo all’emissione questa inizia a produrre interessi, sia che si […]

Pedagogia consumista
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Uno dei principi basilari delle nuove pedagogie applicate a partire dagli anni 80, identifica come dannosissimo il fatto di cercare che i figli assomiglino ai propri genitori. Questo bel pensiero, tipico di coloro che vogliono apparire altruisti e disinteressati, è a mio giudizio la causa del principale errore alla base della disgregazione sociale e dell’individualismo consumista. La natura infatti ha fatto in modo che GENETICAMENTE il figlio abbia tratti somatici e carattere dei genitori: CI SARA UN PERCHÉ !! Il perché sta nella possibilità di evoluzione che Darwin ci ha spiegato. Non è lecito ritenersi presuntuosamentemente superiori alla natura al punto di andare contro quelle leggi che hanno permesso la vita e l’evoluzione umana. Sforzarsi di non trasmettere il proprio carattere o evitare di indirizzare i figli – come fanno molti genitori – serve solo a disorientare i figli e scaricare su di loro responsabilità genitoriali. >Troppo Comodo! Ma il problema più importante è il mancato trasferimento dell’esperienza che porterà facilmente i giovani a ripetere gli stessi errori dei genitori, che avrebbero potuto evitare se avessero utilizzando l’esperienza trasmessa dai genitori e sarebbero quindi “partiti avvantaggiati” grazie alle soluzioni tramandate. Le conseguenze però non sono solo individuali. Dal punto di vista sociale, l’applicazione di massa di questo principio, aumenta la frattura dovuta al salto generazionale aumentando ulteriormente la distanza dovuta al mutare dei tempi. Anche (o sopratutto) dal punto di vista economico l’effetto è veramente dannoso, e tutto a vantaggio delle banche. Sparpagliando le famiglie infatti si eliminano quei presupposti […]

Immunità di gregge e di cani
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Incredibile come la globalizzazione – sbandierata come inevitabile dai sinistroidi (coloro che credono di essere di sinistra in realtà fanno solo gli interessi USA) – non venga presa in considerazione quando si parla di IMMUNITA DI GREGGE (definizione inventata per i vaccini secondo criteri marketing) a favore di immunodepressi. La cosiddettà globalizzazione, infatti, è fautrice della libera circolazione delle persone e di conseguenza porta turisti in Italia da ogni paese senza obbligo di essere stati vaccinati, cosi come porta gli italiani a visitare i posti più lontani (senza parlare di profughi, immigrati in vacanza, animali domestici e da allevamenti….) Basta poco per capire come – ad esempio – i potenziali portatori sani di virus come il morbillo sarebbero quindi CENTINAIA DI MILIONI. Come è realizzabile l’immunità di gregge in un porto di mare come il nostro paese? Per realizzarla bisognerebbe chiudere le frontiere a chi non è vaccinato. Ma questo non concorderebbe con il principio di libera circolazione che sembra essere un comandamento fondamentale ed ecco così un’altra contraddizione dei sinistroidi. Ma forse non è una contraddizione. nella realtà la cosa che sta maggiormente a cuore e deve essere tutelata prioritariamente è l’affluenza di turisti e non la salute degli immunodepressi e a guardar bene è proprio la salute generale dei bambini che interessa molto meno del fastidio perovato da un cane nel portare la museruola e grazie alle strambe decisioni della magistratura che sentenzia – di fatto – che non è obbligatoria la museruola per i cani oggi, muoiono […]

Quanto c’è di consumistico nel farsi tatuare?
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Quanto c’è di consumistico nel farsi tatuare? Il tatuaggio non è una creazione propria quindi non è un espressione della propria capacita artistica. Al massimo è una scelta su un catalogo o un proprio disegno che qualcuno deve reinterpretare più fedelmente possibile. Quale significato dare e sopratutto, quale motivazione spinge a tatuarsi senza minimamente soffermarsi a valutare le conseguenze per la salute e per la propria pelle prodotte dall’inchiostro, di per se velenosissimo dimostrando il predominio ormai conclamato dell’apparire rispetto alla cura del corpo al punto che nessuno sembra chiedersi il grado di tossicità dell’inchiostro che irreversibilmente entra nelle nostre cellule e nel metabolismo. Nei giovani di oggi il tatuaggio sembrerebbe essere al di sopra di tutti i comportamenti “salutari” da moltissimi messi in atto quando si tratta di cibo, di praticare sport, di immondizia differenziata…..Il tatuaggio è immune o evidentemente ha delle motivazioni profonde che ne hanno determinato la recente diffusione nonostante la tossicità e il dubbio gusto. Sembrerebbe proprio venire dal desiderio di voler mostrare agli altri qual’è la vera identità (con la convinzione implicita che non si riuscirebbe ad identificarci altrimenti): una specie di etichetta che ci identifica e ci rende orgogliosi di esibirla esattamente come un’etichetta dei pantaloni dimostra la convinzione di sapersi vestire, di saper scegliere, di potersi permettere…… Anche per i tatuaggi, sono molti punti in comune con i principi del marketing riguardanti il BRAND e tatuarsi sembrerebbe quasi derivare dagli effetti dell’introiezione dei principi del marchio, una specie di fidelizzazione verso le proprie […]

Attrazione Investimenti Esteri
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L’Italia dovrebbe smettere di avere una politica economica tipica di paesi come la Thailandia o il Vietnam. Sarebbe ora di rendersi conto che quei principi che ci hanno inculcato riguardo le ricadute positive dell’attrazione di investimenti esteri (occupazione, indotto…..) sono solo specchietti per allodole che si prestano straordinariamente per andare a favore dei colonizzatori economici cioè gli investitori stranieri. Fin dalla sua fondazione, l’organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha sempre predicato questa politica, portandola avanti attraverso uno strumento ad hoc: gli accordi bilaterali per la tutela degli investimenti. Questi accordi una volta raggiunti, permettono ai paesi più ricchi di poter costruire le loro fabbriche laddove vi erano materie prime da sfruttare e manodopera a basso costo, invertendo così il flusso che per secoli ha visto saccheggiare le colonie e portare in patria le materie prime per essere lavorate. Oggi la colonizzazione non avviene atttraverso l’occupazione militare bensì acquistando piantagioni, miniere, giacimenti e quant’altro sia necessario al proprio paese.Una volta acquisite le materie prime non rimane che farle lavorare in loco e poi spedire i prodotti ai mercati. Il profitto sarà quindi inviato “a casa” e permette al proprio popolo una vita agiata. Ma come convincere questi paesi a farsi cedere le loro ricchezze naturali, farli lavorare per pochi soldi e lasciare poi che il profitto voli verso paesi ricchissimi che vivono nell’ultra-superfluo? Per convincere i paesi a fornire quasi gratuitamente terreni, materie prime, energia, manodopera….. È stata usata la collaudata politica delle perline colorate già ben sperimentata quando venne utilizzata […]

Politiche economiche di carattere

L’Italia dovrebbe smettere di avere una politica economica tipica di paesi come la Thailandia o il Vietnam. Sarebbe ora di rendersi conto che quei principi che ci hanno inculcato riguardo le ricadute positive dell’attrazione di investimenti esteri (occupazione, indotto…..) sono solo specchietti per allodole che si prestano straordinariamente per andare a favore dei colonizzatori economici cioè gli investitori stranieri. Fin dalla sua fondazione, l’organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha sempre predicato questa politica, portandola avanti attraverso uno strumento ad hoc: gli accordi bilaterali per la tutela degli investimenti. Questi accordi una volta raggiunti, permettono ai paesi più ricchi di poter costruire le loro fabbriche laddove vi erano materie prime da sfruttare e manodopera a basso costo, invertendo così il flusso che per secoli ha visto saccheggiare le colonie e portare in patria le materie prime per essere lavorate. Oggi la colonizzazione non avviene atttraverso l’occupazione militare bensì acquistando piantagioni, miniere, giacimenti e quant’altro sia necessario al proprio paese.Una volta acquisite le materie prime non rimane che farle lavorare in loco e poi spedire i prodotti ai mercati. Il profitto sarà quindi inviato “a casa” e permette al proprio popolo una vita agiata. Ma come convincere questi paesi a farsi cedere le loro ricchezze naturali, farli lavorare per pochi soldi e lasciare poi che il profitto voli verso paesi ricchissimi che vivono nell’ultra-superfluo? Per convincere i paesi a fornire quasi gratuitamente terreni, materie prime, energia, manodopera….. È stata usata la collaudata politica delle perline colorate già ben sperimentata quando venne utilizzata […]

I comunisti sono di sinistra?
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I COMUNISTI SONO DI SINISTRA? La sinistra – come è iontesa e propagandata oggi – è solo la nuova vaselina escogitata dal potere per migliorare la penetrazione consumistica. Come possiamo far accettare a otto miliardi di individui una schiavitù dolce e una esistenza piatta, miserabile, stupida, idiota? La sinistra e quanto di più lontano dal socialismo possa esserci. La sinistra italiana e un prodotto delle prime rivoluzioni colorate del 1968 e dintorni, ordite proprio per depotenziare il socialismo assieme a correi come Marco Pannella. Distinguere i due ambiti sociali, storici, psicologici, antropologici è essenziale: il comunista vuole liberare l’uomo dall’ignoranza, la sinistra dal nozionismo. Risultato: mai visti tanti ignoranti. Il comunista vuole liberare l’uomo dalla povertà, la sinistra fa della povertà una bandiera fashion come i jeans stracciati (e, infatti, mai visti tanti miserabili con l’I-Phone come oggi). Il comunista crede nell’eguaglianza dei diritti materiali, la sinistra nell’espansione dei diritti civili (cioè a niente) come se esistessero diritti incivili. Il comunista è fuori della Storia, ormai; la sinistra, invece, è la Storia. LA SINISTRA È CONSUMISMO nel pensiero nei sentimenti nelle opinioni nei concetti ….. il consumismo è l’arma che ha distrutto il socialismo e messo da parte le religioni. L’esterofilia è consumismo, volere sempre piu è consumismo, essere ambiziosi è consumismo, cambiare i propri ideali è consumismo….. “Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo” è consumismo puro che non fa costruire niente, ma questo non importa tanto a breve la gente non sarà più capace di costruire niente. A […]

Consumismo anche nel calcio
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Il sopravvento del consumismo sulle tradizioni e sui sentimenti è ben evidenziato del continuo ed assurdo cambiamento delle magliette delle squadre di calcio. Fino a pochi anni fa la maglia era l’unico simbolo di fede che durava tutta la vita (si cambiano religioni, idee politiche, coniugi……). L’attaccamento alla maglia non era solo un modo di dire ma rispecchiava un sentimento concreto spesso trasmesso di padre in figlio. Da qualche anno, le magliette cambiano ogni anno comprese le seconde e le terze che vengono usate in competizioni diverse (coppa, campionato) il tutto con lo scopo di spennare l’ingenuo tifoso ormai trasformato in consumatore senza che se ne sia reso conto. Il tifoso inoltre giustifica la folle cifra spesa per la maglietta, pensando di dare una mano alla squadra del cuore contribuendo minimamente al bilancio e quindi al miglioramento. In realtà i soldi vanno in.larga parte alle multinazionali dello sport come nike, adidas o puma. Cambiare ogni anno la maglietta serve solo a venderne di più e poco importa se le nuove generazioni non identificano la squadra con la maglia e in alcuni casi nemmeno con i colori. La squadra è diventata solo un brand per indumenti e ciarpame vario. Se vogliamo salvare lo sport, le magliette del calcio non devono essere cambiate, lasciamo che la tradizione permetta al calcio di continuare.

Creare un dittatore

Nel mondo, quando viene eletto chi non gode dei favori della stampa, si crea un dittatore. Putin, erdogan, maduro…..quando chi vince lo fa con un forte seguito è certamente un dittatore perche non è ricattabile dalla stampa. Il terreno ideali per la stampa è l’equilibrio tra due parti in maniera che un piccolo scandalo possa cambiare gli equilibri e quindi il governo è continuamente ricattabile attraverso i vari saviano che vengono sguinzagliati nel mondo da un unica grande organizzazione chiamata la centrale dell’intelligenza. Uno dei compiti principali di questa organizzazione è di tenere sotto controllo i governi di tutto il mondo e il mezzo preferito per fare questo è controllare l’informazione. Quando questo sistema non basta si avviano opere di destabilizzazione colorate che a volte sfociano in rivoluzioni colorate secondo metodi ben sperimentati. Ecco quindi che i giornalisti pretendono L’IMMUNITÀ per qualsiasi cosa dicono e propagandano perche parlamentari e uomini di governo non la abbiano…. Proprio come nei film dove la CIA (central intelligence agency) può fare quello che vuole e nessuno può giudicarla….. Andando a guardare bene, questi che la stampa definisce dittatori godono di un fortissimo seguito dei ceti medio bassi. Sostegno ottenuto con politiche a loro vantaggio (ben più consistenti degli o 80 euro di renzi) che hanno innalzato il livello di vita di chi vive nelle campagne o in piccoli centri, che ha cura delle persone anziane…. E tutte quelle cose che dovrebbero essere normali in un paese che non pensi solo alla crescita. Putin, eedogan, […]

Disinformazione
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L’ultima arma per continuare a manipolare la gente consiste nella creazione dell’etichetta COMPLOTTISTA da affibbiare a chiunque faccia il minimo ragionamento che vada in direzione contraria a quello che i giornali e le TV vogliono farci credere.  I complottisti sono tutti coloro che riescono a guardare la realtà con i loro occhi e sanno immaginare cose che sembrerebbero scontate ma sono ignorate dai mass media e dai formatori di opinione in generale e per questo motivo diventano impossibili. E’ davanti agli occhi di tutti lo stupore per il comportamento di facebook (svelato solo in minima parte) nonostante fosse evidente che la società commerciale con il maggior fatturato al mondo non poteva essere basata sull’utilizzo gratuito dei suoi programmi. Le persone che ragionano con la propria testa sono sempre meno e saranno prossimamente sconfitte dall’introduzione delle norme contro le “Fake News” e quando un termine inglese come per incanto viene immediatamente utilizzato in tutto il mondo, significa che la campagna di propaganda è stata avviata e segue le normali procedure già sperimentate in passato

Lo SPREAD….Aiuto!!!
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LO SPREAD….. LO SPREAD….. da un po’ di tempo giornali e TV non fanno altro che ripertere che è salito lo spread, spaventanto in questo modo molti dei risparmiatori che, nel dubbio, preferiscono vendere facendo ulteriormente scadere il valore dei titoli italiani. Proviamo a chiederci cosa succederebbe se i mass media presentassero la notizia in questo modo: AUMENTA IL RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO!! Il fatto sarebbe lo stesso, ma l’impatto sulla popolazione di sottoscrittori sarebbe totalmente diverso e molti invece di vendere, comprerebbero “… tanto figurati se l’Italia va fallita…”. In questo modo i buoni del tesori si livellerebbero con quelli che rendono meno riequilibrandosi in maniera del tutto naturale secondo le leggi del mercato. Purtroppo, quello che avviene nella realtà è di mettere tutto in cattiva luce e questo innesca un perverso circolo vizioso. Mi chiedo allora: sarà un a caso che giornali e tv hanno tra i loro azionisti di maggioranza banche e società finanziarie che potrebbero trarre profitto da speculazioni di un certo tipo? E se l’alta finanza padrona dei mezzi di informazione orchestrasse saltuariamente campagne per direzionare i governi dei paesi recalcitranti? Perchè non  dovrei dubitare, mentre vedo che il trattamento riservato alle banche è di tutt’altro tipo? Astraendosi momentaneamente ed osservando che la pubblicità degli istituti di credito è in gran parte basata sul migliore rendimento rispetto quello offerto da conti correnti presso altri istituti. Perchè non rendere noto lo SPREAD dei conti correnti? Perchè se una banca concede un interesse maggiore sui suoi […]

Libertà = Non essere avido
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Non essere avido è la più grande forma di libertà perchè mi permette di dire ciò che voglio e non dover sottostare a nessuno. Ma anche l’anonimato o il nome fasullo è una gran bella tutela per poter dire quello che si vuole. Quando la libertà di parola e di espressione diventa libera di offendere, la società è molto più che matura per la democrazia: è marcia. Molti paesi (ai quali vogliamo imporre la democrazia) NON sono maturi per la democrazia. Così come non lo eravamo noi a suo tempo. Poi siamo maturati, siamo passato dall’essere verde scuro al verde chiaro, al giallo ed al rosso. Ormai stiamo incominciando a diventare marroni….  

Prima gli italiani profughi

Secondo una linea che individua nei profughi una risorsa in grado di permettere di continuare a rincorrere una crescita che prima o poi si dovrà fermare, diventa contraddittorio e incongruente quello che accade in Venezuela. Ci dicono che i profughi sono una risorsa, che pagheranno le nostre pensioni perche non facciamo figli e la popolazione diminuisce. (In realtà gli stranieri che arrivano hanno diritto al ricongiungimento familiare con i genitori anziani e bisognosi di cure che fornirà la nostra sanità) Se anche fosse vero, perché NON FAR VENIRE IN ITALIA QUEGLI ITALIANI CHE VORREBBERO VENIRE MA LO STATO GLI IMPEDISCE DI FARLO? Proprio cosi, le TV ci nascondono che in Venezuela, in argentina, in Brasile….. ci sono figli e nipoti di emigrati italiani che vorrebbero tornare a vivere in Italia ma le ambasciate non hanno personale e risorse a sufficienza per rilasciare passaporti e cittadinanze. TV e giornali ci parlano del Venezuela solo per dirci quanto è cattivo maduro, ma ci nascondono che oltre 1.000.000 di cittadini italiani, molti dei quali benestanti, vorrebbero fuggire dalla crisi di quel paese e tornare nella terra dei genitori e magari rivitalizzare qualche paesello ormai disabitato. Purtroppo l’ambasciata di Caracas e il consolato di Maracaibo danno appuntamenti DOPO UN ANNO per i passaporti e DOPO DUE ANNI per avere la cittadinanza che, per chi non lo sapesse, È UN DIRITTO. A Maracaibo lavorano 5 persone che rilasciano 45.000 passaporti l’anno che ovviamente non possono essere rilasciati senza minuziosi e lunghi controlli. Negli altri paesi […]

Prevaricazioni femminili
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Dal presidente Americano ai premi nobel. Dalla religione al cinema, polici, medici, religiosi…. ed anche le porno star accusano di essere state molestate durante le riprese(???) Il manto delle molestie sembra stia avvolgendo tutto e tutti in una modalità che ha molto in comune con la propaganda delle ideologie favorevoli agli omosessuali e che mirano a ricevere privilegi grazie alla presunta prevaricazione che alcuni di essi avrebbero subito. Un metodo di propaganda utilizzato anche da chi con la scusa dell’antisemitismo sottomette altri popoli e nazioni…… Un po come la storia delle rivoluzioni colorate che ogni tanto scoppiano nei paesi i cui governi non sono sottomessi allo sceriffo del mondo…… che pensare? dove andremo a finire? Si finirà che prima di prendere l’ascensore si dovra verificare che all’interno non vi siano donne (tanto il video non conterebbe come a pamplona) gli autobus saranno separati per uomini e donne (come in giappone) in ufficio si dovrà lavorare a gruppi dello stesso sesso, le calciatrici dovranno essere pagate come i colleghi della serie A nonostante nessuno veda le loro partite….. insomma un bel mondo quasi quanto quello musulmano!! La società occidentale vive quotidianamente un conflitto nel quale l’uomo deve continuamente resistere alle provocazioni femminili dimostrando di poter soffocare gli istinti più primordiali e profondi, legati alla riproduzione (senza valutare la frustrazione che ciò determina). Nello stesso tempo la donna deve poter essere libera di esternare tali propri istinti per attrarre potenziali fecondatori, mettendo in bella mostra genitali che vengono esaltati da interventi chirurgici, […]

Differenze tra destra e sinistra
Io voglio girare a destra

Nell’attuale quadro politico totalmente prostrato al profitto e al liberismo, nel quale risulta difficile se non impossibile stabilire chi abbia il diritto di definirsi “destra” e chi “sinistra”, un argomento riesce (sembra) a tenere abbastanza le posizioni dei due estremi abbastanza distanti da non sovrapporsi. Sembra che sia proprio la questione del cosiddetto “gender” o “transgender” a rivelare l’estensione e la profondità della complicità tra quanto si pretende di sinistra e quanto esprime strategia ed obiettivi dell’élite restauratrice mondialista. L’operazione di valorizzazione LGBT, a implicito discapito dell’eterosessualità e della famiglia come basilare unità sociale e produttrice di vita, dovrebbe essere vista accanto all’altra campagna martellante: quella dell’esaltazione delle donne, “a prescindere”

Persuasione mediatica graduale
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E’ difficile per chi ha idee proprie mantenerle a lungo se si leggono i giornali. Con il continuo martellamento di ripetitive notizie che vengono date con il solo scopo di far proselitismo, anche il piu tenace pensatore libero verrà fatto vittima delle sviluppatissime tecniche di persuasione e di convincimento messe in atto da giornali (e media in generale) che, a poco per volta, subdolamente, senza rendersene conto, iniziano ad “applicare filtri alla sorgente” e fare così in maniera che ogni nuova idea o presa di posizione, rispetto un nuovo argomento, sia veicolata dalle notizie già indotte che entrano cosi a far parte dei prori schemi di pensiero. L’eventuale contraddizione delle nuove posizioni con i vecchi ideali posseduti non è un problema che limita il processo di persuasione mediatica graduale, al massimo fa sorgere frustrazioni e per questo oggi si vedono politici ed elettori sostenere idee in forte contraddizione tra loro stesse. Pensiamo a tutti coloro contrari alla pena di morte, all’uccisione di animali ecc. che però sono favorevoli all’aborto. Diffidare dagli articoli che non giungono a conclusione ma forniscono elementi e lasciano che sia il lettore a tirare quella che – dopo essere stato adeguatameten imboccato – è l’unica conclusione logica. E la televisione non è da meno…. anzi!!! vedi anche come rendere accettabile una cosa inaccettabile Se ne saranno accorti in pochi ma da un po’ di tempo nelle nostre televisioni c’è una vera INVASIONE di canali digitali AMERICANI facenti capo ad un’unica società: Discovery media (NOVE, Real Time, […]